Sulla Gazzetta Ufficiale del 15 settembre 2010, suppl. ordinario n. 217 è stato pubblicato il D.Lvo del 13 agosto 2010 n. 155 – Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa. Ci siamo precipitati ad esaminare il suddetto Decreto Legislativo per vedere come sarebbe migliorata l’aria a Taranto ed abbiamo scoperto che a Taranto, con l’introduzione delle nuove norme, le cose sarebbero rimaste tal quali ed avremmo perso anche la speranza di migliorarla a breve.
Il veleno per i tarantini si trova nell’art. 9, comma 2 e art. 10 che contraddicono in maniera clamorosa i “Principi e le finalità” fissati nell’art. 1, comma 1, lettere a) e d) proprio del D. Lvo 155/2010. In parole povere, con quelle semplici disposizioni si annulla la base normativa su cui Altamarea ha basato la sua azione per costringere l’Ilva a ridurre le proprie emissioni di benzo(a)pirene che comportano immissioni di benzo(a)pirene nella centralina di via Machiavelli nel quartiere Tamburi di Taranto, immissioni che per il decreto ministeriale abolito non dovevano superare il valore di 1 ng/mc a partire dal 1 gennaio 1999. All’Ilva, così, verrebbe abbonato tutto il B(a)P che ha emesso dal 1999 ad oggi e sarebbe autorizzata ad andare avanti come oggi almeno fino a tutto il 2012 ed anche oltre, adducendo “costi sprorzionati” (rispetto al diritto alla vita?) per rispettare i limiti fissati per il benzo(a)pirene. Vista l’epoca dell’avvio del percorso del D. Lvo 155/2010 – maggio 2010, quando cioè Altamarea aveva ottenuto ufficialmente il riconoscimento della correttezza del suo assunto circa il termine del 1 gennaio 1999 quale obbligo di rispettare l’obiettivo di qualità di 1 ng/mc per il benzo(a)pirene per la città di Taranto. E’ di tutta evidenza che le recenti scellerate disposizioni del Governo sono la reazione dei poteri forti per neutralizzare l’azione incisiva e ineludibile per ridurre il benzo(a)pirene.
Noi ci ribelliamo di fronte a una tale barbarie e lotteremo con tutta le nostre forze perché quelle disposizioni orrende vengano ritirate, per rispetto ai tanti morti per tumori registrati a Taranto e perché si eviti che i cittadini dei Tamburi, e non solo loro, continuino a respirare quel terribile cancerogeno.
Noi vogliamo ripristinare anche a Taranto il diritto prioritario alla salute dei cittadini e dei lavoratori che operano negli impianti da cui fuoriesce quel terribile cancerogeno.
Per questi motivi chiederemo l’adesione di tutte le espressioni della società civile di Taranto e delle forze sociali e politiche per reagire appropriatamente. Metteremo in campo:
- Azioni che individuino i rilievi di incostituzionalità del D. Lvo 155/2010;
- Mobilitazione generale della città;
- Mobilitazione di tutti i mezzi di informazione europei, nazionali e territoriali;
- Udienza presso le più alte cariche dello Stato;
- Mobilitazione degli Enti regionali e territoriali;
- Sciopero della fame dei cittadini che vorranno farlo.
L’emergenza è SANITARIA e lo faremo capire a tutti, con le buone o con le cattive. Non accettiamo che la soluzione del problema benzo(a)pirene venga rinviata all’infinito.
ALTAMAREA
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