venerdì 10 settembre 2010

Ilva & co: sei mesi sotto la lente

Regione Puglia e Arpa per il monitoraggio dell'aria a Taranto

«Sarà un monitoraggio diagnostico della qualità dell’aria di Taranto», ha riferito Nicastro. Con la Regione, che ha investito 318.000 euro, collaboreranno anche l’Eni e la Cementir. La prima investirà un milione di euro, la seconda azienda «qualcosa di meno – ha detto Nicastro – mentre l'Ilva si era dichiarata inizialmente disponibile, ma vicende giudiziarie successive l’hanno indotta, evidentemente, a fare marcia indietro».
«La nostra porta – ha sottolineato – resta sempre aperta qualora dovesse ripensarci». Per il momento comunque, è stato sottolineato, non si potranno installare centraline all’interno dell’Ilva. Assennato, che ha definito il progetto straordinario e unico in Italia, ha spiegato che «per quanto riguarda le polveri inalabili la situazione è accettabile e non abbiamo riscontrato per ora superamenti delle soglie previste dalla norma. Ma per quanto riguarda il benzo(a)pirene – ha aggiunto – abbiamo riscontrato un aumento rispetto agli anni scorsi, forse a causa della ripresa produttiva dell’acciaieria». Assennato ha sottolineato che «entro fine anno la concentrazione di benzo(a)pirene nelle polveri sottili, cioè il benzo(a)pirene che viene inalato, si raddoppierà rispetto a quella attuale, che già supera la soglia obiettivo di un nanogrammo al metro cubo». (GdM)
“Se le centraline sono una radiografia – ha spiegato Nicastro prendendo a prestito il linguaggio medico – il monitoraggio complessivo che avviamo è una Pet-tac, che consente di stabilire presidi di carattere terapeutico per la soluzione dell’inquinamento. Avevamo chiesto la collaborazione di Ilva, Eni e Cementir. Eni e Cementir hanno acconsentito anche al contributo per l’acquisto di materiali, Eni in particolare ha contribuito con un milione di euro. Eni e Cementir metteranno le centraline anche nelle aree dei loro impianti, Ilva non ha accettato anche per pendenze giudiziarie pregresse. L’accordo però non è chiuso e siamo in attesa di diverse decisioni, comunque metteremo le centraline lungo il perimetro dell’acciaieria per monitorare l’aria.
Le porzioni di territorio tarantino da analizzare infatti sono state decise dall’Arpa e comprendono tutta la città. E’ la prima volta che partiamo con un progetto così complesso e oggi ci sentiamo tutti cittadini tarantini”. La Regione ha impegnato ieri con delibera di Giunta 318mila euro per contributo, delegando all’Arpa con la convenzione di oggi la raccolta e la gestione dei dati. L’assessore al Bilancio, Michele Pelillo, presente questa mattina ha rimarcato come “non ci sia mai stato nei 50 anni di presenza della grande industria a Taranto un interesse così forte nei confronti del territorio da parte delle istituzioni regionali.
Ci sono state in questi anni del governo Vendola tante “prime volte”, che dimostrano scelte forti e coraggiose. La linea della Regione è sempre stata lineare e efficace, spesso al contrario dell’azione di alcuni enti locali che – ad esempio – non hanno impugnato la VIA per la centrale elettrica Eni come invece ha fatto la Regione”. (notiziarioitaliano)

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