sabato 11 settembre 2010

Pure l'asfalto!

Diossina a Taranto: storia di una convivenza con il "killer" silenzioso
Taranto, berillio e metalli pesanti anche nell'asfalto

TARANTO - Al quartiere Tamburi di Taranto, il più vicino all'acciaieria Ilva, è praticamente impossibile rifare le strade per la presenza di berillio e metalli pesanti. Infatti tale contaminazione porta a considerare l'asfalto stradale un rifiuto tossico da smaltire in apposite discariche per rifiuti speciali, con costi insostenibili. A sostenerlo è Egidio Di Todaro, presidente circoscrizionale del quartiere Tamburi.
La presenza delle sostanze tossiche è emersa in seguito ad analisi effettuate sui terreni. In particolare ciò che preoccupa le istituzioni locali è l'elevata tasso di berillio che è stato riscontrato. Il berillio infatti è uno degli elementi chimici più cancerogeni e dunque nocivi per la salute. E' un metallo che può essere molto nocivo se respirato.
“Per il rifacimento del manto stradale – ha dichiarato Di Todaro – occorre prima grattare l'asfalto vecchio. Se questo materiale contiene sostanza inquinanti, bisogna conferirlo in una discarica per rifiuti speciali. Ciò comporta un sovraccarico di costi per il comune”. Intanto il sindaco di Taranto Stefàno ha avviato l'iter per le gare d'appalto per la bonifica, il cui inizio è previsto per il mese di settembre, sui terreni contaminati da berillio e metalli pesanti. Ma secondo il presidente circoscrizionale quella della bonifica non sarebbe una buona scelta: “L'Ilva, l'Eni e le altre grandi industrie continuano a stare lì. Tra un anno ci ritroveremo nuovamente con i terreni contaminati”, sostiene Di Todaro. “A quel punto che si farà? Una nuova bonifica? E poi dovrebbero essere gli stabilimenti che hanno creato il danno a sostenere i costi di tale intervento”. (redattoresociale)

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