mercoledì 14 agosto 2013

Non c'è peggior sordo (o negatore) di chi non vuol sentire

La smetta con il suo “sterile approccio negazionista” e collabori con le istituzioni locali.

Lo chiede Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, ad Enrico Bondi, commissario straordinario dell’Ilva di Taranto ed ex amministratore delegato dell’acciaieria. Nella lettera inviata ieri anche al governatore pugliese Nichi Vendola (Sel), all’Ares Puglia e alla Als tarantina, Assennato annuncia che il 21 agosto è prevista a Basilea una sua relazione sulla valutazione del rischio per Taranto legato alla lavorazione dell’acciacio (“Risk assessment on Taranto (Italy) integrated steel works”). Il discorso si terrà durante il convegno organizzato dalla Società internazionale di epidemiologia ambientale (Isee). “Evidentemente – scrive il direttore dell’Arpa – il comitato scientifico del convegno non ha condiviso il suo giudizio sull’inattendibilità del nostro lavoro sulla valutazione del danno sanitario prodotto dall’Ilva”. Assennato si riferisce alla nota di Bondi del 27 giugno inviata alla Regione in cui appoggiava i rilievi dei consulenti dell’Ilva sul fatto che l’eccesso di tumori sia dovuto al “fumo di tabacco e alcol, nonché difficoltà nell’accesso a cure mediche e programmi di screening”. Posizione in contrasto con quanto certificato dal Ministero della Salute con il Rapporto Sentieri dello scorso ottobre che invece lega le emissioni dell’acciaieria all’aumento del 20% del tasso di mortalità nel tarantino rispetto all’intera regione. “Mi auguro – scrive Assennato – che lei comprenda il valore strategico della trasformazione di atti amministrativi in produzione scientifica per affrontare in modo adeguato la complessità dei problemi dell’area tarantina”. Poi aggiune: “Ciò è alla base del Centro Ambiente e Salute a Taranto, finalmente attivato dopo mie reiterate richieste, al quale l’azienda Ilva si è sempre rifiutata di aderire, nonostante miei pressanti inviti, come avrebbe dovuto fare seguendo i principi di una moderna responsabilità sociale d’impresa”.(Domaniandriese)

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