giovedì 1 agosto 2013

La seconda camera sepolcrale è chiusa

Nell'ignavia di SEL (ennesima), si è consumato il colpo di stato, o meglio il colpo dello stato alla giustizia e alla salute. La pira è accesa per sacrificare la città all'Utile Nazionale.
I cittadini già sepolti con la prima legge salva Ilva, ora si vedono sigillare la seconda camera sepolcrale. Bondi è la mummia designata a vigilare affinchè nessuno sfugga al suo destino di malattia e devastazione, in nome del profitto di casa Riva & friends.


Ilva, via libera al decreto sì al commissariamento

Via libera definitivo dell’Aula del Senato con 206 sì, 19 no e 10 astenuti al Dl che consente il commissariamento di imprese di interesse strategico nazionale che comportino pericolo ambientale e commissaria l’Ilva di Taranto. Maggioranza e Governo avevano deciso di 'blindarè il provvedimento a Palazzo Madama e quindi di escludere modifiche, motivando la decisione con i tempi ristretti di approvazione (la conversione del Dl doveva arrivare entro il 3 agosto) che avrebbero reso difficile una terza lettura alla Camera. Ha dichiarato il voto contrario la Lega. M5S per esprimere la propria contrarietà non ha partecipato al voto (il Movimento ha tentato di praticare l’ostruzionismo nei rigidi vincoli posti dal regolamento del Senato). Si è astenuta Sel.
Il provvedimento prevede che il Consiglio dei ministri possa deliberare il commissariamento di imprese d’interesse strategico nazionale, con almeno mille lavoratori subordinati, la cui attività produttiva comporti oggettivamente pericoli gravi per l'integrità dell’ambiente e della salute a causa dell’inosservanza reiterata dell’autorizzazione integrata ambientale. Il commissario è nominato per dodici mesi (prorogabili fino a trentasei) esercita i poteri del Cda e predispone il piano industriale, che deve conformarsi al piano ambientale predisposto da esperti nominati dal ministero dell’Ambiente.
Il Dl sancisce il commissariamento dell’Ilva. E’ stato infatti nominato Commissario, Enrico Bondi, e sub Commissario, Edo Ronchi. Tra le modifiche introdotte alla Camera e confermate dal Senato è stato introdotto l’obbligo, nella procedura di commissariamento, del parere delle Commissioni parlamentari. E' stato inoltre previsto che le norme siano applicabili anche a un singolo stabilimento o ramo d’azienda. E’ stato attribuito all’Ispra la competenza a rilevare l’inosservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale.
E’ stato inoltre specificato che le somme sottoposte a sequestro penale e svincolate dal giudice debbano essere destinate a interventi di bonifica. Montecitorio ha poi deciso, e Palazzo Madama confermato, uno stanziamento di ulteriori 90mila euro per le attività ispettive dell’Ispra; una deroga per la Regione Puglia al patto di stabilità per gli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio della città di Taranto e lo stop alla figura del Garante dell’attuazione dell’Aia di Taranto.
Durante l’esame nelle commissioni Industria e Ambiente i relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Francesco Bruni (Pdl), hanno presentato un ordine del giorno accolto dal Governo nel quale sono confluite una serie di modifiche che la maggioranza avrebbe voluto introdurre ma la blindatura non lo ha consentito. L'Esecutivo si è impegnato a introdurle in un prossimo provvedimento.
Nel primo punto dell’Odg si chiede, in caso di fallimento, la priorità del rimborso dei finanziamenti concessi dalle banche dopo il commissariamento. Un secondo punto impegna il Governo a dare la possibilità al commissario di sciogliere i contratti dell’Ilva con le parti correlate (in sostanza il gruppo Riva) quando siano incompatibili con la realizzazione del piano di risanamento e del piano industriale. Infine si chiede di estendere la disciplina della responsabilità di commissario, subcommissario ed esperti del comitato anche ai soggetti da questi funzionalmente delegati.
L’Odg interviene anche sulla gestione dei rifiuti: si chiede di affidare al Governo entro tre mesi, su proposta del subcommissario e sentita la Regione, la decisione sulle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti del ciclo produttivo dell’Ilva. Infine si propongono: una relazione semestrale al Parlamento, una adeguata dotazione finanziaria per Ispra e Arpa Puglia ed iniziative di monitoraggio epidemiologico. (GdM)


«AMMAZZA TARANTO» - «Più che salva Ilva è il dl "Ammazza Taranto"», è stata la motivazione con cui i senatori del Movimento 5 Stelle hanno lasciato in blocco l'Aula di Palazzo Madama: «Non ci permettono di apportare alcuna modifica al dl e, quindi, abbiamo deciso di abbandonare l'Aula», ha spiegato il senatore Francesco Molinari.
PROVVEDIMENTO BLINDATO - Il decreto consente il commissariamento da parte del Consiglio dei ministri di imprese di interesse strategico nazionale che comportino pericolo ambientale, e di conseguenza commissaria le acciaierie Ilva di Taranto. Maggioranza e governo avevano deciso di blindare il provvedimento in Senato, escludendo di fatto la possibilità di apportare modifiche, motivando la decisione con i tempi ristretti di approvazione che avrebbero reso difficile una terza lettura alla Camera (la conversione in legge doveva arrivare entro sabato 3 agosto) . Le imprese oggetto del decreto devono avere almeno mille lavoratori subordinati e un'attività che comporti pericoli oggettivamente gravi per l'integrità dell'ambiente e della salute a causa dell'inosservanza reiterata dell'autorizzazione integrata ambientale.
NOMINATO BONDI - Il commissario è nominato per dodici mesi (prorogabili fino a trentasei), esercita i poteri del Consiglio d'amministrazione e predispone il piano industriale, che deve conformarsi al piano ambientale predisposto da esperti nominati dal ministero dell'Ambiente. Per quanto riguarda lo stabilimento siderurgico di Taranto il commissario è Enrico Bondi, e il sub commissario, Edo Ronchi.
LA STRAGE AMBIENTALE - Nel corso del dibattito sul decreto Ilva sono stati approvati anche due importanti ordini del giorno, proposti proprio da M5S: quello che definisce lo «stato di calamità naturale di origine antropica», cioè causata dall'uomo e non naturale, e quello che riguarda l'inasprimento delle pene verso i reati ambientali («reato di strage ambientale»). (CdS)

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