martedì 28 dicembre 2010

Un cittadino risponde al padrone arrabbiato

COMUNICATO STAMPA: Querela ILVA -MATACCHIERA

In merito alla querela che l’ILVA s.p.a. ha presentato presso la Procura di Milano nei miei confronti per la diffusione, tramite il web, di un video da me girato, durante una notte dell’ottobre scorso, in cui risulta evidente la formazione di una nube di straordinaria vastità, costituita da polveri e da fumi provenienti dal siderurgico di Taranto (peraltro, non tutti convogliati dai camini, ma anche da altre fonti da identificare all’interno dello stesso stabilimento), ho dato incarico della mia difesa agli avvocati Carlo e Claudio Petrone del Foro di Taranto.
Ritengo che l’azione intrapresa dal Comm. Riva nel rispondere con una querela alla divulgazione del suddetto filmato, rappresenti uno scivolone ed un’ulteriore prova del suo dominio sulla città, anche per quanto riguarda le problematiche relative alle fonti inquinanti che avvelenano Taranto.
In buona sostanza, Riva ha rotto la cortina del suo silenzio con un comunicato stampa in cui ha dichiarato di aver scelto la via del dialogo con le istituzioni, con le associazioni ed i movimenti ambientalisti, affermando di aver fatto grandi sforzi, anche economici, per migliorare le condizioni ambientali nell’area jonica. La querela contro di me sta a dimostrare che non sono tollerati né i “ribelli” né i filmati che, secondo il Comm. Riva, risultano diffamatori e lesivi della sua immagine. Pertanto, il sottoscritto dovrà sobbarcarsi un processo, con tutte le ipotizzabili conseguenze, cosi, secondo qualcuno, perderà la voglia di far circolare documentazioni ipotizzate come fasulle.
Il problema però è diverso: perché Riva non ha dimostrato subito che quanto da me rappresentato non è mai accaduto, non può accadere e non accadrà? Suvvia! Il filmato è lì e segna giorno ed ora. Dove è lo specifico dato del previsto monitoraggio che assicura tutti che quel giorno e, soprattutto, a quella specifica ora le cose sono andate diversamente?
Io mi dovrò difendere in Tribunale, ma mi conforta e mi sostiene la vicinanza di tante associazioni e di tutte quelle persone che mi hanno espresso la loro solidarietà, continuando a riporre in me la loro fiducia e la loro speranza. Alla querela, di cui ho avuto notizia a mezzo stampa a Natale, risponderò nelle sedi opportune con l’ausilio dei legali di mia fiducia, che proveranno il mio diritto di esprimere, a nome dei miei concittadini, la rabbia nei confronti di chi per tanti anni non ha mostrato il dovuto rispetto per l’ambiente e per la salute degli abitanti di questa città. Se poi tutto questo deve essere inteso come una forma d’intimidazione, posso dire che, invece, mi sollecita ancora di più a proseguire nella mia strada e con determinazione ancora più forte.
I magistrati sapranno comprendere le dimensioni dell’evento e sapranno intendere come il mio unico e solo scopo sia sempre stato e continui ad essere quello di salvaguardare la salute di tutti. Sono persuaso di poterlo dimostrare ampiamente con le testimonianze di una intera comunità. I cittadini di Taranto sapranno tenere sempre alta la guardia, perché la nostra città non sia identificata più come la città dei veleni.

Taranto, 28 dicembre 2010, Prof. Fabio Matacchiera

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