Comunicato stampa PER LA NOSTRA TERRA
Contro i veleni delle discariche!
Insieme per salvare il territorio!
Il 12 dicembre alle ore 16, in piazza IV novembre a Lizzano, ci sarà il primo grande raduno cittadino per la tutela della nostra terra ormai inquinata dallo sfruttamento che subisce da oltre 30 anni a causa della presenza di discariche e inceneritori. La manifestazione è organizzata da 16 associazioni joniche a cui si stanno aggiungendo in questi giorni altri comitati ambientalisti della provincia di Taranto. Il raduno sarà preceduto da un’assemblea regionale che si terrà alle 15 nel Tensostatico in piazza Unicef a Lizzano, a cui parteciperanno tutti i gruppi.
Il corteo percorrerà le seguenti strade: piazza IV novembre, corso Vittorio Emanuele, via Garibaldi, via Mascagni, via XXIV maggio, viale Gramsci, via Piave, piazzale convento San Pasquale. Durante e al termine del corteo sono previsti interventi delle associazioni e dei cittadini.
Siamo contro…
Perché a Lizzano?
Chiediamo:
Con l’auspicio di porre fine alle emergenze… le nostre!
Insieme per salvare il territorio!
Il 12 dicembre alle ore 16, in piazza IV novembre a Lizzano, ci sarà il primo grande raduno cittadino per la tutela della nostra terra ormai inquinata dallo sfruttamento che subisce da oltre 30 anni a causa della presenza di discariche e inceneritori. La manifestazione è organizzata da 16 associazioni joniche a cui si stanno aggiungendo in questi giorni altri comitati ambientalisti della provincia di Taranto. Il raduno sarà preceduto da un’assemblea regionale che si terrà alle 15 nel Tensostatico in piazza Unicef a Lizzano, a cui parteciperanno tutti i gruppi.
Il corteo percorrerà le seguenti strade: piazza IV novembre, corso Vittorio Emanuele, via Garibaldi, via Mascagni, via XXIV maggio, viale Gramsci, via Piave, piazzale convento San Pasquale. Durante e al termine del corteo sono previsti interventi delle associazioni e dei cittadini.
Siamo contro…
- l’attuale gestione italiana dei rifiuti che prevede, per la chiusura del suo ciclo, l’utilizzo delle discariche e degli inceneritori.
- tutti i rifiuti, non solo quelli campani,
- l’attuale politica di continue emergenze per cui pagano sempre e solo i cittadini,
- l’attuale governo Berlusconi che chiese le dimissioni del governo Prodi nel 2008 per l’incapacità a risolvere l’emergenza campana. Oggi, per analogia e coerenza, dovrebbe dimettersi così come tutti i parlamentari pugliesi che non propongono azioni concrete per la tutela dei territori e della popolazioni che soffrono la vicinanza delle discariche,
- i governi locali, che dimostrandosi solidali ad una politica nazionale errata, ne stanno diventando complici,
- tutti i governi, le istituzioni e gli enti pubblici che non adottano misure di massima tutela della salute.
Perché a Lizzano?
- Perché a meno di 2 km da Lizzano, Fragagnano, Monteparano, Roccaforzata, Faggiano, opera una delle più grandi discariche di rifiuti speciali di tutta Europa,
- Perché nella Provincia di Taranto esistono oltre 50 discariche, di cui la Vergine, la Italcave e la Ecolevante sono tra le più grandi e pericolose di Europa, oltre all’inceneritore tra Taranto e Massafra
- Perché, grazie a continui ricorsi, la discarica opera con deroghe ed autorizzazioni provvisorie, non ottemperando alle necessari impianti tecnici (adeguata impermeabilizzazione nei confronti della falda acquifera e captazione del nocivo e fastidioso gas che si libera in aria)
- Perché adiacente alla attuale discarica Vergine è presente un altro sito nel quale, per quasi 40 anni, è stato scaricato di tutto senza alcun controllo, e nessun Ente Pubblico al momento dichiara la salubrità della stessa,
- Perché prima dell’apertura della discarica Vergine come rifiuti speciali (2003), secondo alcune testimonianze, molti camion provenienti dalle regioni del nord tra cui la Toscana, già conferivano rifiuti industriali in maniera incontrollata,
- Perché a Lizzano vi sono casi di malattie legate all’inquinamento come asma, neoplasie, tiroidismo, leucemia ecc… I più colpiti sono i bambini e gli anziani
- Perché Lizzano, terra dell’uva e del vino, degli ulivi, dell’agricoltura per la “dieta mediterranea”, del turismo… si ritrova con un territorio maleodorante e minacciato dalla vicina discarica,
- Perché Taranto e la sua Provincia pagano già con la salute le conseguenze dell’inquinamento delle grandi industrie (raffineria, siderurgico, cementificio)
- Perché nel Salento sono già presenti attività altamente inquinanti (come la centrale a Carbone di Brindisi)
Chiediamo:
- La chiusura delle discariche e degli inceneritori,
- Di effettuare controlli sulla salute delle popolazioni limitrofe, sulle falde, sulle acque superficiali, carotaggi sulle discariche aperte e anche su quelle chiuse.
- La bonifica delle vecchie discariche incontrollate e la messa in sicurezza di quelle esaurite e chiuse,
- L’introduzione di un nuovo modello di gestione dei rifiuti che si orienti verso la strategia dei RIFIUTI ZERO
- L’avvio di impianti di riciclaggio. Lo stimolo alla promozione di tecnologie alternative all'inceneritore, quindi impianti di recupero e riuso di materiali primi secondi (rifiuti differenziati) inoltrando un percorso che porterà ad alimentare un nuovo modo di “guardare” ai rifiuti.
Con l’auspicio di porre fine alle emergenze… le nostre!
AttivaLizzano, Taranto libera, Associazione Malati Cronici, Comitati di Quartiere Taranto, Meet Up I Grilli delle 100 Masserie, Amici di Beppe Grillo Taranto, I Grilli di Taranto in Movimento, Taranto Ciclabile, Co.ri.Ta., Comitato per l’Ambiente Fragagnano, CarosiNodiscariche, Anta Onlus Sava, Sud in Movimento, Donne per Taranto, BLUT 1993
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