mercoledì 15 maggio 2013

Manette Sante?

Sono anni che questo blog e la gran parte della cittadinanza attiva e critica di questa città avanza qualche "lecito" sospetto sulla "condotta" della Provincia di Taranto e dei suoi amministratori.
Due post storici tra tanti altri:
La provincia di Collodi...pardòn, Taranto!
I fuochi d'artificio elettorali
Ed ora... lentamente, qualcosa si muove
...

Ilva, Florido “pilotato” da Archinà: “Amministrazione asservita all’azienda”

Le condotte del presidente della provincia di Taranto, Gianni Florido, dell’ex assessore provinciale all’ambiente Michele Conserva e dell’ex dg della provincia di Taranto Vincenzo Specchia, per il gip Todisco sono “ispirate e pilotate” da Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’azienda, che oltre a essere particolarmente “introdotto nei meccanismi di nomina dell’ente” è anche “informato di tutto, caldeggia nomine e spostamenti dei dirigenti e, senza la sua invasiva presenza, non si spiegano le ragioni per le quali negli uffici dell’amministrazione provinciale si insistesse tanto per una solerte e positiva risposta alle istanze dell’Ilva”.
E quando la risposta è negativa allora qualcuno deve dare spiegazioni. Lo dice chiaramente proprio Archinà intercettato al telefono l’11 marzo 2010. L’avvocato Francesco Perli, uno dei legali dell’Ilva, chiede spiegazioni in merito ad una nuova lettera inviata dalla Provincia all’azienda. Una lettera sulla discarica assolutamente inattesa dal legale tanto da definirla come “due dita negli occhi” e sulla quale l’ex pr dell’Ilva non sa fornire spiegazioni. Archinà si giustifica dicendo “non so quali siano state le indicazioni che ha dato il presidente della provincia agli uffici” e dopo aver appreso però che il presidente aveva rassicurato l’Ilva dicendo “tutto a posto, gli uffici procederanno” lancia l’anatema: “E ora bisogna chiedere il conto al presidente della provincia e il ‘tutto a posto’ costa sta a significare”.
    Un quadro in cui, secondo l’accusa, si nota “una inquietante, forte inclinazione comportamentale ad asservire il pubblico ufficio, i pubblici poteri rispettivamente esercitati, al conseguimento di obiettivi di favore economico a beneficio di determinati soggetti (ovviamente, non di soggetti qualunque…), in spregio dei principi di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione”. E anche dagli interrogatori effettuati nei mesi scorsi dai finanzieri sarebbero giunti riscontri puntuali sulla “capacità di penetrazione dei vertici aziendali negli apparati della pubblica amministrazione” talmente radicata da permettere di “intervenire direttamente a condizionare i processi decisionali quanto alla nomina dei dirigenti responsabili dei settori strategici ai fini del consolidamento degli interessi illeciti degli indagati”. (FQ)



F. Matacchiera-Il tornado e le discariche Ilva
Permessi illeciti per ottenere l'Aia, l'autorizzazione ambientale con la quale la grande fabbrica di acciaio ha potuto continuare a produrre e inquinare. Queste le accuse che hanno portato a una nuova pioggia di manette a Taranto nell'ambito dell'inchiesta "ambiente svenduto", che seguono di poco l'ok al dissequestro delle tonnellate di prodotti finiti e semilavorati dell'Ilva. Tra gli arrestati anche il presidente della Provincia Gianni Florido, 61 anni, alla guida dell'amministrazione dal 2004 (eletto per il secondo mandato nel 2009 col Pd) e in passato segretario generale della Cisl ionica.            L'operazione è scattata alle prime luci del mattino. I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare spiccate dal gip Patrizia Todisco. Gli arrestati sono, oltre a Florido per il quale l'accusa sarebbe di concussione; l'ex assessore all'Ambiente Michele Conserva (Pd) e l'ex segretario della Provincia di Taranto, Vincenzo Specchia, per il quale sono stati disposti i domiciliari. Tra i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare anche Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali del colosso siderurgico che avrebbe lavorato per agevolare l'attività della grande fabbrica accusata di disastro ambientale. Ad Archinà l'ordinanza è stata notificata in carcere, l'ex dirigente Ilva è detenuto dal 26 novembre.
          Al centro del nuovo terremoto giudiziario le manovre attivate per ottenere l'autorizzazione della discarica "Mater Gratiae", realizzata in una cava all’interno dello stabilimento Ilva. Documenti necessari all'ottenimento dell'Aia: l'autorizzazione ambientale per l'acciaieria è stato rilasciato una prima volta dal governo Berlusconi, dall'allora ministro Stefania Prestigiacomo, e recentemente da Corrado Clini, dell'esecutivo Monti. Nel sito vengono smaltiti i rifiuti industriali e le polveri prodotte dagli impianti ritenuti la fonte dell'inquinamento killer inquadrato con l’indagine per disastro ambientale. Florido e Conserva sono accusati di aver indotto, dal 2006 al 2011, dirigenti del settore ecologia e ambiente della Provincia di Taranto a rilasciare i permesi per la discarica gestita dall'Ilva "in carenza dei requisiti tecnico-giuridici". Quella procedura autorizzativa sarebbe stata viziata da una serie di passaggi sospetti e di pressioni indebite tutte fotografate dall'attività condotte dalle Fiamme Gialle del comando provinciale. Nel mirino l'attività svolta dagli uffici della Provincia, compente al rilascio delle autorizzazioni ambientali. In quegli uffici la pratica relativa alla discarica sarebbe stata accompagnata da pressioni illecite che hanno portato alla emissione dei provvedimenti restrittivi. Anche in questo caso regista delle operazioni condotte sottotraccia dall'Ilva sarebbe stato Girolamo Archinà, l'ex potentissimo responsabile dei rapporti istituzionali dell'azienda, in carcere dallo scorso 26 novembre.
         Per questo all'ex dirigente è stato notificato in cella un nuovo provvedimento restrittivo. Ma a far rumore è soprattutto il coinvolgimento di Florido. Tarantino, sposato e con due figlie, con alle spalle una lunga militanza nella Cisl, di cui è stato anche segretario provinciale, è stato eletto per la prima volta nel 2004 e nel 2009 è stato confermato con oltre centomila preferenze. Nel 2007, all'indomani del dissesto finanziario del Comune di Taranto, si era anche candidato sindaco di Taranto con una coalizione di centrosinistra ma al ballottaggio era stato sconfitto dall'attuale sindaco Ezio Stefano.
         Negli ultimi mesi si era anche parlato di una possibile candidatura di Florido al Parlamento, tant'è che si ipotizzavano sue dimissioni anticipate dalla carica di presidente della Provincia anche in relazione al ventilato scioglimento delle stesse Province, cosa che poi non si è più verificata. E comunque la maggioranza di centrosinistra votò in aula, in Consiglio,un documento chiedendogli di restare alla guida dell'ente. Da vedere adesso che accade in Provincia perché all'indomani delle dimissioni del vice presidente Costanzo Carrieri, del Pd, eletto presidente del consorzio Asi, non sarebbe stata formalizzata la nomina di un nuovo vice presidente, mentre la delega all'Ambiente lasciata da Conserva è stata subito trasferita a Giampiero Mancarelli, del Pd, che è anche titolare del Bilancio.
       In questo capitolo dell'inchiesta condotta dal pool della Procura della Repubblica di Taranto, guidata da Franco Sebastio, non ci sarebbero altri indagati. (Rep)

Amarcord...
ph. Vito Leone

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