sabato 23 aprile 2011

AIA Ilva: Tentativi di raggiro "alla romana"!

Lettera aperta, Prot. 017/2011 Taranto 21 aprile 2011

Al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
Via Cristoforo Colombo 44 – 00147 ROMA
c.a. Dott. Giuseppe Lo Presti
FAX 06/57225068 e aia@pec.minambiente.it

Presidente della Regione Puglia
Presidente della Provincia di Taranto
Sindaco di Taranto
Sindaco di Statte
Direttore Generale ARPA Puglia
ISPRA (ex APAT )
Procuratore della Repubblica di Taranto
Redazioni di stampa e TV

OGGETTO: AIA per Ilva Taranto – Riunione del Gruppo istruttore del 27 – 28 aprile

Abbiamo appreso che per il 27 – 28 aprile 2011 a Roma presso ISPRA è stata convocata la riunione del gruppo istruttore della commissione IPPC responsabile del “Parere istruttorio” nel procedimento relativo al rilascio o diniego dell’AIA per Ilva SpA stabilimento di Taranto.
All’OdG della riunione c’è l’audizione/confronto solo con il Gestore Ilva e non anche quello con AltaMarea, ARPA Puglia e Regione Puglia in merito alle osservazioni presentate sul “Parere” già espresso dalla Commissione e duramente contestato nella Conferenza dei Servizi del 22 febbraio 2011. Si sta organizzando un nuovo colpo di mano governativo, analogo a quello fatto a Ferragosto del 2010 sul benzo(a)pirene?
Ricordiamo innanzitutto al dr. Giuseppe Lo Presti, Presidente della Conferenza dei Servizi, nonché Responsabile Unico del Procedimento, che secondo il verbale della Conferenza dei Servizi del 22 febbraio, contro le perplessità manifestate dal legale di Ilva, la Conferenza, all’unanimità, deliberò che le “osservazioni presentate (NdR: da AltaMarea ed altre associazioni) debbano essere prese in esame puntualmente dalla Commissione IPPC, che dovrà esprimersi in merito”. Per agevolare l’esame delle numerose relazioni inviate in occasione della Conferenza dei Servizi del 22 febbraio 2011, AltaMarea ha trasmesso una sintesi delle principali tematiche trattate nelle relazioni (vedi lettera di AltaMarea prot. 016/2011 del 3.4.2011).
Al dr. Lo Presti ricordiamo anche che nella cartella distribuita in sede di Conferenza dei Servizi erano presenti i seguenti documenti di ARPA Puglia e Regione Puglia, tutti acquisiti dal Ministero dell’ambiente:
1) ARPA Puglia prot. 0008931 del 21.2.2011, nel quale l’Agenzia contesta le richieste formulate dal Gestore Ilva con nota DIR 12/2011 pervenuta al Ministero con prot. DVA – 2011 0002609 del 7/2/2011;
2) ARPA Puglia prot. 0008920 del 21.2 2011, nel quale l’Agenzia contesta il fatto che nel Parere istruttorio conclusivo della Commissione IPPC risultano non citate né esaminate le proprie note prot. 45900 del 23.12.2009 e prot. 1565 del 14.1.2010 ed evidenzia i 10 punti fondamentali che debbono “essere assicurati per il rilascio dell’AIA in ossequio ai principi fondamentali della normativa IPPC;
3) Regione Puglia fax prot. 134 del 16.2.2011, nel quale l’Assessore alla Qualità dell’ambiente della regione Puglia, quale comunicazione preliminare in vista della Conferenza di Servizi del 22 febbraio 2011, formula pesanti contestazioni al Ministero e alla Commissione IPPC per la difformità di comportamento nei confronti del Gestore del quale si prendono in esame con sollecitudine le osservazioni mentre le osservazioni della Regione vengono completamente ignorate;
4) ARPA Puglia prot. 1365 del 14.1.2010, nel quale l’Agenzia, a integrazione della nota prot. 45900 del 23.12.2009, allega documentazioni di fondamentale importanza per le determinazioni dell’Autorità Competente (Ministero dell’ambiente) in sede di rilascio dell’AIA allo stabilimento Ilva SpA di Taranto per evitare gravi fenomeni di inquinamento del mare;
5) ARPA Puglia prot. 45900 del 23.12.2009, nel quale l’Agenzia fornisce al Ministero, come da sua richiesta, le osservazioni al Parere ed al Piano di Monitoraggio e Controllo elaborati dalla Commissione IPPC e trasmessi al Ministero con nota DSA – 2009 – 0030259 del 12.11.2009;
6) ARPA Puglia – Rapporti di prova del 2008, nel quale l’Agenzia presenta i risultati di validazione per PCDD/E e PCB in campioni di top-soil. Dal confronto tra i rapporti di prova di ARPA e quelli del laboratorio del soggetto obbligato emerge che ci sono parecchi risultati molto difformi tra di loro.

A conclusione dei lavori del 22 febbraio in merito a “Parere istruttorio” e “Piano di monitoraggio e controllo”, “La Conferenza all’unanimità delibera di aggiornare i propri lavori, dando mandato alla Commissione IPPC di esaminare puntualmente, entro trenta giorni, quanto concordato in corso di seduta, eventualmente aggiornando il parere istruttorio conclusivo”.
Dal 22 febbraio ad oggi sono già passati due mesi contro i 30 giorni entro i quali la Commissione IPPC doveva ottemperare alle decisioni della Conferenza dei Servizi, passando attraverso tavoli tecnici e confronti vari. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Non possiamo che ribadire il giudizio estremamente negativo nei confronti di questa commissione il cui comportamento complessivo è all’opposto di quello che prescrivono norme e direttive europee e relativi adeguamenti nazionali.
Chiediamo al dr. Lo Presti, Presidente della Conferenza dei Servizi nonché RUP, di intervenire con energia per far rispettare le decisioni collegiali da un organismo di semplice consulenza e supporto tecnici che, invece, opera ritenendo di poter fare quello che vuole solo perché è stato scelto e nominato direttamente dal ministro dell’ambiente, ignorando il fatto che anche i ministri devono rendere conto dell’operato proprio e di quello delle persone da essi nominate, non solo politicamente ma anche giuridicamente.
Noi riteniamo che la Conferenza di Servizi deve dare una spiegazione ben argomentata e puntuale, cioè punto per punto di ciascun documento da essa acquisito, sul perché la Commissione IPPC, di fatto, li ha ignorati finora.
Chiediamo che venga convocata immediatamente una riunione con tutti gli interessati per il confronto, alla luce del sole, sugli importantissimi problemi tecnici posti da AltaMarea, ARPA Puglia e Regione Puglia.
Nel contempo invitiamo i Sindaci di Taranto e Statte a dare precise istruzioni ai propri rappresentanti nel “Gruppo istruttore” perché facciano valere le prescrizioni contenute nella nota, con annessi allegati, del Comune di Taranto prot. 709 del 29 gennaio 2009, firmata congiuntamente dai Sindaci di Taranto e Statte e da 15 associazioni di volontariato e sottoscritta da 68 organizzazioni della provincia di Taranto, tutte in qualità di “pubblico interessato”. Tali documenti, regolarmente protocollati dal Ministero dell’ambiente (prot. DSA – 2009 – 0003214 del 12/2/2009 e prot. DSA – 2009 – 0004667 del 26/2/2009), sono stati ignorati dalla Commissione IPPC senza dare in merito alcuna motivazione.
Ci auguriamo vivamente che i cittadini di Taranto e provincia non siano traditi proprio dai loro amministratori.
AltaMarea

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