domenica 31 ottobre 2010

Soldi rubati alla differenziata & nuove diossine


Allarme Taranto: sforamenti di diossina dall'inceneritore pubblico di Statte

Giovedì 28 ottobre 2010 l’AMIU di Taranto ha chiuso la prima delle due linee dell’inceneritore di Statte, comune a pochi chilometri da Taranto, che riceve i conferimenti del capoluogo e parte dell’Ambito territoriale Ottimale TA1. Gli accertamenti dell’ ARPA Puglia hanno mostrano un superamento di ben otto volte il limite di 0,1 nanogrammi per metro cubo. Martedì 2 novembre 2010, l’AMIU di Taranto, presso la Regione Puglia incontro tra gli enti competenti “per fornire le soluzioni più adeguate”.

Gli accertamenti dell’Arpa Puglia all’inceneritore pubblico di Statte di rifiuti solidi urbani, gestito dall’AMIU di Taranto, hanno evidenziato uno forte sforamento di diossina. Il controllo delle emissioni ha rilevato che il limite di 0,1 nanogrammi/m3 previsto dal decreto legislativo n. 133/2005, è stato sforato di ben otto volte. Il valore rilevato dai tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente è infatti di 0,8 nanogrammi/m3. La linea 1 dell’impianto, che è entrato in funzione il 9 aprile scorso, è stato fermata. Già in passato, nel 2006, l’inceneritore fu stoppato dalla Guardia di Finanza per evidenti problemi tecnici che hanno determinano elevate emissioni cancerogene. La dirigenza dell’AMIU ha spiegato che il 27 ottobre è venuta a conoscenza di una comunicazione dell’Arpa Puglia, la quale dava notizia del superamento, sulla base di prelievi effettuati il 26 maggio 2010, (ben 5 mesi fa) e commissionati da Amiu, dei valori limite ammessi del parametro della diossina, ossia il PCDD/F (policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani). A seguito di ciò, AMIU s.p.a. ha immediatamente provveduto ad arrestare il funzionamento della linea 1 dell’inceneritore, obbligata per legge entro le quattro ore dal superamento dei limiti delle emissioni. I dati della linea 2 sono stati invece compresi nei valori ammessi. Per il PCDD/F la norma prevede misurazioni da effettuare ogni quattro mesi, e non in continuo, come avviene per altri parametri da monitorare. AMIU Spa spiega che "le analisi effettuate presso l’impianto della città di Taranto sono state compiute dall’Arpa Puglia il 28 aprile 2010 sulla linea 2, e hanno fornito valori ammessi dai limite di legge. POi sono state ripetute il 26 maggio sulla linea 1, e sono pervenute all’azienda risultati valori superiori fuori norma". Sul fatto che dalla data del superamento alla data della comunicazione siano passati cinque mesi nè L'arpa Puglia, nè AMIU di Taranto hanno fatto nessun accenno nelle comunicazioni. Amiu tiene comunque a precisare che "le emissioni in campagne di prelievo effettuate successivamente in data del 15 luglio 2010 e del 02 agosto 2010", hanno portato risultati che sono stati sempre nella norma ed analoghi a quelli di aprile. I dati di maggio, dunque, "sono tecnicamente difficili da spiegare perché gli sforamenti sarebbero avvenuti in presenza di una temperatura di esercizio della camera di post-combustione (certificata Arpa) superiore a 1000°C, elemento necessario all’abbattimento delle diossine" che invero diventano nanoparticelle al di sotto dei 10 micron generalmente a 900°C. In ogni caso Amiu analizzerà il prossimo 2 novembre in Regione Puglia gli elementi forniti da Arpa, al fine di individuare con il coinvolgimento di tutti gli enti competenti, i comportamenti e le soluzioni più adeguate.

di Giuseppe Miccoli
sabato 30 ottobre 2010 02:08

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