sabato 14 agosto 2010

La città che puzza!

Taranto, c'è puzza di gas Allarme e paura in città

Il timore di una fuga di gas nocivo dalla zona industriale ha diffuso ieri molta preoccupazione tra i cittadini del borgo. Per tutta la mattinata si è sentito un forte odore nelle vie del centro cittadino, in particolare in via Berardi, via Oberdan, via Dante e nella centralissima via Di Palma. I cittadini hanno segnalato immediatamente la puzza a vigili del fuoco, polizia, carabinieri e anche alle redazioni giornalistiche. È stata allertata l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale che ha effettuato una serie di rilievi al fine di accertare se si fosse in presenza o meno di una fuga di gas dagli impianti della zona industriale. I risultati dei rilievi effettuati saranno resi noti nei prossimi giorni.
Dalle prime voci raccolte sembra si debba escludere un legame diretto alle attività delle industrie, ma la cosa sarà accertata nei prossimi giorni. Anche in internet, sul popolare social network Facebook, la notizia è corsa rapidamente. I commenti erano improntati alla massima preoccupazione proprio perché le telefonate alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco denunciavano, oltre all’odore di gas, anche situazioni di malessere. legate alla puzza persistente.
Non è il primo caso a Taranto. Anzi, a partire dagli inizi dell’anno ci sono state ripetute segnalazioni sia alle forze dell’ordine, sia ai vigili del fuoco, sia agli organi di vigilanza. In molte circostanze si è parlato di generica fuga di gas senza, però, venire a capo di nulla. Senza cioè capire fino in fondo se si trattava realmente del cattivo funzionamento di qualche impianto industriale o se il cattivo odore fosse da ascrivere ad altre caus e. La questione non è irrilevante, specie perché da tempo i tarantini invocano il moniotraggio continuo, 24 ore su 24, delle emissioni industriali per comprendere scientificamente, e dati alla mano, la reale entità dell’inquinamento e il peso che esso ha sulla città.
Fino ad ora, però, non è stato possibile coronare quello che rimane un «sogno» e così tutto è rimasto nel limbo delle ipotesi o è stato affidato alal buona volontà e alal coscienza delle eco-sentinelle i cittadini che, soprattutto attraverso i social network come Facebook, hanno diffuso immagini e video relativi a episodi di cattivo funzionamento degli impianti industriali e alle conseguenti emissioni inquinanti. Così resta la puzza di gas, ancora «misteriosa» a segnare la cronaca della vigilia di Ferragosto. Sarebbe stato bello parlare, una volta tanto, di un caso rapidamente accertato o, forse, sarebbe meglio dire «svelato ». Non sarà il giallo dell’estate da leggere sotto l’ombrellone. Ma un po’ gli somiglia.

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