mercoledì 10 novembre 2010

La petizione sul benzo(a)pirene alla Camera

Inquinamento atmosferico: Legambiente domani alla Camera dei Deputati presenta la petizione sul benzo(a)pirene
Tra i primi firmatari Cogliati Dezza, Realacci, Vendola, Poli Bortone, Schittulli, Stefàno, Camusso e Landini


Nomi illustri della politica di tutti gli schieramenti, del sindacato e del mondo scientifico hanno firmato la petizione sul benzo(a)pirene lanciata un mese fa da Legambiente per chiedere al Governo di rivedere con urgenza il decreto legislativo 155/2010, meglio noto come “legge salva Ilva”, che ha peggiorato la normativa sulla presenza di questo inquinante killer nell’aria delle grandi città italiane.
Domani nel corso di un’audizione in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati sulla vicenda benzo(a)pirene Legambiente illustrerà in Parlamento i dettagli della petizione che è stata già firmata dal suo presidente Vittorio Cogliati Dezza, da Ermete Realacci, deputato e responsabile Green Economy del PD, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, Adriana Poli Bortone, senatrice del movimento IO SUD, Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, segretario generale della FIOM CGIL, Francesco Schittulli, presidente PDL della Provincia di Bari e della Lega Italiana Lotta ai Tumori, e Ippazio Stefàno, sindaco di Taranto.
Le firme illustri raccolte finora da Legambiente non si fermano qui. Tra i firmatari figurano tra gli altri Roberto Della Seta, capogruppo del PD in Commissione ambiente del Senato, Francesco Ferrante, senatore e responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici del PD, Alessandro Bratti, capogruppo del PD in Commissione ambiente della Camera, Lorenzo Nicastro, assessore alla qualità dell’ambiente della Regione Puglia, Angela Barbanente, assessore alla qualità del territorio della Regione Puglia, Carmelinda Lombardi, assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Barletta, Andria e Trani, Paolo Crosignani, direttore Registro tumori ed Epidemiologia ambientale dell’Istituto tumori di Milano, Fabrizio Bianchi, epidemiologo ambientale del CNR di Pisa, Mariangela Vigotti, ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, Roberto Romizi, presidente nazionale dei Medici per l’ambiente.

Tra i firmatari pugliesi e tarantini compaiono:
Michele Pelillo, Assessore al bilancio e programmazione della Regione Puglia, Michele Losappio, capogruppo SEL nel Consiglio regionale della Puglia,
Antonio Decaro, capogruppo PD nel Consiglio regionale della Puglia, Donato Pentassuglia, consigliere regionale PD della Puglia,
Alfredo Cervellera, Consigliere regionale SEL della Puglia, Francesco Laddomada, Consigliere regionale della Lista “La Puglia per Vendola”,
Dante Capriulo, Assessore al Bilancio e Tributi del Comune di Taranto, e Valentina D’Amico, regista del film “La svolta - Donne contro l’Ilva”.

Tra i sindacalisti hanno firmato:
Claudio Falasca, Coordinatore Dipartimento Ambiente e territorio della CGIL Nazionale, Vittorio Bardi, Fiom CGIL,
Gianni Forte, Segretario Generale della CGIL Puglia, Luigi D’Isabella, Segretario Generale della CGIL Taranto,
Rosario Rappa, segretario Fiom CGIL Taranto, Emilio Viafora, Segretario Generale della CGIL Veneto,
e Michele Gravano, Segretario Generale della CGIL Campania.

“Nonostante il benzo(a)pirene sia un potente cancerogeno - ricorda Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - il Governo con un decreto approvato in piena estate ha prorogato al 31 dicembre 2012 la scadenza per ridurre la sua concentrazione nell’aria sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo. È una proroga imperdonabile che prolunga l’esposizione di milioni di cittadini ad un inquinante killer in città come Taranto, Trieste, Venezia o Padova o aree metropolitane come quelle di Milano e Torino. Per questo chiederemo alla Commissione ambiente della Camera dei deputati di attivarsi per convincere il governo a fare marcia indietro”.
Con la petizione Legambiente chiede di ripristinare il termine temporale del 1999 per il raggiungimento dell’obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo nelle città con oltre 150mila abitanti, oltre ad un maggior controllo sulla qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre città. “Occorre ristabilire il potere d’intervento delle Regioni sull’inquinamento da benzo(a)pirene - concludono Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, e Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto - per attuare misure efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo che, vale la pena ricordarlo, è stato raggiunto da tempo in diverse città italiane. La riduzione delle emissioni di benzo(a)pirene deve essere ottenuta con interventi sugli impianti industriali e sulle altre fonti con costi anche rilevanti, perché il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori va garantito in ogni caso. Solo con un’industria innovativa e davvero sostenibile infatti il nostro Paese sarà in grado di affrontare in modo efficace la crisi economica e occupazionale, esorcizzando disastrose ipotesi di delocalizzazione degli impianti”.

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