Un pò di articoli di oggi martedì 17 luglio 2007, da La Repubblica a Il Meridiano....... sull'emergenza idrica.
"La Puglia ha razionato ulteriormente l'acqua all'Ilva di Taranto e a tutto il comparto agricolo". (La Repubblica, 17 luglio 2007)
Emergenza idrica, dopo l’inchiesta torna l’acqua in città
Partono i primi avvisi di garanzia e l’acqua torna a scorrere in tutta la città, o quasi. Una stranezza per il procuratore aggiunto del Tribunale di Taranto, Franco Sebastio, sempre più convinto che alla base dell’emergenza idrica ci siano delle responsabilità interne all’Aqp. Ieri mattina, nelle stanze della Procura, un lungo vertice tra magistrati e ispettori della Digos è servito a studiare le prossime mosse. Si è analizzata la documentazione prelevata dagli uffici baresi dell’acquedotto. Negli atti acquisiti ci sarebbero anche «ordini di servizio» e tabelle sulla disponibilità di acqua da parte della società idrica che contribuiranno a chiarire come mai solo in provincia di Taranto si siano registrate interruzioni prolungate e senza preavviso.
I primi destinatari dei provvedimenti di garanzia sono il direttore generale dell’Aqp, Massimiliano Bianco, il responsabile della Rete, Gianluigi Fiore, il direttore operativo, Antonio De Leo, e il responsabile dell’approvvigionamento idrico, Michele Angiulli.
L’ipotesi di reato: interruzione di pubblico servizio.
La stranezza? «Direi che è una strana coincidenza – ha detto Sebastio – che non appena la magistratura ha aperto l’inchiesta e l’acqua sia tornata di colpo. Non è un’indagine facile, ma cercheremo di concluderla nel più breve tempo possibile. Ora dobbiamo analizzare tutti i documenti e procedere agli interrogatori, ma non escludo che possano emergere nuove responsabilità». I rubinetti dei tarantini sono rimasti a secco per una settimana: inizialmente gli operatori del numero verde Aqp non rispondevano alle centinaia di telefonate di cittadini infuriati in cerca di risposte. Solo dopo le sollecitazioni politiche i vertici aziendali hanno reso noto che la siccità invernale aveva causato una riduzione di acqua negli invasi e, di conseguenza, in Puglia arrivavano 500metri cubi di acqua in meno rispetto alla richiesta. Informazione confermata dall’amministratore unico di Aqp, Ivo Monteforte, nell’incontro con il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno. «L’emergenza – aveva detto Monteforte – non è affatto scampata. L’ondata di calore che ha colpito la Puglia verso la fine di giungo ha fatto registrare un aumento dei consumi di gran lunga superiore rispetto allo scorso anno. Ora la Basilicata ci sta aiutando fornendoci 250mila metri cubi al secondo in più, ma non escludo che quando le temperature saliranno nei prossimi giorni, il problema possa ripresentarsi».
Ciò che non convince gli inquirenti è la mancata allerta, nei mesi scorsi, di un emergenza idrica di tale portata: la carenza di piogge durante l’inverno avrebbe consentito di prevedere la situazione attuale, niente però è stato fatto per allertare chi di competenza e prendere le contromisure. Sul tavolo degli investigatori anche decine di denunce che commercianti, artigiani o semplici cittadini hanno presentato contro l’Aqp, riservandosi la presentazione di domande di risarcimento per i danni subiti. L’assenza di acqua, infatti, ha determinato la chiusura di due esercizi commerciali e l’eventualità della cassaintegrazione per 35 dipendenti di una lavanderia industriale. Senza contare i disagi per i singoli cittadini costretti ad approvvigionarsi da autobotti dislocate in diversi punti della città.st.men. (Il Meridiano)
martedì 17 luglio 2007
Crisi idrica: rassegna stampa
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