giovedì 31 marzo 2011

Fortuna che UE'

AMBIENTE: CONDANNA UE A ITALIA 'INECCEPIBILE' PER LEGAMBIENTE

(ASCA) - Roma, 31 mar - ''La condanna europea nei confronti dell'Italia e' ineccepibile. In Italia, infatti, ci sono tuttora grandi impianti industriali che continuano ad emettere inquinanti in aria, acqua e suolo e ad operare al di fuori delle regole decise a livello comunitario''. Cosi' Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente ha commentato la condanna dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia per la violazione della direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate delle emissioni inquinanti dagli impianti industriali (direttiva Ippc, 2008/1/CE).
'Ancora molti siti industriali italiani - ha aggiunto Ciafani - sono privi delle nuove Autorizzazioni integrate ambientali (Aia) che dovevano essere rilasciate gia' dalla fine del 2007. Ne e' esempio l'Ilva di Taranto, uno dei piu' grandi complessi industriali d'Europa, noto negli anni scorsi per le sue elevate emissioni di diossina e per quelle di benzo(a)pirene. Ma anche per questo cancerogeno invece di intervenire per abbassarne le emissioni, il Governo con il recente Dlgs 155/2010 ha prorogato l'entrata in vigore del valore limite al 2012. Ci auguriamo pertanto che, dopo questa condanna, la Commissione Aia e il Ministero dell'Ambiente concludano al piu' presto le procedure di autorizzazione, evitando scorciatoie pericolose, che al danno farebbero seguire una imperdonabile beffa'.
Ritardi anche per quanto riguarda i registri Ines (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) e E-PRTR (European Pollutant Release and Transfer Register) previsti sempre dalla Direttiva Ippc per il censimento delle emissioni inquinanti provenienti dagli impianti industriali.
'Anche in quest'ambito - denuncia Legambiente - l'Italia e' in forte ritardo: la sua validazione dei dati e' ferma al 2006 e ancora non ha aggiornato il registro nazionale con i dati del 2007 e 2008'.

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