Il 12 giugno scorso è stata organizzata una manifestazione in ricordo del tragico evento che causò la morte di due giovani operai (Paolo e Pasquale) avvenuta per il crollo della gru, nella imponente fabbrica dell'acciaio l'Ilva. Lo stesso giorno in Piazza della Vittoria a Taranto sono stati ricordati tutti quei lavoratori che nella stessa fabbrica hanno avuto la stessa e tragica sorte, ed in particolare Andrea D'Alessano, giovane operaio di Oria che lavorava alla motomec ditta dell'appalto ILVA morto pochi giorni prima (per avere avuto il cranio fracassato da un martello cadutogli in testa da grande altezza).
Esattamente due giorni fa, un altro incidente, un altro giovane operaio morto, all'Ilva, tubificio 2. La stessa tragica sorte è toccata pure a lui.Domenico Occhionegro, aveva 26 anni, e lavorava all'Ilva di Taranto. Ha perso la vita schiacciato da due tubi: “dai primi accertamenti sembra che non abbiano funzionato gli automatismi che bloccano i tubi a fine corsa”.
Dati e statistiche: Secondo il rapporto annuale Inail, le morti bianche sono aumentate nel 2006 del 2,2%: gli incidenti mortali sul lavoro sono stati infatti 28 in più. In crescita tra le vittime il numero di lavoratori parasubordinati e interinali. Aumentata anche la percentuale di infortuni a danno di extracomunitari (12,5 per cento contro l'11,9 per cento del 2005).
I dati relativi agli infortuni sul lavoro vedono la Provincia di Taranto ancora una volta terribilmente ultima nella classifica nazionale. “Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli infortuni (circa 950 mila nel 2005), l'Eurispes ha calcolato, rapportando il numero degli addetti e moltiplicandolo per 100, che la provincia con il maggiore tasso di incidenti (anno 2005) e' quella di Taranto (11,33), seguita da Gorizia e Ragusa".(Vi allego una mappa che interessa la nostra provincia... .)
Ed ancora secondo lo studio redatto dallo stesso Istituto la piaga degli incidenti sul lavoro in Italia ha causato più morti della seconda Guerra del Golfo! Il rapporto «Infortuni sul lavoro: peggio di una guerra», presentato alla Camera dei deputati, ha calcolato come dall'aprile 2003 all'aprile 2007 i militari della coalizione che hanno perso la vita sono stati 3.520, mentre, dal 2003 al 2006, nel nostro Paese i morti sul lavoro sono stati ben 5.252. Un incidente ogni 15 lavoratori, un morto ogni 8.100 addetti.
Ma se i militari caduti in guerra sono considerati dall’opinione pubblica "quasi" dei martiri, eroi della patria, dei numerosi lavoratori e lavoratrici che ogni giorno cadono vittime sul e del lavoro spesso e volentieri ci si dimentica.
Noi abbiamo il dovere di ricordarli tutti, perché quei lavoratori e lavoratrici potrebbero essere nostri fratelli e sorelle, nipoti, figli, come il giovanissimo Domenico Occhionegro, che è entrato all’Ilva insieme ai suoi sogni, speranze e voglia di vivere, e ci ha lasciato insieme ai suoi sogni e speranze crudelmente spezzate.
Ma basta solo ricordare?
giovedì 2 agosto 2007
Il patron non parla. Domenico potrebbe essere suo figlio
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