lunedì 30 aprile 2007

Comitato per Taranto













Il Comitato per Taranto intende, attraverso questo punto d'incontro, occuparsi della situazione ambientale e delle sue ricadute sull'economia della città. Parte dalla sua minaccia più recente, quella del rigassificatore, ma intende affrontare i nodi che attualmente diffondono morte e malattia sul territorio e ne comprimono lo sviluppo.
Il metodo di lavoro del Comitato è la partecipazione democratica, intesa non formalmente ma come pratica che consente l'espressione di ogni cittadino.

Per dire basta alle decisioni calate dall’alto senza il coinvolgimento popolare, per dire basta all'assenza di trasparenza a Taranto, città che ha sofferto e soffre di assenza di partecipazione democratica: lascia anche tu un messaggio. Fai sentire la tua voce!


1 commento:

Peppe Cicala ha detto...

Evoluzione naturale di gente comune che giunte a questo grado di esperienza in materia di salute/ambiente, fa il grande salto allargando il campo a questioni aperte da tantissimi anni ma mai affrontate seriamente con entusiasmo e caparbietà.
I nostri rappresentanti istituzionali anzichè farsi portavoce di problematiche della città e dei suoi cittadini, si son comportati come Ponzio Pilato.
Mentre il Barabba continua indisturbato a togliere la salute dei cittadini, in cambio di un precario posto di lavoro.
Due volte CORNUTI e mazziati.
E' arrivato il momento di dire basta a questo scempio.
Il posto di lavoro non si negozia e ricatta, con la salute.
Se manca la salute, non si può lavorare.
E' arrivato il momento che tutti i cittadini sappiano quale ghigliottina ci sia sulla propria testa.
E' arrivato il momento che il cittadino adesso sia reso veramente cittadino "ATTIVO" e artefice del proprio destino e non che deleghi incapaci e profittatori.
Diciamo basta all'assenza di trasparenza a Taranto, città che soffre ancora di assenza di
partecipazione democratica.
Chiediamoci perchè nonostante gli sforamenti delle centraline, (ma fosse anche a distanza di mesi) le persone preposte a tale controllo non hanno mai preso provvedimenti,
come accade in realtà più sviluppate e più emancipate?
Chiediamoci come mai in questa città, alle 14, l'acqua va via ed il cittadino per avere in casa l'acqua corrente tutta la giornata, ha dovuto dotarsi di serbatoi?
L'AQP direbbe che l'acqua non c'è ne per tutti.
E allora come mai nelle industrie non manca mai, e l'operaio in molti casi deve portarsela da casa?
Si saran dotati di grandi serbatori anche loro?
Chiediamoci, come mai in Inghilterra dove hanno il triplo delle industrie pesanti, rispetto all'Italia ma inquinano molto meno?
Chiediamoci, come mai, con un polo oncologico, in questa città le morti per neoplasie sono aumentate anzichè diminuire?
E' la cura oncologica che non è efficace o bisogna trovare altre cause?
Chiediamoci, dove sono finiti i 56 mila euro per il risanamento ambientale?
Chiediamoci, dove possiamo consultare il patto d'intesa che comune e provincia doveva vigilare?
Oggi è diventato un patto di resa.
Alziamo la voce voce esprimendo pubblicamente le nostre convinzioni sull’argomento, senza paura di censure, ricatti, coercizioni.
Dobbiamo reagire e chiedere il conto.
Oggi possiamo dire a gran voce:
"UNITI, VINCEREMO. SIAM PADRONI
DI NULLA, MA SERVI DI NESSUNO"

Peppe