Come abbondantemente previsto sulla base delle dichiarazioni prima della partenza, Mucchetti ha muggito la sua bella porcata (scusate il giro di fattoria) dimostrando quanto sia stato inutile il teatrino di senatori a sbafo in giro per le strade della città (chiuse al traffico) e per gli impianti (tirati a lucido).
L'amministratore delegato di un'azienda è la persona più adatta a fare il commissario statale di quell'azienda stessa!
E' ovvio che il conflitto d'interessi sia solo questione di idealisti del secolo scorso.
D'altronde ci si poteva aspettare qualcosa di diverso da un ex-direttore del Corriere della Sera, da sempre vicino al capitalismo ignorante di stampo lombardo e molto concentrato sull'azionariato del suo editore?
Mucchetti, si è sempre distinto per la sua inesistente fede di sinistra (come quasi tutto il PD) e per le campagne filosocietarie, travestite da pragmatismo pescivendolo.
Sul sito Dagospia, si possono leggere alcuni suoi interventi da giornalista, delle vere "perle di saggezza" e soprattutto disinteressati.
Qui invece l'ultima sua impresa di cui va fiero: salvare Alfano ricoprendo di sterco l'immagine dell'Italia nel mondo, dopo aver attaccato la Boldrini per difendere Marchionne...
Non c'è dubbio, abbiamo avuto, qui a Taranto, l'ennesimo "grande statista del taralluccio e vino".
Quello che emerge da questa ennesima esperienza è che la melina fatta di idiozia e connivenze che ha caratterizzato la politica locale nei confronti della grande industria ora si è palesata a livello nazionale. Non avevamo solo degli amministratori e dei politici locali inetti, ora possiamo contare su un'intera classe politica nazionale!
E la parola d'ordine è "salvare la fabbrica"! (non i tarantini... of course)
La polvere dell'Ilva per i senatori: "Risanamento salverà la fabbrica"
Per salvare l'Ilva bisogna salvare la città sul
piano ambientale: ci sono le premesse, e le possibilità economiche, per
intervenire drasticamente sugli impianti riducendo i rischi, anche se
quello 'zero' era e rimane una utopia.
Non è in discussione la figura
del commissario straordinario Enrico Bondi ("una persona molto adatta,
basta vedere cosa ha fatto alla Parmalat e in altre aziende"), al
contrario di quella del Garante dell'attuazione dell'Aia, Vitaliano
Esposito, sulla cui presenza non tutti sono d'accordo. E' il bagaglio di
appunti che le commissioni Industria e Ambiente del Senato si sono
portate via dopo un giorno di audizioni in Prefettura a Taranto di
rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni
ambientaliste e dei custodi giudiziari degli impianti Ilva sequestrati
un anno fa. E' stato il presidente della commissione Industria, Massimo
Mucchetti (Pd), a tirare le somme con i giornalisti del lavoro svolto,
comprensivo di un sopralluogo all'Altoforno 5, al Treno Nastri e ai
parchi minerali del Siderurgico. Tutto in funzione della conversione in
legge del decreto 61 del 4 giugno 2013 con cui sono stati commissariati i
vertici dell'azienda della famiglia Riva. "Abbiamo commissariato la
fabbrica anche se non era fallita - ha spiegato Mucchetti - abbiamo la
possibilità in costanza di produzione di avere un finanziamento bancario
di un miliardo e 800 milioni, c'é la volontà di farlo". Dai custodi
giudiziari sono state esposte preoccupazioni per i ritardi
nell'applicazione delle prescrizioni Aia da parte dell'Ilva ed eventuali
dilazioni nell'attuare interventi su impianti essenziali per la
produzione. Preoccupazioni per un eventuale 'annacquamento' dell'Aia in
fase di conversione in legge del decreto salva-Ilva bis sono state
espresse dagli ambientalisti. Gli esponenti di Peacelink e Fondo
Antidiossina non si sono presentati a mani vuote in Prefettura,
lasciando simbolicamente ai membri delle commissioni un sacchetto
contenente polvere minerale ritenuta tossica raccolta sui davanzali dei
balconi dell'abitazione di Giuseppe Corisi, un dipendente Ilva abitante
al quartiere Tamburi, morto per tumore (Rep)
Ilva: Mucchetti (Pd), ci sono premesse per adeguare impianti
"Abbiamo commissariato la fabbrica, abbiamo la possibilità in costanza
di produzione di avere un finanziamento bancario di un miliardo e 800
milioni, c'e' la volontà di farlo.
La certezza a questo mondo non ce l'ha nessuno, ma ci sono le premesse
per ambientalizzare gli impianti". Lo ha detto il presidente della
Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti (Pd), parlando con i
giornalisti durante una pausa delle audizioni in corso in Prefettura, a
Taranto, da parte delle Commissioni Industria e Ambiente del Senato in
vista della conversione in legge del decreto 61 del 2013 con il quale
sono stati commissariati i vertici dell'Ilva, nominando commissario
straordinario l'ex ad dell'azienda Enrico Bondi.
"Abbiamo ricevuto ieri dal commissario - ha aggiunto - e dal gruppo
dirigente non solo rassicurazioni ma anche notizie su cosa intendono
fare. Dobbiamo provare a crederci".
"Esiste una scala di priorità - ha aggiunto Mucchetti - La priorità è
salvare la fabbrica, ma per salvare la fabbrica bisogna salvare
l'ambiente, il che vuol dire ridurre il rischio a livelli accettabili in
una società. I livelli li stabiliscono gli scienziati facendo un
confronto con il resto del mondo civile. Il rischio zero in natura non
esiste, il rischio va ridotto il più possibile".
A giudizio di Mucchetti la figura del garante Aia ormai è inutile:
"Esistono agenzie tecniche scelte dai politici ma fatte da tecnici molto
preparati, come Ispra e Arpa. Invece di spendere soldi per una figura
come il Garante, rafforziamo questi strumenti. Il Garante poteva servire
prima".
Sulla cancellazione della figura del Garante, ha aggiunto Mucchetti, si è
detto favorevole anche il direttore generale dell'Arpa Puglia, Giorgio
Assennato. (ANSA)
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