A volte, nei titoli dei giornali pare di leggere tutta l'ignoranza dei tempi attuali, nutrita a suon di telenovele, di personaggi fortemente caratterizzati, di una umanità riportata ai litigi di condominio!
E' ovvio che, in attesa dell'incontro necessario tra Bondi e Orlando, in cui il primo deve rendere conto della sua (interessata) contestazione della perizia Ilva, non ha senso che Sebastio incontri Bondi.
Ma da lì ad immaginarlo infuriato, con i cancellieri della procura che lo tengono per la mantella... quella è veramente opera di pessimo giornalismo!
Sebastio s’infuria e annulla l’incontro con Bondi
La bufera scatenata dalla relazione inviata a Regione Puglia, Arpa e
Ares, fa saltare l’incontro fra Enrico Bondi e il procuratore di Taranto
Franco Sebastio. A quanto pare, anche il procuratore ha considerato
una presa di posizione in favore delle perizie dell’Ilva la nota di
Bondi scritta il 27 giugno in qualità di commissario straordinario
nominato dal governo Letta. Bondi, lunedì ha spiegato di non avere «mai detto
o scritto che le sigarette fanno più male delle emissioni dell’Ilva».
Ma, evidentemente, la smentita non è stata sufficiente a placare i
malumori della procura. Infatti, l’incontro col procuratore previsto
martedì scorso è stato annullato dopo le vibrate polemiche. A decidere
di cancellarlo è stato lo stesso procuratore. Probabilmente sarà fissata
una nuova data in un periodo più tranquillo.
Nelle 44 pagine della relazione inviata agli organi regionali su
richiesta degli stessi, Bondi fa riferimento alla perizia di esperti
consultati dall’Ilva che (ovviamente) mettono in discussione la perizia
disposta dal gip Patrizia Todisco su richiesta dei pm. Ma quei passaggi
hanno sortito l’effetto della benzina gettata sul fuoco. Bondi è stato
investito da una vera e propria bufera tanto da essere convocato a Roma,
dal ministro dell’ambiente Andrea Orlando, mercoledì prossimo per
riferire sulla vicenda.
Al tiro al bersaglio contro Bondi hanno preso parte anche personaggi
politici che non potrebbero scagliare nemmeno un sassolino dopo quanto
rivelato dalle intercettazioni. Infatti, da quanto si legge nelle
conversazioni fra l’ex pr dell’Ilva Girolamo Archinà e diversi esponenti
del mondo politico, riportate nella corposa ordinanza dell’inchiesta
“Ambiente svenduto” ci sono esponenti istituzionali che concordano
provvedimenti e iniziative da adottare proprio con l’ex addetto alle
relazioni esterne dei Riva e nei cui uffici Archinà era di casa. Al di
là degli eventuali aspetti penali, sembra alquanto singolare il
comportamento di chi prima si preoccupava di non scontentare i Riva e
ora spara sul mostro Ilva. ( Annalisa Latartara CdG)
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