Ilva comizi d'acciaio, Taranto protagonista del graphic novel di Gubitosa e Kanjano by Becco Giallo
L’Ilva di Taranto è un caso “umano” che riempirà ancora a lungo le pagine di quotidiani e gli incubi degli italiani.
Nel graphic novel sceneggiato da Carlo Gubitosa e disegnato da Kanjano (volume composto da 192 pagine, brossurato, in b/n) ed intitolato Ilva comizi d’acciaio si affronta ancora una volta questo dramma che continua a distruggere un territorio bello come quello pugliese, colpendo direttamente i suoi cittadini. L’opera, pubblicata da Becco Giallo, narra alcune storie di vita e di morte all’ombra dell’acciaio e può essere considerata un vero e proprio viaggio a fumetti negli ultimi 50 anni dell’industria siderurgica.
Come ben sapete, l’Ilva di Taranto è quel centro siderurgico per la produzione e la trasformazione dell’acciaio, costruito a ridosso del quartiere Tamburi, che è al centro di un importante dibattito pubblico proprio per gli effetti delle sue emissioni sull’uomo e sull’ambiente circostante. Il graphic novel, arricchito da un apparato di infografica e collegamenti a contenuti multimediali (disponibili in rete), ripercorre i cinquant’anni di industria siderurgica attraverso un intenso lavoro giornalistico e di ricerca sul campo. Ilva comizi d’acciaio è nato grazie anche alle esperienze di singole persone e di intere comunità che hanno contribuito a rendere viva la narrazione di un reportage sconvolgente.
Nella presentazione del volume è stata riportata una frase di Alessandro Marescotti (PeaceLink), utile a cogliere quale è lo spirito che ha portato gli artisti di Ilva comizi d’acciaio ad intervenire: “Sembra che senza la produzione di acciaio dell’Ilva debba crollare l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Come se il mondo avesse una fame incredibile di acciaio e noi lo tenessimo a dieta forzata. Ma è davvero così?”
lva è attualità e Becco Giallo attraverso queste produzioni ci tiene informati sui problemi reali e che non possiamo ignorare. Infatti, giornali e telegiornali ieri facevano notare i risultati di una consulenza tecnica disposta dal commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Bondi. Intorno alle 44 pagine inviate al governatore della Puglia (Nichi Vendola) e all’Arpa si è scatenato un vero e proprio putiferio. Infatti, nel dossier i consulenti hanno riportato che le neoplasie riscontrate ai cittadini di Tarano non dipendono dall’inquinamento prodotto dall’impianto siderurgico, ma dagli stili di vita dei tarantini. Addirittura, in un passaggio, si sostiene la colpa delle malattie potrebbe essere attribuita all’ampia disponibilità di sigarette finite in circolazione.
Uno scandalo nello scandalo che forse un po’ di sana cultura (Nona Arte inclusa) può curare. Per altre informazioni sul volume ed una piccola anteprima cliccate qui. (comicsblog)
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