Ilva: Tribunale nega accertamento danni
Il Tribunale civile di Taranto ha rigettato la richiesta di accertamento tecnico preventivo del danno ambientale prodotto dall’Ilva e dei danni a strutture come il cimitero, le scuole e i palazzi presentato dal Comune. Il giudice Antonio Pensato ha ritenuto che non sussistono le condizioni per far valutare a pool di tecnici la situazione attuale, ma di fatto considera valenza di prova la copiosa documentazione prodotta dal Comune, che quindi verrà discussa nella causa di merito. (QI)
"La decisione del Tribunale civile di Taranto che ha rigettato la richiesta di accertamento preventivo del danno contro Ilva fatto dal sindaco di Taranto è il frutto di un clamoroso autogol del sindaco Stefano che ha fatto vincere un round ai Riva ricorrendo in sede civile e chiedendo un accertamento tecnico preventivo senza considerare che esiste una procedura penale in corso". Lo dichiara il Presidente dei Verdi e consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli che aggiunge: "Ma la cosa grave e' che il comune di Taranto non ha ancora richiesto il danno per il procedimento penale che ha portato alla condanna in sede di Cassazione penale della sentenza emessa il 29.9.2005 per inquinamento contro Riva". Nelle vicende giudiziarie gestite dal comune ci sono moltissimi punti su cui il sindaco deve fare immediatamente chiarezza. Vogliamo sapere: 1) se c'e stata prescrizione per la richiesta del danno rispetto alla sentenza della Cassazione contro i Riva, già passata in giudicato; 2) sulla base di quale criterio tecnico scientifico il sindaco Stefano abbia conferito l'incarico per la definizione del danno relativo a quella sentenza ad una giovane dottoressa commercialista: in base a quali criteri questo danno è stato quantificato solo in 700 milioni di euro". "Insomma sembra proprio che a pasticci si sommino pasticci fatti da un sindaco che dovrebbe essere in prima linea per difendere la salute dei tarantini - conclude Bonelli -. Ma come è possibile che 330 morti, migliaia di malati, danni irreversibili all'agricoltura e alla mitilicoltura, inquinamento della falda valgano quella cifra? E' venuto il momento che Stefano dia delle risposte alla città perché la superficialità sta facendo pagare un prezzo alto ai tarantini".(AGENPARL)
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