I militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato questa mattina il
tartarugaio in fase di costruzione a Taranto, su un tratto di costa sul
Lungomare sottostante la cosiddetta Ringhiera.
Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti e basata anche su una
perizia, la realizzazione dell’opera sarebbe avvenuta in violazione
delle norme edilizie, paesaggistiche e ambientali e senza le necessarie
autorizzazioni da parte della Regione. Inoltre, per la costruzione
dell’immobile, sarebbero state occupate abusivamente aree demaniali.
Nell’inchiesta diretta dal pm Enrico Bruschi sono indagate 14 persone
fra dirigenti, funzionari del Comune di Taranto, tecnici e imprenditori
(da quanto si è appreso non ci sono politici) che hanno avuto un ruolo
nell’iter amministrativo iniziato nel 2004.
Il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza emesso dal magistrato inquirente dovrà essere convalidato dal gip.
La vicenda è finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura in
seguito ad alcuni esposti presentati da cittadini e associazioni
ambientaliste che hanno segnalato la presenza di quello che molti
definiscono un ecomostro in considerazione delle sue dimensioni e della
collocazione. (CdG) Il provvedimento, frutto di un'accurata attività peritale ordinata dal suddetto magistrato ha origine dagli esposti inviati in Procura dall'avv. Enzo Gigante e da Carmine de Gregorio.
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