lunedì 8 luglio 2013

Secondo decreto spazzagiudici

Questione Ilva, ecco le novità del decreto verso la conversione

Approda oggi in aula alla Camera il decreto legge 61 dal titolo «Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale». É, in sostanza, il decreto col quale a giugno il Consiglio dei ministri ha disposto il commissariamento dell'Ilva a fronte della situazione di stallo determinatasi col sequestro preventivo per 8 miliardi e 100 milioni di euro disposto dal gip di Taranto nei confronti dei beni e dei conti della capogruppo Riva Fire, che a sua volta controlla l'Ilva.
L'esame del decreto é cominciato nelle commissioni Ambiente e Attivitá produttive della Camera, in seduta congiunta, lo scorso 11 giugno e si é concluso il 4 luglio. Relatori del provvedimento i deputati Enrico Borghi del Pd per la commissione Ambiente e Raffaele Fitto del Pdl per la commissione Attivitá produttive. Si prevede che il decreto possa essere approvato dall'Aula domani per poi passare al Senato.
Commissario dell'Ilva é stato nominato giá il 4 giugno Enrico Bondi, al quale si é affiancato in seguito, come sub commissario nominato dal ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi, giá ministro dell'Ambiente. Come giá a dicembre scorso, quando fu varato un altro decreto legge per l'Ilva, il 207 poi convertito nella legge 231 del 2012, anche il decreto legge 61, al vaglio da oggi dell'Aula della Camera, interviene a fronte di una situazione di emergenza. A fine 2012, infatti, il Governo Monti intervenne - a fronte dell'iniziativa della Magistratura che aveva posto sotto sequestro gli impianti siderurgici del sito di Taranto - per consentire la continuitá dello stabilimento, la commercializzazione dei prodotti realizzati nei mesi precedenti e l'attuazione dell'Autorizzazione integrata ambientale che il ministero dell'Ambiente aveva rilasciato all'azienda il 26 ottobre.

 A giugno, invece, il Governo Letta é intervenuto di nuovo non solo per evitare che il sequestro dei beni della societá Riva Fire, l'holding del gruppo, e le dimissioni di tutto il cda dell'Ilva determinassero la paralisi dell'azienda, ma soprattutto a fronte delle inadempienze che sul versante dell'applicazione dell'Aia - i lavori sugli impianti per abbattere le emissioni inquinanti - avevano riscontrato i tecnici dell'Istituto superiore per la protezione ambientale nei loro sopralluoghi nel siderurgico.
Rispetto a come é stato approvato dal Consiglio dei ministri, il decreto legge 61 - atto Camera 1139 - esce dalle commissioni e approda in aula a Montecitorio con alcune, significative novitá. La prima é che viene aumentato il numero degli addetti degli stabilimenti industriali ritenuti di interesse strategico nazionale. Erano 200 col dl 207, sono diventati 1.000 col nuovo decreto emendato dalla Camera. Le norme valgono anche per quei complessi che abbiano il personale in cassa integrazione da almeno un anno. Si precisa meglio, poi, quando scatta il commissariamento di un'azienda, ovvero quando l'inosservanza delle prescrizioni dell'Aia abbia comportato e comporti «pericolo grave e rilevante per l'integritá dell'ambiente e della salute».
Sull'Aia, inoltre, si puntualizza che le violazioni devono essere reiterate e quindi non basta una sola inadempienza a far scattare il commissariamento. Si puó disporre il commissariamento anche per un singolo ramo di azienda. Chi accerta le violazioni ambientali - anche questa è una novitá del decreto - sono l'Ispra e le Agenzie regionali per la protezione ambientale ma in contradditorio con l'impresa stessa. La Regione, invece, viene coinvolta nel piano delle misure ambientali.
Altro particolare é che il commissario riferisce dell'andamento dell'azienda commissariata non solo al legale rappresentante della societá ma anche del titolare dell'impresa e del socio di maggioranza. Vengono poi definiti stabilimenti di interesse strategico nazionale tutti i siti dell'Ilva e quindi non solo Taranto ma anche Genova, Novi Ligure, Racconigi, Patrica e Marghera. Con la conversione in legge del decreto, é infine previsto che cessi le sue funzioni il Garante dell'Aia all'Ilva, nominato a gennaio scorso a valle della legge 231 nella persona dell'ex procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito. L'informazione ai cittadini, insieme alla «massima trasparenza», recita ora il decreto, dovrá essere assicurata dal commissario. (GdM)

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