Forse non hanno ascoltato bene o per niente le intercettazioni tra la sindacalista Daniela Fumarola della Cisl tarantina e Archinà (da cui si faceva dettare la linea su come Fim dovesse gestire le elezioni dei delegati sindacali dentro l’Ilva) oppure sebbene consapevoli sono semplicemente indifferenti a ciò che gli succede intorno, o piuttosto sono complici di un sistema di potere che le tante inchieste hanno fino ad oggi svelato.
Alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu)e
dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) dello
stabilimento Ilva di Taranto, gli operai che nel 2010 avevano scelto la Cisl - Fim hanno ribadito, nonostante tutto, il loro voto facendo della Fim il secondo sindacato in Ilva.
La Uilm si conferma invece primo sindacato con 41 seggi seppur con un leggero calo registrato rispetto alle passate elezioni.
La novità è invece rappresentata dall'exploit dell'Usb che ha preso quota e consensi tutto a svantaggio della FIOM. Sfiduciati, o male rappresentati? certo è che gran parte degli operai che un tempo votavano la Fiom oggi sono passati a votare USB. Il sindacato metalmeccanico della CGIL dovrebbe a questo punto porsi una serie di questioni a partire dal segretario della Fiom Cgil di Taranto Rosario Rappa.
Rappa oggi cerca di individuare le ragioni di questa sconfitta considerando "necessario che la Fiom avvii un'ampia riflessione a tutti i livelli
dell'organizzazione, dagli organismi nazionali a quelli territoriali,
coinvolgendo i delegati eletti e gli iscritti, aprendo una fase di
profonda discussione sia nel rapporto con la fabbrica e i lavoratori,
sia con la citta' e la sua popolazione"(Adnkronos).
Se non è riuscita ad avviare un minimo di confronto e dialogo con gli
operai come un sindacato di sinistra avrebbe dovuto fare, la Fiom di Taranto ha
fallito nel rapportarsi con la città. In effetti non lo ha mai fatto. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Hanno votato 9.187 addetti pari 80,61%
degli aventi diritto. La Uilm ha ottenuto 41 seggi (48,80% dei
consensi), la Fim 24 (28,57%), l'Unione sindacale di base 12 seggi
(14,28%), la Fiom 7 seggi (pari ad 8,39%) - corriere del mezzogiorno
"Avevamo ragione, oggi gli oltre 11.000 lavoratori dell'Ilva hanno la
possibilita' di scegliere le proprie rappresentanze sindacali. A chi in
questi giorni ha chiesto, inneggiando alla democrazia, il rinvio delle
elezioni, la risposta e' stata una buona affluenza ai seggi dei
lavoratori Ilva che evidentemente come abbiamo sempre sostenuto hanno
voglia di impegnarsi per il risanamento ambientale, la sicurezza sui
posti di lavoro e le garanzie occupazionali". Lo afferma il
rappresentante legale provinciale dell'Unione sindacale di Base di
Taranto, Francesco Rizzo, a proposito dei risultati delle elezioni delle
Rsu all'Ilva che vedono il sindacato autonomo all'esordio raggiungere
il 20% dei voti.
L'Usb Lavoro Privato, precisa che "l'attuale Rsu, eletta a maggio
2010, e' scaduta da tempo e non puo' essere tollerato un ulteriore
rinvio; dal 2012 il panorama sindacale all'interno dello Stabilimento si
e' profondamente modificato con la presenza ed il consolidamento di
altre organizzazioni sindacali, a cominciare da Usb". Per l'Unione
sindacale di Base c'e' "la necessita' improcrastinabile di ridare la
parola ai lavoratori che hanno il sacrosanto diritto ad eleggere
nuovamente i propri rappresentanti sindacali nello stabilimento, visto
che l'azienda sta attraversando una situazione estremamente difficile a
causa non solo delle vicende giudiziarie ma anche di una dirigenza
responsabile di quanto accaduto ed oggi assolutamente inadeguata; non a
caso, come Usb sin dalla scadenza naturale a maggio 2013 abbiamo
attivato le procedure per il rinnovo della Rsu, riscontrando la
contrarieta' delle altre organizzazioni".
Rizzo ribadisce che la Usb "da sempre si e' opposta ad accordi e
meccanismi elettorali che prevedono la riserva di 1/3 dei seggi alle
organizzazioni sindacali sottoscrittrici dei contratti nazionali e dei
quali, tuttavia, tutte le sigle confederali hanno goduto per circa 20
anni. Cio' detto, riteniamo comunque che non ci si puo' trincerare
dietro aspetti tecnico-procedurali per rimandare 'sine die' un momento
importante di partecipazione diretta dei lavoratori. Pertanto, prendendo
spunto proprio dalle affermazioni della Fiom a sostegno delle proprie
tesi - afferma - chiediamo a Fim e Uilm di formalizzare la propria
rinuncia alla riserva della citata quota del 33% e conseguentemente alla
Fiom di ritirare il ricorso presentato, in modo da sgombrare il campo
da qualsiasi 'sospetto impedimento'. Sarebbe questo un concreto ed
inequivocabile segnale di disponibilita' - conclude rizzo - sicuramente
apprezzato dai lavoratori".(Adnkronos)
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