Dopo Ammazzachepiazza arriva un nuovo progetto di cittadinanza attiva: "Plasticaqquà Taranto".
Questa la presentazione nella pagina facebook:
Taranto, è conosciuta come la città dei due mari, il mar Grande ed il mar Piccolo.
Essi hanno due ecosistemi differenti tra loro, tanto da essere da
sempre fonte inesauribile per la pesca. Lo dimostra la fama di cui gode
la nostra città nel mondo per la coltivazione dei mitili di cui qui c’è
traccia già intorno all’anno mille. Kolbert, in un reportage sulla
nostra città, a metà dell'ottocento, affermava che circa 20.000 persone traevano sostentamento dal mare e dai suoi prodotti, quando Taranto contava 30.000 abitanti.
Non meno gloriose sono le acque del fiume Galeso decantate tra gli
altri da Publio Virgilio Marone e Quinto Orazio Flacco, e più
recentemente fonte d’ispirazione per per Tommaso Niccolò D'Aquino e
Giovanni Pascoli.
Da troppi anni, nonostante l’impegno di singoli
volontari ed il raro interessamento di alcune amministrazioni locali, le
decine di chilometri di costa dell’arco ionico tarantino, risultano in
stato di abbandono a causa dell’incuria diffusa e dell’assenza di
servizi essenziali.
Le acque del nostro territorio appartengono ad
ognuno di noi, c’è chi dal mare ne ricava un lavoro, chi ama pescare o
pratica altri hobby strettamente connessi all’acqua, chi sovente
raggiunge scogli e spiagge per trovare sollievo nelle giornate afose e
chi vuole godere della vista e dell’odore del mare durante i periodi più
freddi.
Il mare è casa nostra e come tale dobbiamo imparare a mantenerlo pulito.
Tra i rifiuti solidi di cui sono pieni i nostri mari, i più pericolosi
sono quelli in plastica. I materiali plastici hanno tempi di
decomposizione molto lunghi e questo processo causa il rilascio di
sostanze tossiche per i pesci e quindi anche per noi che siamo soliti
cibarcene. Questi rifiuti li ritroviamo abbandonati per l’inciviltà dei
bagnanti durante la stagione estiva, come scarti di confezionamento del
pescato, per via di perdite durante il trasporto delle merci.
La
plastica è anche una delle principali cause della moria degli animali
marini. Uccelli marini, pesci, cetacei, tartarughe e anfibi ingoiano I
piccoli frammenti colorati scambiandoli per delle prede, ed
inevitabilmente muoiono per intossicazione o soffocamento.
Da qui
l’idea di arginare questa emergenza attraverso la raccolta sistematica
di rifiuti galleggianti e materiale plastico delle nostre coste e,
laddove possibile, delle aree marine che lambiscono diversi punti della
città.
Per fare ciò abbiamo deciso di avviare un progetto di
cittadinanza attiva, a cui tutti possono prendere parte, denominato
“Plasticaqquà Taranto”. Organizzeremo delle giornate dedicate alla
pulizia di aree non solo di interesse turistico, ma anche di lembi
costieri mai frequentati, spiagge e zone marine adiacenti le aree
industriali. Unitamente a questo, contiamo di fare informazione, di
diffondere il civismo e di denunciare responsabilità e mancanze anche
attraverso l’arte e tramite mezzi che stimolino la partecipazione.
Non abbiamo bisogno di denaro, ma di persone volenterose e del
necessario per portare avanti questo progetto come: sacchi spessi per la
raccolta di rifiuti, retìni tondi e triangolari con manico lungo,
carriole, guanti, setacci, così come più in là avremo necessità di poter
contare sulla disponibilità di piccole imbarcazioni o di persone che
coadiuvino il nostro operato con delle immersioni subacquee in acque
poco profonde.
Chi fosse interessato a partecipare ci scriva il suo
indirizzo e-mail tramite messaggio privato a questa pagina fan per poter
ricevere comunicazioni sugli appuntamenti, informazioni, fare proposte,
mettere a disposizione il necessario per la raccolta dei rifiuti.
Vi preghiamo di seguire e diffondere questa pagina per il nostro mare, per il vostro mare.
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