Eni-Ilva, missione sicurezza
L’obiettivo è dei più nobili e dei più ambiziosi: non dover più andare
alla ricerca delle cause e, soprattutto, all’accertamento delle
responsabilità individuali di fronte ad un infortunio sul lavoro sia
esso mortale o grave. Allora ecco pronto il Protocollo operativo per la
sicurezza nei luoghi di lavoro, uno strumento che mette da parte tutti i
fronzoli burocratici per puntare diritto al cuore del problema:
rafforzare la prevenzione «l’unica in grado di assicurare qualità e, al
tempo stesso, competitività alle aziende e alle imprese» con «strumenti
operativi da subito», spiega il prefetto Claudio Sammartino
nell’anticipare in maniera sommaria i contenuti del protocollo. «La
Prefettura – ha aggiunto – ha svolto un ruolo propulsore e, al tempo
stesso, di coesione e di organizzazione».
Il documento sarà
presentato ufficialmente lunedì mattina, in Prefettura, alla presenza di
un parterre de roy di tutto rispetto. Insieme al prefetto Sammartino,
infatti, ci saranno i ministri alle Politiche del lavoro, Enrico
Giovannini, e dell’Ambiente, Andrea Orlando, il presidente della Regione
Puglia, Nichi Vendola, il sindaco Stefàno, il commissario straordinario
della Provincia di Taranto, Mario Tafaro, il presidente dell’Inail,
Massimo De Felice, e il direttore generale Giuseppe Lucibello, la
direttrice regionale del Lavoro, Ester Tosches, il direttore reginale
dei Vigili del fuoco, Michele Di Grezia, il direttore generale della
Asl, Fabrizio Scattaglia, il commissario straordinario Ilva, Enrico
Bondi, il responsabile direzione Salute-Sicurezza-Qualità dell’Eni,
Giorgio Maria Artibani nonchè parlamentari e consiglieri regionali
pugliesi. Ora fissata: le 11.
Al testo del protocollo Prefettura,
istituzioni, sindacati, organi di controllo, Confindustria e aziende
hanno cominciato a lavorare all’indomani degli infortuni mortali
all’interno dell’Eni e dell’Ilva. “Non è un protocollo d’intenti ma è un
protocollo operativo” non si è stancato di ripetere il prefetto
Sammartino proprio per sottolineare la bontà e la novità del documento”.
L’obiettivo ambizioso è incidenti zero e il gruppo di lavoro ha
focalizzato la sua attenzione sulle criticità di Eni e Ilva. “Aziende e
organi di controllo – ha sottolineato il prefetto – hanno lavorato
assieme proprio per individuare le direttrici lungo le quali muoversi”.
E il primo punto inserito nel protocollo è il monitoraggio continuo del
gruppo di intervento il cui scopo è quello di migliorare la formazione,
per prevenire gli incidenti, dei lavoratori sia diretti che
dell’appalto laddove si verifica la maggioranza di incidenti. Questo
dovrà avvenire con piani annuali di prevenzione mirati sia ai lavoratori
sia a chi è addetto alla verifica dell’osservanza di tutte le
prescrizioni. Il secondo punto forte del protocollo è l’ampliamento
delle attività di verifica nei cantieri mediante gruppi ispettivi cui
spetta il compito di verificare l’attuazione reale di quanto previsto
dal protocollo. Il terzi punto riguardal’analisi dei quasi incidenti
ovvero “quegli incidenti che vengono identificati come errori e carenze
nell’attivazione delle misure di prevenzione”, ha aggiunto ancora il
prefetto. Insomma, un protocollo “davvero innovativo, che ha lavorato
sull’analisi degli incidenti verificatisi, individua le procedure
partendo proprio dalle criticità e che investe soprattutto nella
formazione ma che – ha subito fugato ogni dubbio il prefetto Sammartino –
non ha un valore taumaturgico ma è un punto di partenza importante
perché si lavora tutti insieme sulla fase preventiva”.
E per quanto
riguarda la formazione, “l’Inail nazionale ha messo a disposizione fondi
suppletivi così come ha fatto Confindustria attraverso Fondimprese.
Il protocollo, inoltre, contiene un passaggio importante sui lavori
all’interno dello stabilimento per l’adeguamento degli impianti alle
prescrizioni dell’Aia. “Si tratta – ha spiegato il prefetto – di
interventi importanti e significativi per il controllo dei quali è stato
previsto un nucleo ispettivo specifico per la verifica e la messa in
sicurezza dei cantieri e per l’incremento e la valorizzazione della
sicurezza dei lavoratori». (CdG)
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