Ilva, la Cassazione: «Per Archinà niente carcere, resta ai domiciliari»
Girolamo Archinà, l'ex responsabile delle
relazioni istituzionali dell'Ilva, indagato nel filone di inchiesta
secondario denominato "Ambiente svenduto" e nato dall'indagine madre
sul disastro ambientale causato dal polo siderurgico di Taranto, non
tornerà in carcere ma rimarrà agli arresti domiciliari concessigli per
motivi di salute. Lo ha deciso la Sesta sezione penale della
Cassazione. I supremi giudici hanno infatti dichiarato
inammissibile il ricorso presentato dal pm contro l'ordinanza con la
quale, lo scorso 14 maggio, il Tribunale del riesame tarantino aveva
disposto i domiciliari per Archinà. L'ex pr èaccusato di corruzione
perché avrebbe consegnato in una stazione di servizio una bustarella
con 10mila euro per ammorbidire la relazione che il consulente della
procura Lorenzo Liberti avrebbe dovuto scrivere sulle fonti
dell'inquinamento atmosferico a Taranto. Archinà è accusato anche
di aver tenuto contatti con politici e amministratori di Comune,
Provincia e Regione, dirigenti e giornalisti, per favorire la politica
aziendale dell'Ilva. (Quotidiano)
Ilva, la Cassazione conferma la libertà per l'ex direttore generale della Provincia
La Corte di
Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla
Procura di Taranto contro il provvedimento con il quale il Tribunale del
Riesame il 23 maggio scorso aveva
annullato l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari
emessa otto giorni prima dal gip Patrizia Todisco nei confronti dell'ex
direttore generale della Provincia di Taranto Vincenzo Specchia, di 60
anni, attuale segretario Generale del Comune di Lecce, coinvolto
nell'inchiesta sull'Ilva chiamata 'Ambiente svendutò. Nel
provvedimento si contestava a Specchia, difeso dall'avv. Andrea Sambati,
un tentativo di concussione per costrizione nei confronti dell'ex
dirigente del settore Ecologia, sollecitato a firmare autorizzazioni per
una discarica all'interno dello stabilimento Ilva. Nell'ambito della
stessa operazione fu arrestato anche il presidente della Provincia di
Taranto, Giovanni Florido. «La decisione della Cassazione -
sottolinea Specchia in una nota - conferma la bontà della sentenza del
Tribunale del Riesame, che è andata ben oltre la revoca degli arresti
domiciliari sancendo l'annullamento dell'ordinanza del Gip, dottoressa
Todisco. Ho grande fiducia nella giustizia che presto sarà chiamata a
decidere sull'eventuale rinvio a giudizio, un'ipotesi che allo stato
attuale mi sembra, assolutamente improbabile». (Quotidiano)
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