Sicurezza, firmato il protocollo da Eni e Ilva alla presenza dei ministri
Un protocollo operativo di sicurezza per prevenire gli incidenti sul lavoro è stato firmato nella prefettura di Taranto dai dirigenti di Ilva ed Eni alla presenza dei ministri dell'Ambiente Andrea Orlando e del Lavoro Enrico Giovannini. Il documento presuppone un'analisi dei mancati infortuni e dei «quasi incidenti» e un'attività di formazione per i lavoratori diretti e dell'appalto. Per la stesura del protocollo hanno avuto un ruolo attivo gli enti di vigilanza e controllo e le stesse aziende. Alla cerimonia di oggi, oltre al prefetto, Claudio Sammartino, hanno partecipato anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano. Le verifiche saranno periodiche per l'effettiva efficacia dei corsi di formazione. La firma sul documento di Confindustria consentirà di estendere il protocollo anche alle altre aziende dell'area industriale e delle ditte appaltatrici. È previsto, ha sottolineato il prefetto, un monitoraggio continuo nei cantieri con particolare attenzione ai fattori di rischio. «L'obiettivo ambizioso - ha aggiunto - è quello di avere zero infortuni. Il Nucleo operativo interno integrerà anche attività previste dell'Autorizzazione integrata concessa all'Ilva».
ORLANDO - «Mi son sempre chiesto perché vengono chiamate morti bianche, sono invece morti nerissime che macchiano un territorio, un'area industriale, un'economia. L'occupazione non è più fonte di benessere, ma è negazione di tutto questo». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, nel corso dell'incontro in cui è stato sottoscritto a Taranto il protocollo operativo sulla sicurezza nelle aziende dell'area industriale. «Taranto - ha proseguito - è una città colpita negli anni da infortuni sul lavoro gravissimi e spesso mortali. Quando assumono una dimensione così grande non possono essere definite tragedie. Il rosario di croci sulla fabbrica diventa una questione sociale nella questione sociale. Parliamo non di morti sul lavoro ma di lavoro». Bisogna «farsi una domanda» ha spiegato Orlando «e cioè: cosa dovranno subire ancora i lavoratori e che cosa potevamo fare e non abbiamo fatto? Una risposta parziale l'abbiamo elaborata perchè non si stratta solo di omissioni o disattenzioni, ma anche di incapacità di far procedere organizzazione aziendale». Il ministro ha sottolineato che in occasione, giorni fa, del Convegno di Taranto su Ambiente e lavoro organizzato dalla Curia, ha «incontrato amici che erano stati in servizio nell'Arsenale militare» e che gli hanno «raccontato dell'amianto lavorato come il cemento, impastato con le pale. A fine dell'orario di lavoro ricevevano un cartone di latte. Ci sono situazioni su cui bisogna fermarsi a riflettere. Sono stati fatti passi avanti importanti - ha dichiarato Orlando - ma se ancora esiste una questione sociale nella questione sociale vuol dire che c'e ancora molto da fare».
GIOVANNINI - «Riteniamo determinanti la qualità del capitale umano attraverso la formazione e gli investimenti da parte delle imprese. Per questo, nel disegno di legge di stabilità, si prevede la riduzione del cuneo fiscale a favore delle aziende che avranno risultati in termini di incidentalità minore». Lo ha detto a Taranto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che ha evidenziato l'importanza del protocollo operativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro firmato oggi da Ilva ed Eni, soprattutto per la novità del monitoraggio continuo delle attività di formazione e sui cantieri. Il ministro ha chiesto al prefetto di Taranto Claudio Sammartino un resoconto periodico sull'efficacia dello stesso protocollo «poichè - ha concluso - firmare intese è facile, ma realizzarle è un'altra cosa. Un rapporto trimestrale può essere indispensabile per noi che possiamo intervenire». (CdM)
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