“L'Ilva va nazionalizzata e i tarantini dovranno essere indennizzati per le atroci sofferenze patite”.
Il sindaco di Bari sceglie la giornata inaugurale della Fiera del
Levante per raccontare la tragedia ambientale e sanitaria del capoluogo
jonico
“L'Ilva
va nazionalizzata e i tarantini dovranno essere indennizzati per le
atroci sofferenze patite”. Michele Emiliano, sindaco di Taranto, pardon
di Bari, sceglie la giornata inaugurale della Fiera del Levante per
raccontare la tragedia ambientale e sanitaria del capoluogo jonico. Una
tragedia che non ha eguali nel Paese, che soffoca e azzera diritti
fondamentali ed inalienabili. Primo fra tutti, e non potrebbe che essere
così, quello alla vita.
Sono
vere e proprie “grida manzoniane”, le sue. Un discorso pragmatico,
duro, più tarantino dei tanti, ininfluenti e afoni tarantini presenti
quest'oggi nel padiglione di rappresentanza della fiera barese. Di segno
completamente diverso l'intervento del presidente Vendola. Sulla
questione Ilva, la narrazione istrionica del massimo rappresentante
regionale ha avuto, come suo solito, il solo merito di risultare
incomprensibile. Una summa di deplorevoli ovvietà e buone intenzioni -
“Dobbiamo tenere insieme salute e lavoro”; “La diossina è una
maledizione della modernità che va estirpata” - alle quali non crede più
nessuno.Laconico il commento del premier Enrico Letta sulla vicenda tarantina: “Riteniamo di dover applicare, alla stregua di quanto già fatto con l'Ilva, il commissariamento a tutti i rami d'azienda della Riva Fire. Se non avessimo operato in quella direzione nei mesi scorsi, minacce di ritorsione occupazionale avrebbero potuto riguardare anche la città pugliese”. (Cosmopolismedia)
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