giovedì 12 settembre 2013

Ilva:ad azione segue reazione uguale e contraria. Gruppo Riva annuncia licenziamenti.

Sembrerebbe,a leggere i titoloni dei giornali on line, che il gruppo Riva voglia applicare la terza legge della dinamica su Taranto, perchè ad ogni azione volta a pretendere un risarcimento economico e “morale”, la famiglia Riva risponde sempre con una reazione uguale e contraria: la minaccia di licenziamento. Questa volta ad essere minacciati sono 1500 dipendenti (di 13 società dislocate su tutto il territorio nazionale), e a quanto pare, 114 a Taranto.
Si legge in una nota diffusa dall'azienda: “Tali attività (interessate dai licenziamenti) non rientrano nel perimetro gestionale dell'Ilva e non hanno quindi alcun legame con le  vicende giudiziarie che hanno interessato lo stabilimento di Taranto". Ed ancora continua la nota: "La decisione, comunicata al custode dei beni cautelari, Mario Tagarelli, e illustrata alle rappresentanze sindacali dei diversi stabilimenti coinvolti, si è resa purtroppo necessaria poiché il provvedimento di sequestro preventivo penale del Gip di Taranto, datato 22 maggio e 17 luglio 2013 e comunicato il 9 settembre, in base al quale vengono sottratti a Riva Acciaio i cespiti aziendali, tra cui gli stabilimenti produttivi, e vengono sequestrati i saldi attivi di conto corrente e si attua di conseguenza il blocco delle attività bancarie, impedendo il normale ciclo di pagamenti aziendali, fa sì che non esistano più le condizioni operative ed economiche per la prosecuzione della normale attività».
Sarà pure un “annuncio shock”, quello diffuso dal gruppo Riva, ma noi a Taranto a questi annunci o meglio “minacce” ci siamo abituati. E' la solita minestra riscaldata, o il solito copione già letto, la solita canzone stonata ascoltata più volte in passato.
Andiamo a ritroso:
22 dicembre 2006 :”L'Ilva minaccia 4 mila licenziamenti a Taranto per le emissioni di anidride carbonica” (peacelink)
12 dicembre 2012: Dopo il no della magistratura al dissequestro dei prodotti giacenti sulle banchine l’Ilva di Taranto (pari a 1.700.000 tonnellate circa per un valore di un miliardo di euro), con una nota ufficiale, fa sapere che “da ora e a cascata per le prossime settimane circa 1.400 dipendenti, appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo, tubifici e servizi correlati, rimarranno senza lavoro”. (direttanews.it)
ASCA) - Roma, 26 nov 2012 - L'Ilva ha deciso la cessazione di ogni attivita' e la chiusura dello stabilimento di Taranto. Lo annuncia la societa' in una nota diffusa ''con riferimento al provvedimento di sequestro preventivo notificato dal GIP di Taranto in data odierna'
12 agosto 2012: Ilva, Ferrante e lo spettro dei licenziamenti. “Se ci bloccano prospettive difficile”. (ilfattoquotidiano.it)

Questi sono solo alcuni titoli delle minacce a cui il gruppo Riva ci ha abituati.
Siamo vittime di un continuo Ricatto , una vera e propria pressione psicologica – a cui non dobbiamo cedere.

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