Sembrerebbe,a leggere i titoloni dei giornali on line, che il gruppo Riva voglia
applicare la terza legge della dinamica su Taranto, perchè ad ogni
azione volta a pretendere un risarcimento economico e “morale”,
la famiglia Riva risponde sempre
con una reazione uguale e contraria: la minaccia di licenziamento.
Questa volta ad essere minacciati sono 1500 dipendenti (di 13 società dislocate su tutto il territorio nazionale), e a quanto pare, 114 a Taranto.
Si legge in una nota diffusa
dall'azienda: “Tali attività (interessate dai licenziamenti) non
rientrano nel perimetro gestionale dell'Ilva e non hanno quindi alcun
legame con le vicende giudiziarie che hanno interessato lo
stabilimento di Taranto". Ed ancora continua la nota: "La decisione, comunicata al custode dei beni
cautelari, Mario Tagarelli, e illustrata alle rappresentanze sindacali
dei diversi stabilimenti coinvolti, si è resa purtroppo necessaria
poiché il provvedimento di sequestro preventivo penale del Gip di
Taranto, datato 22 maggio e 17 luglio 2013 e comunicato il 9 settembre,
in base al quale vengono sottratti a Riva Acciaio i cespiti aziendali,
tra cui gli stabilimenti produttivi, e vengono sequestrati i saldi
attivi di conto corrente e si attua di conseguenza il blocco delle
attività bancarie, impedendo il normale ciclo di pagamenti aziendali, fa
sì che non esistano più le condizioni operative ed economiche per la
prosecuzione della normale attività».
Sarà pure un “annuncio shock”,
quello diffuso dal gruppo Riva, ma noi a Taranto a questi annunci o
meglio “minacce” ci siamo abituati. E' la solita minestra
riscaldata, o il solito copione già letto, la solita canzone stonata
ascoltata più volte in passato.
Andiamo a ritroso:
22 dicembre 2006 :”L'Ilva minaccia 4
mila licenziamenti a Taranto per le emissioni di anidride carbonica”
(peacelink)
12 dicembre 2012: Dopo il no della
magistratura al dissequestro dei prodotti giacenti sulle banchine
l’Ilva di Taranto (pari a 1.700.000 tonnellate circa per un valore
di un miliardo di euro), con una nota ufficiale, fa sapere che “da
ora e a cascata per le prossime settimane circa 1.400 dipendenti,
appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo,
tubifici e servizi correlati, rimarranno senza lavoro”.
(direttanews.it)
ASCA) - Roma, 26 nov 2012 - L'Ilva ha
deciso la cessazione di ogni attivita' e la chiusura dello
stabilimento di Taranto. Lo annuncia la societa' in una nota diffusa
''con riferimento al provvedimento di sequestro preventivo notificato
dal GIP di Taranto in data odierna'
12 agosto 2012: Ilva, Ferrante e lo
spettro dei licenziamenti. “Se ci bloccano prospettive difficile”.
(ilfattoquotidiano.it)
Questi sono solo alcuni titoli delle
minacce a cui il gruppo Riva ci ha abituati.
Siamo vittime di un continuo Ricatto , una vera e propria pressione psicologica – a
cui non dobbiamo cedere.
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