Ilva: Peacelink, dato su tumori come uovo di colombo
''Il dato sugli ammalati di tumore
a Taranto era come l'uovo di colombo, tanto è vero che i medici
per l'ambiente di La Spezia il giorno dopo che abbiamo fatto la
comunicazione hanno fatto la nostra stessa indagine a La Spezia
ed è stata diffusa in tutta Italia''. Lo ha detto il presidente
di Peacelink Taranto Alessandro Marescotti, spiegando il
significato del dato sulle persone che a Taranto hanno
l'esenzione del ticket (contraddistinto dal codice 048) per
malattie tumorali, circa 9mila.
''Ci stiamo occupando, anche se siamo un'associazione
pacifista, ecologista, di questioni che riguardano la sanità e
stiamo - ha aggiunto - un po' sconfinando dalla nostra
'mission'. Però noi riteniamo che così come si deve lottare
contro un bombardamento chimico in una parte del mondo si debba
lottare anche contro l'inquinamento chimico che determina
malattie e morte. Vogliamo che faccia parte della nostra mission
di intervenire, lì dove c'è dolore, sofferenza, file, angoscia:
è questa la ragione che ci ha spinto a diffondere i dati, non
una ragione di visibilità''. Il presidente dell'associazione
ecologista ha poi precisato che le cifre ufficiali forniti
finora dalle autorità preposte rappresentano il dato di
incidenza e non quello di prevalenza. ''Mi ha scritto un medico
ematologo per evidenziare il fatto che questi dati - ha
affermato ancora Marescotti - riguardano solo cittadini vivi e
non i morti di cancro, altrimenti lo scenario sarebbe, in
termini di grandezza numerica, davvero terrificante. E' vero che
quello degli 048 è un numero grezzo che impedisce ulteriori
valutazioni, ma lo specialista ha precisato che si tratta di un
dato concreto, che conta le persone, con una documentazione di
storia di cancro. L'ematologo ci ha detto che se avesse avuto a
disposizione le cartelle cliniche di questi 8916 pazienti, si
sarebbe posto questi quesiti: quanti di questi sono lavoratori
del Siderurgico o di altre lavorazioni industriali? A che età si
sono ammalati? Quali sono i codici di classificazione per
malattie? Quanti di questi malati sono stati curati fuori
provincia e fuori regione? Quel dato, ha concluso l'ematologo,
dovrebbe già produrre già delle risposte e delle azioni, anzichè
reazioni divergenti''.(ANSA).
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