Milioni di euro di fondi pubblici, un conto corrente in
Giordania e progetti da portare a termine in Iraq. Il tutto attraverso
l’uso di fatture inesistenti. È il sistema scoperto dalla Guardia di
Finanza di Ferrara che indaga sull’ex ministro dell’Ambiente, Corrado
Clini, al quale è stato anche notificato un invito a presentarsi.
È lunga la serie di reati che le Fiamme Gialle hanno ipotizzato in questo
fil
one d’indagine che porta all’estero e che parte invece dal dicastero che aveva a capo Clini.
Si va dalla dichiarazione fraudolenta
mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti,
alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, fino al
riciclaggio, con riferimento ad attività svolte nell’ambito di un
progetto gestito proprio dal ministero dell’Ambiente, denominato «New
Eden».
I finanzieri di Ferrara, infatti, pochi
giorni fa, su delega della procura, si sono presentati nella sede del
Ministero per acquisire una serie di documentazioni utili a far luce sul
presunto uso illegale di denaro pubblico.
Il progetto finito sotto la lente
d’ingrandimento degli investigatori prevedeva l’erogazione di fondi
pubblici per un importo di circa 54 milioni di euro a favore dell’Iraq
per compiere opere di sviluppo nel settore idraulico.
Parte del denaro, in base alle indagini
della magistratura di Ferrara, sarebbe confluito in un conto corrente in
Giordania. L’attività investigativa non si ferma comunque soltanto
all’acquisizione di carte presso il Ministero. Tanto che i finanzieri si
sono presentati anche nella sede di una società che avrebbe dovuto
portare avanti il progetto. L’indagine è, infatti, iniziata dopo che gli
inquirenti avrebbero individuato fatture per operazioni inesistenti a
carico della società «Med Ingegneria srl», che si trova proprio a
Ferrara.
Anche in questa azienda i finanzieri si sono
presentati per effettuare perquisizioni utili alla raccolta di
ulteriore materiale investigativo. Non solo. Le Fiamme Gialle stanno
portando avanti accertamenti anche nei confronti di altri soggetti che
sarebbero coinvolti nel presunto giro di denaro pubblico usato in
maniera illecita. Il progetto avrebbe riguardato il ripristino
ambientale, come l’inquinamento e il controllo dell’erosione dei corsi
d'acqua, la riforestazione, la protezione della fauna locale nel sud
dell’Iraq, il controllo dei fenomeni di piena e la gestione integrata
dei bacini idrografici del Tigri e dell'Eufrate. Il progetto prevede,
inoltre, lo scambio di conoscenze con la popolazione locale attraverso
corsi di addestramento sui metodi, sui programmi e sulle attrezzature da
usare.
L’ex ministro dell’Ambiente, contattato da
Il Tempo ha spiegato di non essere a conoscenza dell’avviso di garanzia
sulla vicenda «New Eden». Clini ha detto: «Non ne so nulla e preferisco
non rilasciare alcun commento prima di capire di cosa si tratti.
Comunque il progetto New Eden va avanti da dieci anni, vi partecipano
tra gli altri Italia, Usa, Canada e Giappone ed è stato anche premiato
con un "oscar" dedicato all’ambiente». (Iltempo)
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