Riferiscono fonti sindacali (è scritto sul sito reuters) che dal 4 novembre riaprirà l'altoforno 4 nello stabilimento Ilva di Taranto, che permetterà a 110 operai, di
cui una parte era in cassa integrazione o coperta dal contratto di
solidarietà, di ritornare al lavoro (come indica sempre la fonte).
Secondo "sempre" la fonte sindacale (di cui non si rivela il nome) attualmente sono 296 i lavoratori fermi, in parte in cassa integrazione.
Ci domandiamo NOI:
Era proprio necessario riaprire un altro altoforno? Non solo non ne sentivamo proprio la mancanza, ma potevamo anche farne a meno! Riaprire un altoformo significa che l'inquinamento industriale che ogni giorno fuoriesce dai camini dell'Ilva andrà ad aggiungersi a quello che dal 4 novembre verrà emesso anche dal "nuovo" altoforno. A diossine si aggiungeranno altre diossine.... senza annoverare tutte le altre sostanze nocive che un altoforno può produrre.
Sono 296 i lavoratori dell'Ilva "fermi" sostiene la fonte sindacale: perchè non pensare di impegnare questo personale nel risanamento del quartiere Tamburi, nella pulizia dei muri del quartiere che ogni giorno viene danneggiato dalle polveri di minerali che arrivano dallo stabilimento? Meglio tenerli a casa a "fare la polvere": sia mai che i tarantini possano pensare che il padrone Riva sia diventato magnanimo e sensibile.
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