«Taranto e Genova destino comune»
«Dalla Legge di stabilità ci aspettiamo seri tagli al cuneo fiscale,
perchè siamo stanchi delle tasse che gravano sul lavoro e che rallentano
costumi ed investimenti. Quindi ci auguriamo che il governo eserciti un
agire concreto da questo punto di vista».
Lo ha detto Rocco Palombella, tarantino, già numero uno della Uilm ionica e ora segretario generale della Uilm nazionale.
Il sindacalista ha parlato a Genova in un incontro con i metalmeccanici
liguri. Tra Taranto e Genova c’è un denominatore comune che si chiama
Ilva. E sulle sorti dello stabilimento siderurgico si è soffermato
Palombella. «Salvaguardare gli impianti produttivi dell’Ilva a Taranto –
ha proseguito – significa garantire quelli di Cornegliano a Genova per
evitare ogni tipo di effetto domino che ci faccia soccombere rispetto ad
altri produttori emergenti sui nostri segmenti di mercato».
Nel
corso della riunione sono stati affrontati anche i temi al centro
dell’agenda del Governo a cominciare dai provvedimenti in favore del
lavoro.
Secondo Palombella «ci vuole ponderazione ed equilibrio
perchè gli interventi a favore del lavoro devono essere incisivi, ma non
devono gravare poi sugli stessi lavoratori con ulteriori restringimenti
a voci fondamentali per la loro vita, come le spese sanitarie».
Il
leader della Uilm ha toccato poi i punti di crisi relativi ai problemi
del navalmeccanico e al settore civile di Finmeccanica. «La
cantieristica – ha sottolineato – affonda gran parte del proprio
retroterra produttivo in questa regione. Mai come ora occorre
sostenerla». E alle preoccupazioni dei metalmeccanici liguri risponde:
«Occorre salvaguardare gli asset strategici dei settori di trasporti ed
energia costituiti da Ansaldo Energia, Ansaldo STS e Ansaldo Breda».
Quanto alla necessità di salvaguardare il settore siderurgico, secondo
Palombella «senza la produzione d’acciaio – ha concluso – si paralizza
il manifatturiero all’interno del perimetro nazionale e la nostra
industria non sarà più in grado di competere a livello internazionale». (CdG)
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