Alcune riflessioni sulla figura del compagno e d amico Antonio Cecere
scomparso sabato 5 ottobre. Un militante comunista, un ingegnere del quarto centro siderurgico di Taranto tra gli anni sessanta ed ottanta. Un uomo di grande generosità e passione umana, di grande dirittura etica e morale.
Un uomo
di parte ma sempre di quella giusta, dei lavoratori, della difesa della loro dignità, salute e sicurezza sui luoghi del lavoro.
Egli ha dato tanto nella fase cruciale degli anni settanta al movimento operaio organizzato all’indomani della conquista dello Statuto dei lavoratori e della sua realizzazione. La sua
scelta politica e di vita, doveroso ricordarlo oggi, costò alla sua carriera professionale avviata al ruolo dirigenziale in quella azienda.
Nel suo partito si utilizzarono le sue conoscenze e competenze per una comprensione approfondita del ciclo produttivo fortemente parcellizzato nel suo modo interno
di organizzare il lavoro. Grazie anche al suo impegno politico nella metà degli anni settanta la figura del tecnico e dei quadri aziendali entrarono, quindi, nella lotta sindacale e politica e contribuirono a realizzare quella grande intuizione che furono i gruppi omogenei dei lavoratori per il cambiamento del modo di lavorare in fabbrica. Si ricomponeva allora, con tecnici come Cecere,
una frattura usata dalla proprietà pubblica e privata volta ad isolare la classe operaia ed indebolirne la sua rivendicazione.
Leggendo l’attualità riusciamo a comprenderla meglio nel grande passo indietro che i lavoratori hanno fatto ed il ruolo padronale svolto dalle fasce intermedie oggi. Nel
1976 fece grande scalpore in Italia il fatto che in una delle più grandi aziende italiane, l’Italsider, furono tantissimi i tecnici che sottoscrissero un manifesto a sostegno del voto elettorale al Pci come chiaro segnale di una svolta alternativa nella politica italiana ritenuta allora indispensabile.
Alcuni di loro entrarono negli organismi dirigenti del partito e nelle Istituzioni locali e nazionali. La conferenza nazionale del Pci sulla siderurgia del 1980 a Taranto vede in Cecere uno dei protagonisti. Il suo impegno comunista iniziò nella sezione Lenin dell’Italsider di Taranto e
continuò sino ai nostri giorni nelle fila del Pdci.
Giancarlo Girardi
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