Secondo l'oncologo riferendosi ai due indagati, la Lilt di Lecce “conosce il valore intellettuale e le competenze umane e tecniche di ciascuno. L’opera della magistratura non potrà che trarre elementi di verità dagli approfondimenti di quanto il fronte politico-amministrativo regionale e l’ente di protezione ambientale hanno espresso nei loro ruoli. Intanto è tempo che questo capitolo si chiuda e che tutti finalmente si pensi davvero a tutelare e ad attuare scelte di reale e concreta salute respingendo modelli di sviluppo anacronistici e pericolosi per le comunità”.
Afferma Serravezza: “Colpevoli siamo tutti , ben venga il rigore giuridico quando la questione riguarda la salute delle persone e la salute dell’ambiente, ma dirigere l’attenzione solo sugli aspetti giuridici e legali rischia di far perdere la lezione della storia”. Secondo Serravezza, “la questione Ilva è un’onta per l’intera società civile e le istituzioni tutte che non hanno colto, in anticipo, le conseguenze negative e i meccanismi aziendali altamente sofisticati oltrepassanti leggi e regole. I danni in termini di vite umane, di contaminazione delle matrici ambientali, di ricatto occupazionale pesano e scuotono le coscienze ma, molto spesso, ciò accade solo dopo che i crimini sono stati compiuti”.
Serravezza sminuisce con queste parole quanto contenuto nell'ordinanza e quanto è avvenuto all'interno dello stabilimento Ilva, proprio in termini vite umane e contaminazione ambientale. Molto probabilmente l'ordinanza non l'ha letta integralmente e non ne conosce i capi d'imputazione di cui sono accusati Vendola e Assennato.
“Un insediamento complesso come lo stabilimento Ilva di Taranto, che è
il maggior polo per la trasformazione dell’acciaio in Europa - sempre secondo il presidente provinciale della Lilt - ha alle spalle una storia lunga quanto
la sua stessa esistenza e chi oggi è entrato nelle vicende
giudiziarie atte a far luce sulle responsabilità
politico-amministrative, in quanto Governatore regionale e Direttore
Generale Arpa (Vendola e Assennato), rilevava un’eredità di difficile trattazione. Qualsiasi altro governo e dirigenza di controllo sarebbero stati chiamati a rispondere del proprio operato”
Il suo parere ci lascia ancora di più sbigottiti e ci irrita: sia Vendola che Assennato sono stati chiamati a rispondere del proprio operato come qualsiasi altro governo o dirigenza di controllo sostiene Serravezza... Non è proprio così. Sono infatti stati chiamati a rispondere di accuse reali e non legate al mondo delle fiabe.
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