Ora che Florido sta "al fresco" si sente persino la voce della Provincia sulla vicenda Ilva!
Taranto, «L’Ilva ha reso inagibile la scuola» La Provincia chiede 12 mln
Ammonta a oltre 12milioni di euro la richiesta di
risarcimento presentata dalla Provincia di Taranto, guidata dal
commissario prefettizio Mario Tafaro, nei confronti di Ilva, del suo ex
patron Emilio Riva e dell’ex direttore dello stabilimento Luigi
Capogrosso. La richiesta riguarda solo i danni subiti dall’ente
provinciale per l’imbrattamento e la svalutazione della struttura di via
Deledda dove ha sede il teatro «Tatà» e da dove, proprio in questi
giorni, stanno traslocando gli studenti di alcuni corsi di laurea del
polo universitario ionico.
Nelle 22 pagine di citazione in giudizio civile (udienza il 31 gennaio
2014), il commissario Tafaro ha fatto riferimento alla sentenza divenuta
definitiva nel 2005. Una sentenza che ha condannato la fabbrica, Riva e
Capogrosso per lo spolverio dei parchi minerali sul quartiere. La
provincia ha descritto i danni compiuti sulla struttura che ha subito
una svalutazione di 3milioni e 200mila euro rispetto al suo valore, sul
quale l’ente dovrà intervenire con 855mila euro per il ripristino e per
il quale sarà necessario un impianto di vigilanza passiva che costerà
complessivamente 32mila euro. A questo il commissario Tafaro ha aggiunto
anche il danno di immagine.
Ma non è tutto. Qualche settimana fa, infatti, l’ente ha dovuto stoppare
il trasferiemnto dei licei Lisippo e Paisiello destinati a trasferirsi
proprio in quella sede ai Tamburi per eliminare fitti passivi. Il
dirigente del settore ambiente Maria Spartera, in un parere, ha
«sconsigliato» il trasferimento perché troppo alto «il rischio per la
salute della popolazione studentesca».
La Provincia ha dovuto optare per nuove soluzioni e reperire così nuovi
ambienti per costeranno nei prossimi 6 anni quasi 6 milioni di euro.
L’insieme delle voci supera i 12 milioni.
Nel documento, la Provincia ribadisce come, poco prima dell’emissione
della sentenza del 2005, l’ente provinciale avesse ritirato la
costituzione di parte civile per dare seguito ai protocolli di intesa
stipulati con la fabbrica. Una decisione che aveva sollevato numerose
polemiche nei confronti dell’allora presidente della provincia Gianni
Florido rimasto in carica fino al 15 maggio scorso, giorno in cui fu
arrestato per concussione proprio nell’ambito dell’inchiesta sull’Ilva.
Gli impegni presi dall’Ilva in quegli accordi furono «puntualmente
disattesi» tanto che la stessa procura di Taranto negli atti
dell’indagine «Ambiente svenduto» li ha definiti «una colossale presa in
giro».
Su quella sentenza, ora, la Provincia fa un passo indietro e batte
cassa. Nei giorni scorsi, proprio sulla richiesta di risarcimento a
Ilva, il consigliere comunale e leader nazionale dei Verdi Angelo
Bonelli aveva puntato il dito nei confronti dell’amministrazione
comunale chiedendo spiegazioni sui ritardi accumulati. Negli 8 anni
trascorsi tra la sentenza e oggi, infatti, l’ente guidato da Ippazio
Stefàno non ha mai depositato alcuna richiesta di risarcimento, ma ha
affidato una serie di incarichi a consulenti legali esterni all’am -
ministrazione senza tuttavia formalizzare l’istanza. In particolare,
l’unica richiesta presentata dal comune di Taranto è una richiesta di
accertamento preventivo per quantificare il danno prima della causa
civile. Una richiesta, tuttavia, respinta dal giudice. (GdM)
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