Salvare l'ecomostro Pierre Cardin per salvare l'Ilva???
diciamo No alla proposta di Rodrigo Basilicati
diciamo: salviamo Venezia per salvare Taranto
E' stata lanciata come "soluzione per salvare l'Ilva di Taranto": in realtà dietro la proposta avanzata dal nipote del novantenne e noto stilista Pierre Cardin, l'ingegnere Rodrigo Basilicati, di voler realizzare Palais Lumiere, noto anche come Torre Pierre Cardin, utilizzando "100 mila tonnellate di acciaio" che servirebbero "per salvare il futuro dell'Ilva", si cela il vero e solo interesse di salvare un altro ecomostro che si vorrebbe costruire alle porte di Venezia.
L'ecomostro ha già incontrato il no da parte non dei "soliti ambientalisti", che certa stampa definisce "disfattisti".
La torre Cardin ha ricevuto le critiche del neo presidente del Fai Carandini che ha paragonato le Palais Lumiere, alle navi da crociera: sono "fuori scala" per Venezia commentando le dichiarazioni del sottosegratario ai Beni Culturali Ilaria Borletti che in occasione della sua visita all'inaugurazione della Biennale d'arte di Venezia aveva definito la torre "Bruttissima", una "struttura terribilmente invasiva".
Deve aver dato non poco fastidio al nipote di Cardin che subito dopo ha rilanciato la proposta di salvare Taranto grazie alla costruzione della Torre.
L'ecomostro ha anche ricevuto il No da importanti personaggi pubblici di alto spessore morale e culturale come Franca Rame, Dario Fo, che insieme allo scrittore Tiziano Scarpa, la fondatrice dell'associazione Italia Nostra Desideria Pasolini Dall'Onda , il giurista Stefano Rodotà, il magistrato Giovanni Losavio e famosi architetti come Portoghesi e Gregotti, gli accademici Salvatore Settis e Carlo Ginzburg,ed ancora Carlo Ripa di Meana e tanti altri architetti e docenti veneziani come il preside di architettura Giancarlo Carnevale, Lionello Puppi (Storia dell'Urbanistica a Ca' Foscari), il rettore dell'Università di Napoli Massimo Marrelli, il consulente del Mibac Franco Miracco e la soprintendente romana Rita Paris si sono tutti schierati contro la costruzione del Palais Lumière di Pierre Cardin.
E' stato anche creato un sito "http://cardinnograzie.wordpress.com/" dove si trova l'accorato appello che ha avuto l'adesione di persone autorevoli, tra artisti, professori, storici e giornalisti: appello rivolto al Presidente della Repubblica.
Il progetto della Torre - si legge nell'appello - rappresenta "una grave offesa alla Costituzione" perchè "minaccia Venezia: la sua integrità ambientale, il suo paesaggio, la natura e la storia di un patrimonio che va tutelato e tramandato alle generazioni future".
Nell'appello si spiega dettagliatamente perchè non si vuole quella Torre: si tratta di "uno sproposito edilizio alto più di 250 metri (nulla di simile nel resto d’Italia), che si vorrebbe costruire da parte di privati lì dove un tempo c’era la grande area industriale di Porto Marghera: che per uscire dal suo pluridecennale declino di molto avrebbe bisogno, ma non certo di un “asso piglia tutto”, che agirebbe solamente in funzione della sua natura di “predatore” economico e finanziario.
Tutto questo accade al di fuori di ogni
regola e consuetudine di pianificazione territoriale, e ciò a riprova di
intenti speculativi che nulla garantiscono in relazione alla sempre
contrastata rinascita economica, sociale e culturale di Porto Marghera."
Ed ancora si legge nell'appello: "Coloro che sostengono il progetto della colossale Torre esibiscono
motivazioni che ricordano gli alibi politici all’origine delle
impressionanti devastazioni di contesti storici, sia urbani che
paesaggistici, di molte parti d’Italia negli anni del cosiddetto
“abusivismo di necessità. È per tutte queste ragioni, signor Presidente, che Le esprimiamo la
nostra grave preoccupazione, e che Le chiediamo di vegliare perché a
Venezia gli interessi privati e un malinteso culto del profitto non
calpestino mortalmente la legalità costituzionale."
Tutti questi interessi privati e un malinteso culto del profitto hanno non solo calpestato fin da troppo tempo territori feriti come Marghera e Taranto, ma continuano a rivolgere verso questi fragili territori le loro armi del ricatto occupazionale.
Il solo che spingerebbe ancora tantissime persone strette nella morsa del "lavoro a tutti i costi", a convincersi della via "buona e giusta" lanciata da Basilicati senza capire che trattasi soltanto di specchio per allodole per ingannare ancora una volta i tarantini.
Ecco perchè DIRE NO alla Torre Cardin significa non solo salvare Venezia ma anche salvare Taranto.
Titolo: il vaso di Pandora Pierre Cardin
(l'immagine è stata presa da cardinnograzie)
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