Il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato martedì sera il decreto che
dispone il commissariamento dell'Ilva. Il testo, oggi in Gazzetta
ufficiale, entrerà immediatamente in vigore. Tocchera' a Enrico Bondi il
compito di risolvere la complicatissima partita dell'Ilva di Taranto,
garantendo la continuita' industriale e, al contempo, le operazioni di
bonifica previste dall'Autorizzazione Integrata Ambientale. E' infatti
l'uomo dei risanamenti di Montedison e Parmalat a essere stato nominato
commissario straordinario del gruppo con il decreto approvato dal
Consiglio dei Ministri, che congela di fatto le azioni possedute dalla
famiglia Riva, proprietaria dell'acciaieria. L'incarico di Bondi ha una
durata di dodici mesi e potra' essere prorogato altre due volte, per un
massimo quindi di 36 mesi.
Continua il risanamento dell'ambiente
- "Occorre qualcuno che sia immediatamente operativo, amministrare
un'azienda di quelle dimensioni non e' qualcosa che si improvvisa", ha
affermato in conferenza stampa il ministro dello Sviluppo Economico,
Flavio Zanonato. "Il decreto consente di tenere insieme l'attivita'
produttiva che continua con il risanamento dell'ambiente e le richieste
previste dall'Aia", ha aggiunto il ministro, "se l'Ilva venisse meno
sarebbe una botta enorme per l'economia italiana, per non parlare della
situazione occupazionale di Taranto. Mancherebbero anche le risorse per
il risanamento".
Assicurata la continuita' aziendale
- "L'esecutivo ha inteso far fronte a una situazione di grave emergenza
e assicurare la continuita' aziendale e contestualmente la garanzia del
risanamento ambientale, nel quadro determinato della situazione
normativa del precedente decreto e dai provvedimenti giudiziari
recenti", chiosa da parte sua il sottosegretario alla presidenza del
Consiglio, Filippo Patroni Griffi. Bondi avra' ora trenta giorni di
tempo per predisporre un piano industriale che "consenta la
continuazione dell'attivita' produttiva nel rispetto delle prescrizioni
di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza", come si legge nel testo
del decreto.
Il piano sara' poi approvato con un decreto dal ministro dello Sviluppo economico - Il
commissario verra' inoltre affiancato da un comitato di tre esperti,
scelti dal ministro dell'Ambiente, che entro 60 giorni dalla nomina
dovranno invece elaborare il programma delle misure e delle attivita' di
tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione,
occupandosi, in sostanza, piu' da vicino dell'allineamento delle
procedure industriali alle richieste dell'Aia. Come prevede la
fattispecie del commissariamento, la famiglia Riva si vede sospesa
dall'esercizio dei poteri derivanti loro dalla proprieta' dell'azienda,
risalente a una holding da loro controllata. "Ma non si tratta di un
esproprio", ha sottolineato Zanonato, e al termine del periodo di
commissariamento l'azienda tornera' ai proprietari. (Tiscali)
Ilva, il governo vara un 'salva-Ilva' bis. Ecco il decreto, Bondi commissario
"Da chiusura danni per 7,7
miliardi l'anno". Varato il provvedimento che consentirà di gestire
l'azienda attuando "tutti i piani di risanamento e di
ambientalizzazione, compresa l'Aia". In serata la firma di Napolitano
LEGGI - LA BOZZA DEL DECRETO
L'annuncio del decreto era stato fatto da Zanonato già al mattino al momento di entrare alla Camera dove il governo è stato chiamato a riferire sulla crisi della più grande acciaieria d'Europa. "Abbiamo deciso di convocare l'esecutivo" per la messa a punto "di un decreto che prevede il commissariamento temporaneo dell'Ilva", ha detto il ministro, sottolineando come la chiusura
"Il commissariamento - ha aggiunto il ministro - consentirà di gestire l'azienda attuando tutti i piani di risanamento e ambientalizzazione, attuando l'Aia". La durata del commissariamento sarà fissata in 12 mesi, rinnovabili fino a 36; il testo prevede infatti che la nomina del commissario sia "prorogabile". "In sede di prima applicazione del presente decreto è nominato commissario straordinario della citata società il dottor Enrico Bondi", si legge nel testo del provvedimento. E ancora: il ministro dell'Ambiente nominerà un comitato di 5 esperti che entro 60 giorni dalla nomina stilerà "il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti". La scelta di Bondi, per il governatore Vendola, "lascia l'amaro in bocca": "inquinatori, bonificatori, risanatori non possono essere tutti nello stesso mazzo", ha dichiarato il presidente della Puglia che avrebbe preferito un taglio netto con il passato. Federacciai insorge: "Violata la libertà d'impresa" con "un pericoloso precedente" "sbagliato e sproporzionato" "perché per risolvere un problema di enorme complessità, rischia di fare un disastro". Sono le parole del presidente, Antonio Gozzi.
Il commissario sarà nominato dal presidente del Consiglio - è scritto nel provvedimento - entro 7 giorni dalla delibera del consiglio dei ministri, così come i sub commissari e il comitato dei 5 esperti. Al commissario spettano "tutti i poteri e le funzioni degli organi di amministrazione dell'impresa" ed "è sospeso l'esercizio dei poteri di disposizione e gestione dei titolari dell'impresa, nonché dei diritti connessi alla titolarità o al possesso delle quote o delle azioni". I compensi omnicomprensivi del commissario straordinario, dei sub commissari e dei componenti del comitato sono determinati rispettivamente, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, "in misura non superiore al trattamento economico annuo lordo omnicomprensivo del primo Presidente della Corte di Cassazione per il primo, alla metà di tale trattamento per i sub commissari, e non superiore al 15% del predetto trattamento per i componenti del comitato".
L'obiettivo rimane dunque quello di risanare la fabbrica e continuare a produrre milioni di tonnellate di acciaio a cui il nostro paese non può rinunciare. Il tutto nel segno delle prescrizione dettate dall'autorizzazione integrata ambientale, che l'attuale gestione ha disatteso. Proprio ieri il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando aveva denunciato i ritardi della fabbrica nell'attuazione del programma di risanamento, varato dopo che il siderurgico è finito sotto inchiesta per disastro ambientale.
LEGGI Orlando: "Non rispetta norme per salute"
Le falle nel percorso dell'Aia sono state individuate dai tecnici dell'Ispra che hanno effettuato un sopralluogo in fabbrica a fine maggio. Tra le prescrizioni non rispettate spicca la mancata copertura dei nastri trasportatori. Un quadro che accoppiato ai sequestri disposti dalla magistratura di Taranto hanno messo di fatto in ginocchio la fabbrica che dà lavoro a oltre undicimila persone. Di qui l'intervento del governo. Già lo scorso anno, in piena bufera giudiziaria, il governo Monti aveva adotato un decreto per consentire all'Ilva di continuare a produrre. Il tutto a condizione che si mettesse mano agli impianti inquinanti, per abbattere il disastroso impatto ambientale dello stabilimento.
Quella soluzione, purtroppo, non si è rivelata efficace, spianando la strada alla nuova iniziativa governativa. "Dalle decisioni che vengono prese sull'Ilva dipende il futuro della siderurgia italiana e più in generale la credibilità del nostro paese". Il decreto del governo, ha aggiunto il ministro, interviene sulla gestione dell'ilva "attraverso la temporanea sospensione degli organi societari" e "la nomina di un commissario in modo da far convogliare le risorse al risanamento" dell'impianto. "Al termine di questa fase eccezionale, straordinaria si potranno ricostituire gli organi societari restituendo alla proprietà gestione e risorse economiche, ove ancora ne esistano". (Repubblica)
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