“Il commissariamento si è reso necessario non solo per l’inadempienza
dell’azienda, ma anche per gli interventi della magistratura che,
nonostante i problemi hanno avuto il merito di porre all’attenzione il
tema del pieno rispetto della legge che costringe tutti ad un’assunzione
di responsabilità personale e collettiva”. Lo ha detto il ministro
dell’Ambiente Andrea Orlando nel corso della sua audizione alla Camera
dove si sta esaminando il decreto Salva Ilva-bis. Ripercorrendo le tappe
che hanno portato il governo a varare il provvedimento, il ministro ha
ricordato come dal 2009 si è intrapreso un percorso "finora non
soddisfacente" per contemperare le esigenze della produzione e
dell'ambiente". Sull'Ilva il ministro ha annuncito la convocazione a
Roma, nella prima settimana di luglio, di un vertice con tutte le
istituzioni coinvolte, "per parlare con chiarezza''
“L’azienda
- ha proseguito il ministro dell'Ambiente di fronte alle commissioni
congiunte Ambiente e Attività produttive della Camera - ha dato
attuazione assai parziale alle prescrizioni contenute nell’Aia
(autorizzazione integrata ambientale, ndr) con una volontà
sostanzialmente elusiva dei propri obblighi” ha detto il ministro
sottolineando anche che, anche per la parte non contenuta
nell’autorizzazione si deve rilevare un atteggiamento non collaborativo
dell’azienda come nel caso delle discariche dal momento che “è pendente
davanti al tar il ricorso di Ilva contro l’istanza di demolizione della
discarica abusiva fatta dal sindaco di Statte”.(IlVelino)
(Adnkronos) - ''Il ministero dell'Ambiente vigilera' con lo scruolo
necessario, per garantire tempi certi e contro ogni ulteriore
dilazione'' delle procedure di bonifica e messa in sicurezza delle aree
inquinate di Taranto e dintorni. Lo afferma il titolare del dicastero di
via XX settembre, Andrea Orlando, che in audizione della commissione
Ambiente della Camera ricorda che Taranto ''non e' solo acciaio, la
questione delle bonifiche riguarda anche altre aree''.
(Adnkronos) - ''Convochero' un vertice, nella prima settimana di luglio a
Roma, con tutte istituzioni coinvolte sotto profilo ambientale'' nella
questione Ilva. Lo annuncia il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando,
nel corso dell'audizione che si tiene nella commissione Ambiente della
Camera. L'incontro, spiega Orlando, avra' l'obiettivo di riunione
intorno a un tavolo "i soggetti che avranno compito di attuare'' le
misure dell'Aia.
(Adnkronos) - Per sanare il danno ambientale dell'Ilva, nel caso in cui
l'azienda chiudesse, ci vorrebbero un paio di manovre. Lo afferma il
ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, nel corso dell'audizione nella
commissione Ambiente della Camera. "Se domani l'Ilva chiudesse non ci
sarebbero solo tanti che vanno a casa, ma anche un danno ambientale che
per farvi fronte ci vorrebbero un paio di finanziarie", osserva il
ministro.
Sulla vicenda Ilva "è fondamentale far applicare il piano di risanamento
ambientale e l'attuazione dell'Aia. Non è solo un problema di impianti,
ma di come vengono condotti e ora con il subcommissario Edo Ronchi c'è
alla guida chi ha attenzione per le ricadute ambientali". Così il
ministro dell'Ambiente Andrea Orlando (nella foto), intervistato da
Radio Capital. Su un risarcimento che andrebbe chiesto alla famiglia
Riva, il ministro ha spiegato: "Non lo dico io, c'è una normativa che
dice che chi inquina paga. Stiamo contestando il danno e questo deve
produrre un risarcimento. E il meccanismo previsto dal nostro decreto
muove dal principio che si utilizzano i proventi dell'acciaieria per la
bonifica". (Tasera)
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