giovedì 20 giugno 2013

La Commissione presenta un piano d’azione per la siderurgia

La Commissione europea ha presentato un piano d’azione per la siderurgia europea che aiuti il settore a fronteggiare le sfide contingenti e a porre le basi per riconquistare competitività in futuro grazie all’innovazione e agli stimoli a favore della crescita e dell’occupazione.
È la prima volta dal Piano Davignon del 1977 che la Commissione propone un piano d’azione per l’acciaio. La Commissione intende sostenere la domanda sia interna che estera di acciaio prodotto nell’UE grazie a interventi che permettano alle imprese siderurgiche UE di ottenere accesso ai mercati dei paesi terzi in condizioni di pratiche commerciali leali. La Commissione europea vuole anche impegnarsi a ridurre i costi dell’industria, compresi quelli causati dalla regolamentazione UE. Innovazione, efficienza energetica e processi produttivi sostenibili sono aspetti imprescindibili dei prodotti d’acciaio di prossima generazione, essenziali in altri importanti settori industriali europei. Il piano d’azione prevede anche misure mirate per sostenere l’occupazione in questo campo, accompagnare le ristrutturazioni e far restare in Europa una manodopera altamente qualificata (MEMO/13/523).
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, ha affermato: “L’industria siderurgica ha un futuro promettente in Europa. Se continua a primeggiare nei prodotti innovativi, suo tradizionale punto di forza, può ottenere vantaggi competitivi a livello mondiale. Con l’odierno programma per la rinascita del settore siderurgico, vogliamo mandare un chiaro segnale all’industria riconoscendone l’importanza strategica per l’Europa e il suo ruolo di motore della crescita. L’UE ha più che mai bisogno della sua economia reale per sostenere la ripresa economica; il nostro obiettivo è che l’industria fornisca il 20% del PIL entro il 2020. Si tratta dell’inizio di un processo; Mi impegno a seguire da vicino la situazione in modo da adattare i nostri sforzi a seconda delle necessità. Entro un anno, cercheremo di stabilire se le azioni proposte abbia prodotto l’effetto sperato.” Continua a leggere...


Ulteriori informazioni
Le ineludibili sfide dell’industria siderurgica
L’industria siderurgica europea è contemporaneamente colpita dalla debolezza della domanda e dall’eccesso di capacità a livello mondiale; al tempo stesso deve sopportare prezzi energetici elevati e ha bisogno di fare investimenti per adeguarsi all’economia verde e produrre prodotti innovativi in modo sostenibile.
... ma la domanda mondiale di acciaio è destinata ad aumentare
In Europa, la domanda di acciaio è oggi inferiore del 27% rispetto ai livelli precedenti la crisi. Tra il 2007 e il 2011, l’occupazione del settore è diminuita del 10%. Ciononostante, l’UE, con 177 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno, pari all’11% della produzione mondiale, è il secondo produttore mondiale d’acciaio e occupa oltre 360 000 persone.
Secondo l’OCSE, la domanda mondiale d’acciaio dovrebbe aumentare a 2,3 miliardi di tonnellate entro il 2025, grazie principalmente alle costruzioni, ai trasporti e all’ingegneria meccanica, soprattutto nelle economie emergenti. È essenziale che l’industria siderurgica UE sappia pienamente approfittare di questo competitivo mercato.
La situazione attuale richiede un nuovo piano strategico per il settore siderurgico. La Commissione intende pertanto:
  • Mettere in atto un quadro normativo adeguato: attraverso l’impegno a valutare, entro la fine del 2013, l’onere normativo generale che le varie politiche fanno gravare sul settore e il suo impatto sulla competitività.
  • Risolvere i bisogni di competenza e facilitare la ristrutturazione: promuovere misure per lo sviluppo delle competenze e per l’occupazione giovanile nel settore, tese ad aumentarne la competitività, ed esplorare altresì la possibilità di ricorrere ai pertinenti fondi UE quando per aiutare i lavoratori a trovare un’occupazione alternativa in caso di chiusura di siti di produzione. Il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione continueranno a contribuire a questi sforzi. Tutti i fondi UE seguono il principio della specializzazione regionale intelligente e tengono conto della sostenibilità dell’investimento ai fini della creazione e del mantenimento dei livelli occupazionali in una determinata regione.
  • Rilanciare la domanda di acciaio: attuando, tra l’altro, un’azione mirata per stimolare la domanda nei settori della fabbricazione di veicoli e delle costruzioni sostenibili.
  • Migliorare l’accesso ai mercati esteri e garantire condizioni di parità nella concorrenza così da sostenere le esportazioni di acciaio UE, contrastare le pratiche sleali e garantire l’accesso a materie prime essenziali.  Sarà attentamente monitorato il mercato dei rottami per migliorare la sicurezza di approvvigionamento dei produttori siderurgici dell'UE che usano rottami come materia prima.
  • Garantire prezzi energetici accessibili: il completamento del mercato interno dell’energia, la diversificazione dell’approvvigionamento e una migliore efficienza energetica, aiuteranno a ridurre i costi. La Commissione è decisa a dare orientamenti sui contratti a lungo termine tra fornitori e clienti per l’elettricità e aumentare la prevedibilità di tali costi. A breve termine, la riduzione dei costi energetici per le industrie ad alta intensità energetica dipenderà dagli Stati membri. La Commissione si impegna a perseguire questo obiettivo.
  • Politica in materia di clima: il quadro politico 2030 dell'UE in tema di clima sarà essenziale per garantire competitività del settore; analogamente lo saranno i negoziati per un accordo internazionale vincolante sui cambiamenti climatici. I prodotti in ferro forgiato saranno aggiunti all’elenco dei settori esposti al rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2; gli Stati membri sono invitati a stanziare i proventi delle aste ETS (Emissions Trading Scheme) a progetti di R&S destinati a industrie ad alta intensità energetica.
  • Promuovere l’innovazione: andranno promosse le tecnologie rispettose dell’ambiente, grazie a nuovi tipi di acciaio, e attività innovative di R&S, molto costose nelle fasi pilota e di dimostrazione. Per il periodo 2014-2020, il finanziamento della ricerca e dell’innovazione proverrà principalmente dal programma Orizzonte 2020 che pone un forte accento sulla leadership industriale nell’innovazione. La siderurgia beneficia anche del Partenariato europeo per l’innovazione concernente le materie prime e, per lo stesso periodo di programmazione, di 280 milioni di EUR provenienti dal Fondo di ricerca carbone e acciaio.
La Commissione propone di istituire un gruppo di alto livello che controlli l’attuazione del piano e farà il punto dei progressi compiuti entro 12 mesi.
Contesto
Con 360 000 occupati, un fatturato di 170 miliardi di EUR circa e la presenza nella catena del valore di molti settori a valle, l’industria siderurgica ha, per l’economia, un ruolo strategico.
L’acciaio è strettamente connesso a molti altri settori industriali a valle (veicoli, costruzioni, elettronica, meccanica ed elettromeccanica). e ha anche una notevole dimensione transfrontaliera: nell’UE, si contano 500 siti di produzione circa distribuiti in 23 Stati membri; si tratta quindi di una vera e propria industria europea, sia oggi che storicamente. L’acciaio, con la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, ha anche dato i natali al progetto europeo.
L’Europa ha bisogno delle sue industrie di base per aiutare altri settori nel processo di reindustrializzazione. Settori come l’acciaio, la chimica, il vetro e il cemento sono elementi essenziali di una catena del valore industriale capace di rendere più verde l’economia. L’acciaio è riciclabile al 100% ed è il materiale più diffuso alla base della catena del valore di un prodotto. (Fonte)

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