La
Commissione europea ha presentato un piano d’azione per
la siderurgia europea che aiuti il settore a fronteggiare le sfide
contingenti e a porre le basi per riconquistare competitività in futuro
grazie all’innovazione e agli stimoli a favore della crescita e
dell’occupazione.
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È la prima volta dal
Piano Davignon del 1977 che la Commissione propone un piano d’azione per
l’acciaio. La Commissione intende sostenere la domanda sia interna che
estera di acciaio prodotto nell’UE grazie a interventi che permettano
alle imprese siderurgiche UE di ottenere accesso ai mercati dei paesi
terzi in condizioni di pratiche commerciali leali. La Commissione
europea vuole anche impegnarsi a ridurre i costi dell’industria,
compresi quelli causati dalla regolamentazione UE. Innovazione,
efficienza energetica e processi produttivi sostenibili sono aspetti
imprescindibili dei prodotti d’acciaio di prossima generazione,
essenziali in altri importanti settori industriali europei. Il piano
d’azione prevede anche misure mirate per sostenere l’occupazione in
questo campo, accompagnare le ristrutturazioni e far restare in Europa
una manodopera altamente qualificata (MEMO/13/523). Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, ha affermato: “L’industria siderurgica ha un futuro promettente in Europa. Se continua a primeggiare nei prodotti innovativi, suo tradizionale punto di forza, può ottenere vantaggi competitivi a livello mondiale. Con l’odierno programma per la rinascita del settore siderurgico, vogliamo mandare un chiaro segnale all’industria riconoscendone l’importanza strategica per l’Europa e il suo ruolo di motore della crescita. L’UE ha più che mai bisogno della sua economia reale per sostenere la ripresa economica; il nostro obiettivo è che l’industria fornisca il 20% del PIL entro il 2020. Si tratta dell’inizio di un processo; Mi impegno a seguire da vicino la situazione in modo da adattare i nostri sforzi a seconda delle necessità. Entro un anno, cercheremo di stabilire se le azioni proposte abbia prodotto l’effetto sperato.” Continua a leggere... Ulteriori informazioni Le ineludibili sfide dell’industria siderurgica L’industria siderurgica europea è contemporaneamente colpita dalla debolezza della domanda e dall’eccesso di capacità a livello mondiale; al tempo stesso deve sopportare prezzi energetici elevati e ha bisogno di fare investimenti per adeguarsi all’economia verde e produrre prodotti innovativi in modo sostenibile. ... ma la domanda mondiale di acciaio è destinata ad aumentare In Europa, la domanda di acciaio è oggi inferiore del 27% rispetto ai livelli precedenti la crisi. Tra il 2007 e il 2011, l’occupazione del settore è diminuita del 10%. Ciononostante, l’UE, con 177 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno, pari all’11% della produzione mondiale, è il secondo produttore mondiale d’acciaio e occupa oltre 360 000 persone. Secondo l’OCSE, la domanda mondiale d’acciaio dovrebbe aumentare a 2,3 miliardi di tonnellate entro il 2025, grazie principalmente alle costruzioni, ai trasporti e all’ingegneria meccanica, soprattutto nelle economie emergenti. È essenziale che l’industria siderurgica UE sappia pienamente approfittare di questo competitivo mercato. La situazione attuale richiede un nuovo piano strategico per il settore siderurgico. La Commissione intende pertanto:
Contesto Con 360 000 occupati, un fatturato di 170 miliardi di EUR circa e la presenza nella catena del valore di molti settori a valle, l’industria siderurgica ha, per l’economia, un ruolo strategico. L’acciaio è strettamente connesso a molti altri settori industriali a valle (veicoli, costruzioni, elettronica, meccanica ed elettromeccanica). e ha anche una notevole dimensione transfrontaliera: nell’UE, si contano 500 siti di produzione circa distribuiti in 23 Stati membri; si tratta quindi di una vera e propria industria europea, sia oggi che storicamente. L’acciaio, con la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, ha anche dato i natali al progetto europeo. L’Europa ha bisogno delle sue industrie di base per aiutare altri settori nel processo di reindustrializzazione. Settori come l’acciaio, la chimica, il vetro e il cemento sono elementi essenziali di una catena del valore industriale capace di rendere più verde l’economia. L’acciaio è riciclabile al 100% ed è il materiale più diffuso alla base della catena del valore di un prodotto. (Fonte) |
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Le slides proiettate durante l'iniziativa [517 KB]
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