Taranto, nel cimitero commemorazione vittime lavoro Ilva
Nel cimitero San Brunone di Taranto si è svolta oggi la cerimonia in
ricordo delle vittime del lavoro, a dieci anni di distanza
dell’incidente in cui morirono Paolo Franco e Pasquale D’Ettorre, due
giovani operai dell’Ilva schiacciati e uccisi da una gru all’interno
dello stabilimento.
L'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro ha celebrato la messa
sottolineando nell’omelia la necessità di non lasciare da sole le
famiglie delle vittime. "Ci vuole più conforto e solidarietà – ha detto
mons. Santoro – per le famiglie, ma anche più responsabilità da parte
delle istituzioni. Non possiamo permettere quello che è accaduto in
questi ultimi mesi con tre morti nello stabilimento Ilva. Bisogna
difendere l’ ambiente, la salute, il lavoro degno e la sicurezza del
lavoro". "Oggi – ha aggiunto – ricordiamo anche i militari caduti in
Afghanistan. E’ come avere un cuore ferito ma, nella nostra fede, pieno
di speranza per un sussulto di responsabilità e dignità da parte di
tutti". Dopo la messa, la cerimonia organizzata da Cesare Semeraro,
operaio in pensione dell’Ilva che ha contratto l’asbestosi, è proseguita
con un corteo e la deposizione di otto corone d’alloro alla stele in
ricordo delle vittime sul lavoro.
Erano presenti diversi familiari di operai dell’Ilva morti in incidenti
nello stabilimento, come la mamma di Francesco Zaccaria, caduto in mare
al passaggio del tornado del 28 novembre scorso mentre si trovava nella
cabina di una gru nell’area portuale. "Per me – ha detto – l'Ilva può
anche chiudere. Ci sono state troppe disgrazie e non vedo cambiamenti". (GdM)
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