L'Ilva ha presentato al garante per l'applicazione dell'Aia, Vitaliano Esposito, la seconda relazione trimestrale contenente un aggiornamento dello stato di attuazione degli interventi strutturali e gestionali.
Il periodo di riferimento è compreso tra il 27 gennaio e il 27 aprile 2013. Nel documento di 91 pagine, trasmesso a ministero dell'Ambiente, Ispra, Regione Puglia, sindaci di Taranto e Statte, Provincia di Taranto e Arpa Puglia, l'azienda fa presente di aver ottemperato a 78 delle 94 prescrizioni contenute nel decreto di riesame Aia. Nella tabella sono indicate le prescrizioni e la tabella riepilogativa delle azioni intraprese nella colonna 'Evidenza oggettiva dello stato di attuazione'.
Quanto alla copertura dei parchi primari, da realizzarsi entro 36 mesi dal rilascio del provvedimento, l'Ilva sottolinea che ''con nota del 26 aprile 2013 sono stati trasmessi quattro progetti possibili per la realizzazione della completa copertura dei parchi redatti dalle societa' Paul Wurth, Cimolai, Semat e Anmar''. L'azienda ha infine trasmesso una relazione contenente le indicazioni relative ai terreni interessati dall'intervento (Quotidiano)
Ilva, quattro i possibili progetti per la copertura dei parchi minerali di Taranto
Sono quattro i progetti possibili per la copertura dei parchi minerali dell’Ilva. Lo dice l’azienda nella relazione sullo stato di attuazione dell’Aia inviata all’Ispra, al ministero dell’Ambiente e al Garante dell’Aia, nonché alle istituzioni locali. I progetti fanno capo alle società Paul Wurth, Cimolai, Semat e Anmar.
La
copertura dei parchi chiesta espressamente dall’Aia dovrà servire a
contenere la diffusione delle polveri minerali a seguito della
movimentazione delle materie prime. L’Ilva inoltre fa sapere che è stato
emesso l’ordine relativo “alla costruzione di coperture piramidali
presso i parchi agglomerato Sud e Nord oltreché per i cumuli di calcare
Pca.
Si dichiara inoltre di aver inoltrato in
data 28 gennaio 2013 – afferma ancora l’Ilva nella sua relazione – al
Comune di Taranto l’istanza per l’ottenimento dei permessi a costruire
delle coperture dei depositi dei parchi Omo e Nord Coke di cui ancora
non si dispone dell’autorizzazione a costruire. Per tali interventi sono
state completate le indagini geotecniche”. Per quanto riguarda poi le
barriere frangivento, anche queste con finalità mirate ad arginare la
diffusione delle polveri e la cui realizzazione è già stata prevista
dall’Aia rilasciata all’Ilva nell’agosto 2011, l’azienda fa sapere “che
sono riprese le attività di realizzazione con previsione di conclusione
entro il mese di giugno 2013″.
La barriera frangivento, che dovrà
proteggere soprattutto il rione Tamburi di Taranto, il più esposto
all’inquinamento dell’Ilva a causa della sua vicinanza allo stabilimento
industriale, è comunque un “intervento utile alla gestione del
transitorio sino alla realizzazione delle coperture dei parchi” precisa
l’azienda nella relazione sull’Aia. (Paesenuovo)
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