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Gazzetta del Mezzogiorno |
Ilva, bufera su Taranto dopo gli arresti oggi gli interrogatori
Scatteranno oggi pomeriggio alle 15.30 nella casa circondariale di Taranto gli interrogatori di garanzia delle tre persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta denominata «Ambiente svenduto».
A comparire dinanzi al giudice per le indagini
preliminari Patrizia Todisco, firmataria dei provvedimenti chiesti dalla
Procura ed eseguiti dalla Guardia di Finanza, saranno il presidente
della Provincia Gianni Florido (difeso dagli avvocati Carlo e Claudio
Petrone), l’ex assessore provinciale Michele Conserva (assistito
dall’avvocato Michele Rossetti) e l’ex responsabile delle pubbliche
relazioni dell’Ilva Girolamo Archinà (difeso dagli avvocati Giandomenico
Caiazza e Gianluca Pierotti). Sarà invece interrogato per rogatoria
l’ex direttore generale della Provincia di Taranto Vincenzo Specchia,
attualmente segretario generale al Comune di Lecce, finito agli arresti
domiciliari e assistito dall’avvocato Andrea Sambati. Intanto è già
stata fissata per il 23 maggio l’udienza dinanzi al tribunale del
riesame contro i provvedimenti restrittivi, udienza che per ora riguarda
il solo Archinà.
Il presidente Florido ieri mattina ha rassegnato le
dimissioni con un fax inviato al segretario generale della Provincia
dalla matricola del carcere, dimissioni irrevocabili che rappresentano
la cesura con la vita politica ed un primo segnale nei confronti della
magistratura. Il gip Patrizia Todisco ritiene sussistenti nei suoi
confronti i gravi indizi di colpevolezza riguardo un episodio di tentata
concussione ed uno di concussione consumata nei confronti di dirigenti
della Provincia riguardo a permessi e autorizzazioni chieste dall’Ilva.
Sotto il profilo delle esigenze cautelari, posti alla base del suo
arresto e del trasferimento in carcere, invece vengono rilevate il
rischio di inquinamento delle prove e quello di reiterazione del reato,
esigenze cautelari che le dimissioni dalla carica potrebbero contribuire
ad affievolire, almeno fino alla concessione degli arresti domiciliari
pur se va ricordato che l’ex assessore provinciale Michele Conserva,
dimessosi nel settembre scorso, pur avendo lasciato tutte le cariche
politiche e nonostante quasi cinque mesi di custodia cautelare ai
domiciliari nel primo round di «Ambiente svenduto», è comunque anch’egli
finito in carcere l’altra mattina.
Secondo l’accusa, Florido e Conserva avrebbero agito in
piena comunione di intenti per favorire l’Ilva, non lesinando pressioni
sui dirigenti del settore ambiente della Provincia. L’ex dirigente Luigi
Romandini ha dichiarato ai finanzieri del Gruppo di Taranto di essere
stato invitato nell’ufficio di Florido e di essere stato invitato a
evadere le richieste provenienti dall’Ilva quasi ad horas. «Di fronte
alla mia legittima e doverosa richiesta di esaminarle nei tempi dovuti -
ha detto Romandini nell’interrogatorio a cui è stato sottoposto dagli
inquirenti - egli mi rispondeva “se non se la sente faccia due righe e
si dimetta”... in concidenza con il conferimento di incarico al
direttore generale Vincenzo Specchia le pressioni e le attività
intimidatorie nei miei confronti divennero più accentuate e furono
portate avanti da Specchia che mi dichiarava di agire su espressa
volontà del presidente che asseriva essere scontento della mia attività
perché non in linea con i suoi voleri e adirato con me tanto da avere
deciso di allontanarmi con ogni mezzo dalla direzione del settore».
Per il gip Patrizia Todisco «dalle indagini è emerso che
che le condotte di Florido, Conserva e Specchia fossero ispirate e
pilotate da Archinà, il quale era talmente introdotto nei meccanismi di
nomina dell’ente da essere al corrente anche delle nomine in cantiere.
Archinà è informato di tutto, caldeggia nomine e spostamenti dei
dirigenti, ispira ed orienta le condotte di Florido e Conserva (ed
indirettamente di Specchia) e, senza la sua invasiva presenza, non si
spiegano le ragioni per le quali negli uffici della Provincia si
insistesse tanto per una solerte e positiva risposta alle istanze
dell’Ilva. Del tutto evidente - scrive ancora il magistrato - è il
vantaggio economico (e dunque l’utilità) che l’Ilva avrebbe conseguito
con il rilascio della agognata autorizzazione all’esercizio della
discarica in località Mater Gratiae, poiché essa evitava il ricorso a
forme alternative di smaltimento di quelli che sono, si badi, rifiuti
pericolosi, sicuramente molto onerose». (Mazza - GdM)
È stata spedita via fax dal carcere di
Taranto alla segreteria generale della Provincia la lettera di
dimissioni di Gianni Florido, il presidente dell'amministrazione
provinciale arrestato ieri. Le dimissioni sono state protocollate nel
pomeriggio. Florido da questo momento ha venti giorni di tempo per fare
eventualmente dietrofront. Scaduto questo termine, il prefetto,
d'intesa col ministero dell'Interno, è tenuto a nominare il commissario
prefettizio che, dopo due mesi, in virtù di un decreto presidenziale
assume la denominazione di commissario straordinario. Ma il consiglio
provinciale potrebbe essere sciolto molto prima in seguito alle
probabili dimissioni della maggioranza dei consiglieri (un minimo di
16).
La sospensione del prefetto. Il Prefetto di Taranto Claudio Sammartino ha dichiarato, nei riguardi del presidente della provincia Gianni Florido, arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto', la sussistenza della causa di sospensione di diritto dalla carica. Una nota della Prefettura comunica che la decisione è ''conseguente all'applicazione delle misure coercitive disposte dall'Autorità giudiziaria''.
''Il provvedimento prefettizio si legge ancora - viene notificato al presidente e ai componenti del Consiglio provinciale che hanno convalidato l'elezione''. Florido avrebbe peraltro annunciato le dimissioni attraverso un telegramma dal carcere.
Le dimissioni Pd. I consiglieri provinciali e gli assessori del Pd hanno deciso di rassegnare le dimissioni dalle loro funzioni a seguito dell'arresto di Florido. Le dimissioni, sottolinea in una nota il gruppo consiliare del Pd, ''saranno depositate presso la segreteria generale della Provincia di Taranto non appena saranno pervenute quelle del presidente Gianni Florido'', che - a quanto si è saputo - ha già manifestato l'intenzione di dimettersi.
La solidarietà. «Siamo convinti che il presidente della Provincia di Taranto saprà fornire ai giudici i necessari chiarimenti in merito ai pesanti addebiti che gli vengono contestati». Lo dichiarano in una nota i gruppi consiliari di maggioranza alla Provincia di Taranto riferendosi all'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto' che ieri ha portato all'arresto del presidente Gianni Florido (Pd), accusato di concussione.
Insieme con Florido, 61 anni, esponente Pd, presidente della Provincia di Taranto e a capo dal 2004 di una giunta di centrosinistra, sono state arrestate ieri altre tre persone: l'ex assessore provinciale all'Ambiente Michele Conserva, 53 anni, che gia' il 26 novembre scorso era andato ai domiciliari per la stessa inchiesta, e, ai domiciliari, l'ex direttore generale della Provincia, e attuale segretario generale del Comune di Lecce, Vincenzo Specchia, 60 anni, che è stato sospeso dall'incarico; nel carcere di Taranto, dov'è detenuto sempre dal 26 novembre ma per l'inchiesta-madre sull'inquinamento, i finanzieri del comando provinciale di Taranto hanno notificato il provvedimento inoltre all'ex dirigente dell'Ilva Girolamo Archina', 67 anni.
«Crediamo che la giustizia - sottolineano Luciano Santoro (capogruppo Pd), Giorgio Grimaldi (capogruppo Sel), Mino Sampietro (Gruppo indipendente), Cosimo Lariccia (capogruppo Udc) e Domenico Pavone (capogruppo Lista Florido) - debba fare rapidamente il suo corso e confidiamo nell'azione della magistratura impegnata a fare chiarezza sulla vicenda». Al presidente Florido i componenti della maggioranza manifestano «vicinanza e solidarietà come amici oltre che come donne e uomini che hanno condiviso con lui una importante esperienza politica e amministrativa». Ieri intanto il coordinamento provinciale di Sel ha annunciato, con un comunicato, le dimissioni degli assessori Franco Gentile e Giovanni Longo e dei due consiglieri provinciali. (Quot)
La sospensione del prefetto. Il Prefetto di Taranto Claudio Sammartino ha dichiarato, nei riguardi del presidente della provincia Gianni Florido, arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto', la sussistenza della causa di sospensione di diritto dalla carica. Una nota della Prefettura comunica che la decisione è ''conseguente all'applicazione delle misure coercitive disposte dall'Autorità giudiziaria''.
''Il provvedimento prefettizio si legge ancora - viene notificato al presidente e ai componenti del Consiglio provinciale che hanno convalidato l'elezione''. Florido avrebbe peraltro annunciato le dimissioni attraverso un telegramma dal carcere.
Le dimissioni Pd. I consiglieri provinciali e gli assessori del Pd hanno deciso di rassegnare le dimissioni dalle loro funzioni a seguito dell'arresto di Florido. Le dimissioni, sottolinea in una nota il gruppo consiliare del Pd, ''saranno depositate presso la segreteria generale della Provincia di Taranto non appena saranno pervenute quelle del presidente Gianni Florido'', che - a quanto si è saputo - ha già manifestato l'intenzione di dimettersi.
La solidarietà. «Siamo convinti che il presidente della Provincia di Taranto saprà fornire ai giudici i necessari chiarimenti in merito ai pesanti addebiti che gli vengono contestati». Lo dichiarano in una nota i gruppi consiliari di maggioranza alla Provincia di Taranto riferendosi all'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto' che ieri ha portato all'arresto del presidente Gianni Florido (Pd), accusato di concussione.
Insieme con Florido, 61 anni, esponente Pd, presidente della Provincia di Taranto e a capo dal 2004 di una giunta di centrosinistra, sono state arrestate ieri altre tre persone: l'ex assessore provinciale all'Ambiente Michele Conserva, 53 anni, che gia' il 26 novembre scorso era andato ai domiciliari per la stessa inchiesta, e, ai domiciliari, l'ex direttore generale della Provincia, e attuale segretario generale del Comune di Lecce, Vincenzo Specchia, 60 anni, che è stato sospeso dall'incarico; nel carcere di Taranto, dov'è detenuto sempre dal 26 novembre ma per l'inchiesta-madre sull'inquinamento, i finanzieri del comando provinciale di Taranto hanno notificato il provvedimento inoltre all'ex dirigente dell'Ilva Girolamo Archina', 67 anni.
«Crediamo che la giustizia - sottolineano Luciano Santoro (capogruppo Pd), Giorgio Grimaldi (capogruppo Sel), Mino Sampietro (Gruppo indipendente), Cosimo Lariccia (capogruppo Udc) e Domenico Pavone (capogruppo Lista Florido) - debba fare rapidamente il suo corso e confidiamo nell'azione della magistratura impegnata a fare chiarezza sulla vicenda». Al presidente Florido i componenti della maggioranza manifestano «vicinanza e solidarietà come amici oltre che come donne e uomini che hanno condiviso con lui una importante esperienza politica e amministrativa». Ieri intanto il coordinamento provinciale di Sel ha annunciato, con un comunicato, le dimissioni degli assessori Franco Gentile e Giovanni Longo e dei due consiglieri provinciali. (Quot)
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