Ed ecco la sceneggiata di fine agosto.
Merola Ronchi canta i rimproveri agli scugnizzi indisciplinati mentre il boss Riva esce dai domiciliari più forte e inquinatore di prima: Scetateve guagliune e malavita!!!
Ilva, è polemica sulle discariche
Il Governo autorizza per decreto legge la costruzione di due nuove
discariche per rifiuti speciali (pericolosi e non) nell'Ilva di Taranto e
scatta la protesta di Regione Puglia e Comuni di Taranto e Statte. Dopo
il via libera dell'altro ieri all'interno del pacchetto sulla Pa,
stamattina l'assessore regionale all'Ambiente, Lorenzo Nicastro,
incontrerà il ministro Andrea Orlando per avere chiarimenti «sul
percorso legislativo che il Governo ha in mente riguardo all'Ilva».
Gli enti locali infatti - le due discariche sorgeranno in territorio
di Statte, a pochi chilometri da Taranto - non accettano che si sia di
nuovo utilizzata la strada del decreto per l'Ilva e sollecitano garanzie
ambientali. Chiedono poi di sapere perché per i rifiuti non sia stata
portata a termine un'Autorizzazione integrata ambientale specifica così
come annunciato (era attesa per fine gennaio scorso), e richiamano la
delicatezza dell'argomento, visto che proprio sul sito oggetto ora di
autorizzazione del Governo ("Mater Gratiae"), a metà maggio ci sono
stati quattro arresti per concussione. Tra questi l'allora presidente
della Provincia di Taranto, Gianni Florido del Pd (a tutt'oggi ai
domiciliari), accusato di aver fatto pressioni sui dirigenti dell'ente
perchè dessero il via libera alle discariche dell'Ilva.
«Ma non ci si può chiedere da un lato di accelerare la bonifica
dello stabilimento siderurgico e dall'altro sollecitare un percorso,
come una nuova Aia, che porterebbe via del tempo»: così Edo Ronchi, sub
commissario dell'Ilva ed ex ministro dell'Ambiente, interpellato dal
Sole 24 Ore, risponde alle critiche che arrivano da Taranto. «È
opinabile - afferma Ronchi - che per i rifiuti di un'industria si debba
fare una specifica Aia. Quantomeno non è una prassi. L'Aia si fa per
l'esercizio degli impianti industriali e comprende tutto. Per l'Ilva di
Taranto l'Aia è stata rilasciata ad agosto 2011 cui è seguito un riesame
ad ottobre scorso. Per le discariche, poi, parliamo di aree interne
allo stabilimento che hanno già ricevuto il parere di compatibilità
ambientale favorevole da anni. Non capisco perché non ci debba essere
un'autorizzazione alla costruzione».
«Bisogna essere molto chiari -
aggiunge Ronchi -. I lavori dell'Aia e la messa in sicurezza ambientale
dello stabilimento, producono rifiuti che vanno smaltiti.
E non è praticabile la strada di portare fuori questi rifiuti, a
patto anche di trovare siti disposti ad accoglierli. Se vogliamo quindi
che il risanamento della fabbrica vada avanti e non si perda tempo, le
discariche servono. Non c'è alternativa. L'inchiesta della magistratura?
Ma i giudici non hanno contestato la creazione delle discariche in se.
Ritengono, dal loro punto di vista, che siano state fatte pressioni nel
procedimento amministrativo, ma certo non hanno detto che le discariche
non devono esserci». Sei mesi dalla conversione in legge del decreto:
questo é il tempo di massima che Ronchi stima per approntare i nuovi
siti: 200mila metri cubi per il primo lotto di quella destinata ad
accogliere i rifiuti pericolosi, 4 milioni di metri cubi per quella dei
rifiuti non pericolosi. «Attualmente con le discariche esistenti
nell'Ilva - osserva Ronchi - abbiamo ancora un margine di utilizzazione
di qualche mese per i rifiuti non pericolosi mentre quelli pericolosi
dobbiamo portarli all'esterno». «Posso capire i dubbi e le paure
espressi da più parti, ma l'impegno assunto è quello di mettere a norma
lo stabilimento applicando tutte le prescrizioni e dunque, in questa
logica, costruire discariche rispettose dell'ambiente - aggiunge Ronchi
-. Utilizzeremo professionalitá di rilievo e coinvolgeremo anche l'Ispra
e l'Arpa Puglia».
«È evidente - commenta l'assessore Nicastro - che la Regione Puglia
ritenga che lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla produzione debba
essere svolto all'interno dello stabilimento. Devono però essere
corretti i presupposti tecnici e di autorizzazione del sito». (Sole24h)
“L’INCONTRO di questa mattina con il Ministro Orlando ci ha permesso di chiarirci le idee sul percorso che si va delineando in merito alle vicende che riguardano lo stabilimento Ilva di Taranto,
nello specifico le discariche interne all’area, e che tengono in
apprensione cittadini ed istitiuzioni. Devo constatare innanzi tutto la
celerità con cui il Ministro ci ha ricevuto all’indomani
dell’approvazione del decreto relativo alle discariche segno evidente di
quanto il tema sia importante non solo in Puglia ma anche a Roma”. A
dichiararlo l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia
Lorenzo Nicastro al termine dell’incontro col Ministro dell’Ambiente.
“Nel corso dell’incontro abbiamo avuto modo di rappresentare tutte le
nostre perplessità su eventuali automatismi rinvenienti dalla
decretazione d’urgenza e sulla compressione dei tempi di autorizzazione
canonici con conseguente azzeramento dell’attività d approfondimento
tecnico-amministrativo: abbiamo ricevuto rassicurazioni dal Ministro –
prosegue Nicastro – che non vi sia la volontà da parte del Governo di
esautorare gli enti locali dal controllo sulle attività di
autorizzazione, realizzazione e conduzione dei siti di conferimento
individuati all’interno del perimetro di Ilva. Nella prossima settimana
tutti i soggetti interessati saranno convocati sul tema per individuare
un percorso comune sulle procedure”.
“Pur confortati da questo coinvolgimento che riteniamo un naturale
esercizio delle funzioni di controllo ambientale attribuite agli enti
locali, abbiamo ritenuto di non cedere sull’importanza di autorizzare
correttamente le discariche come Bat (Best Avaible Technologies)
nell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Sul punto abbiamo recepito una disponibilità del Ministro a ripristinare questo elemento,
eliminando il comma che riguarda la procedura semplificata di
autorizzazione, nella fase di conversione in legge del decreto. Ci
riteniamo soddisfatti di questo incontro nella misura in cui ci siamo
riappropriati di una funzione di controllo importante di cui il decreto
non teneva debitamente conto. La Regione – conclude Nicastro –
continuerà a svolgere il proprio ruolo seguendo da vicino l’iter”.(Stato Quotidiano)
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