giovedì 29 agosto 2013

Si scrive "bonifica miliardaria", si legge "spostare rifiuti tossici di qualche metro"

Ed ecco la sceneggiata di fine agosto.
Merola Ronchi canta i rimproveri agli scugnizzi indisciplinati mentre il boss Riva esce dai domiciliari più forte e inquinatore di prima: Scetateve guagliune e malavita!!!



Ilva, è polemica sulle discariche

Il Governo autorizza per decreto legge la costruzione di due nuove discariche per rifiuti speciali (pericolosi e non) nell'Ilva di Taranto e scatta la protesta di Regione Puglia e Comuni di Taranto e Statte. Dopo il via libera dell'altro ieri all'interno del pacchetto sulla Pa, stamattina l'assessore regionale all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, incontrerà il ministro Andrea Orlando per avere chiarimenti «sul percorso legislativo che il Governo ha in mente riguardo all'Ilva».
Gli enti locali infatti - le due discariche sorgeranno in territorio di Statte, a pochi chilometri da Taranto - non accettano che si sia di nuovo utilizzata la strada del decreto per l'Ilva e sollecitano garanzie ambientali. Chiedono poi di sapere perché per i rifiuti non sia stata portata a termine un'Autorizzazione integrata ambientale specifica così come annunciato (era attesa per fine gennaio scorso), e richiamano la delicatezza dell'argomento, visto che proprio sul sito oggetto ora di autorizzazione del Governo ("Mater Gratiae"), a metà maggio ci sono stati quattro arresti per concussione. Tra questi l'allora presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido del Pd (a tutt'oggi ai domiciliari), accusato di aver fatto pressioni sui dirigenti dell'ente perchè dessero il via libera alle discariche dell'Ilva.


«Ma non ci si può chiedere da un lato di accelerare la bonifica dello stabilimento siderurgico e dall'altro sollecitare un percorso, come una nuova Aia, che porterebbe via del tempo»: così Edo Ronchi, sub commissario dell'Ilva ed ex ministro dell'Ambiente, interpellato dal Sole 24 Ore, risponde alle critiche che arrivano da Taranto. «È opinabile - afferma Ronchi - che per i rifiuti di un'industria si debba fare una specifica Aia. Quantomeno non è una prassi. L'Aia si fa per l'esercizio degli impianti industriali e comprende tutto. Per l'Ilva di Taranto l'Aia è stata rilasciata ad agosto 2011 cui è seguito un riesame ad ottobre scorso. Per le discariche, poi, parliamo di aree interne allo stabilimento che hanno già ricevuto il parere di compatibilità ambientale favorevole da anni. Non capisco perché non ci debba essere un'autorizzazione alla costruzione».
«Bisogna essere molto chiari - aggiunge Ronchi -. I lavori dell'Aia e la messa in sicurezza ambientale dello stabilimento, producono rifiuti che vanno smaltiti.
E non è praticabile la strada di portare fuori questi rifiuti, a patto anche di trovare siti disposti ad accoglierli. Se vogliamo quindi che il risanamento della fabbrica vada avanti e non si perda tempo, le discariche servono. Non c'è alternativa. L'inchiesta della magistratura? Ma i giudici non hanno contestato la creazione delle discariche in se. Ritengono, dal loro punto di vista, che siano state fatte pressioni nel procedimento amministrativo, ma certo non hanno detto che le discariche non devono esserci». Sei mesi dalla conversione in legge del decreto: questo é il tempo di massima che Ronchi stima per approntare i nuovi siti: 200mila metri cubi per il primo lotto di quella destinata ad accogliere i rifiuti pericolosi, 4 milioni di metri cubi per quella dei rifiuti non pericolosi. «Attualmente con le discariche esistenti nell'Ilva - osserva Ronchi - abbiamo ancora un margine di utilizzazione di qualche mese per i rifiuti non pericolosi mentre quelli pericolosi dobbiamo portarli all'esterno». «Posso capire i dubbi e le paure espressi da più parti, ma l'impegno assunto è quello di mettere a norma lo stabilimento applicando tutte le prescrizioni e dunque, in questa logica, costruire discariche rispettose dell'ambiente - aggiunge Ronchi -. Utilizzeremo professionalitá di rilievo e coinvolgeremo anche l'Ispra e l'Arpa Puglia».
«È evidente - commenta l'assessore Nicastro - che la Regione Puglia ritenga che lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla produzione debba essere svolto all'interno dello stabilimento. Devono però essere corretti i presupposti tecnici e di autorizzazione del sito». (Sole24h)

“L’INCONTRO di questa mattina con il Ministro Orlando ci ha permesso di chiarirci le idee sul percorso che si va delineando in merito alle vicende che riguardano lo stabilimento Ilva di Taranto, nello specifico le discariche interne all’area, e che tengono in apprensione cittadini ed istitiuzioni. Devo constatare innanzi tutto la celerità con cui il Ministro ci ha ricevuto all’indomani dell’approvazione del decreto relativo alle discariche segno evidente di quanto il tema sia importante non solo in Puglia ma anche a Roma”. A dichiararlo l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro al termine dell’incontro col Ministro dell’Ambiente. “Nel corso dell’incontro abbiamo avuto modo di rappresentare tutte le nostre perplessità su eventuali automatismi rinvenienti dalla decretazione d’urgenza e sulla compressione dei tempi di autorizzazione canonici con conseguente azzeramento dell’attività d approfondimento tecnico-amministrativo: abbiamo ricevuto rassicurazioni dal Ministro – prosegue Nicastro – che non vi sia la volontà da parte del Governo di esautorare gli enti locali dal controllo sulle attività di autorizzazione, realizzazione e conduzione dei siti di conferimento individuati all’interno del perimetro di Ilva. Nella prossima settimana tutti i soggetti interessati saranno convocati sul tema per individuare un percorso comune sulle procedure”.
“Pur confortati da questo coinvolgimento che riteniamo un naturale esercizio delle funzioni di controllo ambientale attribuite agli enti locali, abbiamo ritenuto di non cedere sull’importanza di autorizzare correttamente le discariche come Bat (Best Avaible Technologies) nell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Sul punto abbiamo recepito una disponibilità del Ministro a ripristinare questo elemento, eliminando il comma che riguarda la procedura semplificata di autorizzazione, nella fase di conversione in legge del decreto. Ci riteniamo soddisfatti di questo incontro nella misura in cui ci siamo riappropriati di una funzione di controllo importante di cui il decreto non teneva debitamente conto. La Regione – conclude Nicastro – continuerà a svolgere il proprio ruolo seguendo da vicino l’iter”.(Stato Quotidiano)

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