Discariche Ilva. Vendola querela l'Espresso e Taranto Buonasera
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola comunica, in
relazione alle notizie di stampa pubblicate negli ultimi giorni
attinenti alle discariche dell’Ilva, di aver dato mandato agli avvocati
per far valere, in tutte le sedi, la responsabilità degli autori.
“Gli articoli pubblicati - ha affermato Vendola - contengono molteplici affermazioni false e offensive che saranno ovviamente oggetto di azione penale e di risarcimento civile nei tribunali. Questo vale per l’Espresso, per Taranto Buonasera e per chiunque dovesse riprendere una cosa cosi manifestamente infondata, vista anche la battaglia storica della Regione Puglia nei confronti di questi signori dei rifiuti”.
“Alla nostra battaglia – ha spiegato Vendola – combattuta anche con lo spirito di evitare una nuova infrazione comunitaria sul problema delle discariche, la lobby dell’acciaio, ben rappresentata in Parlamento, ha replicato con la seguente diffamazione: che la lotta per il rispetto delle norme comunitarie, in tema di autorizzazione di discariche Ilva, era frutto della volontà di favorire da parte mia e da parte della Regione, le discariche attualmente esistenti all’esterno della fabbrica”.
Il Presidente Vendola dunque smentisce radicalmente quanto affermato in ordine alla intenzione della Regione di impedire o rallentare il processo autorizzativo, che costituisce una pura invenzione ed integra gli estremi della calunnia penalmente perseguibile.
La posizione della Regione è chiara e coerente fin dall’inizio: il rilascio dell’autorizzazione necessaria per le discariche di ILVA spetta al Ministero dell’Ambiente, che ha omesso fino ad oggi di pronunciarsi sulla richiesta, presentata nel 2007, e che ha riconosciuto in atti formali la propria competenza.
Quanto alla Regione, essa è competente al rilascio della VIA, che difatti è intervenuta nel 2010 in base ad un articolato e approfondito procedimento.
Dunque, oggi manca il rilascio dell’AIA, imposto da norme comunitarie (a pena di infrazione contro lo Stato), e di competenza del Ministero.
In nessun modo la Regione ha inteso ingerirsi nel tema delle discariche, limitandosi, da ultimo, a prendere atto di un contributo tecnico dell’ISPRA inviato dallo stesso Ministero dell’Ambiente, che evidenzia profili di criticità sopravvenuta nello stato dei luoghi, sui quali si stanno ovviamente compiendo i necessari approfondimenti.
Ovviamente, la Regione non è favorevole all’attivazione di discariche in mancanza delle autorizzazioni prescritte a tutela di salute ed ambiente, anche perché ciò costituirebbe violazione del diritto comunitario e presterebbe il fianco a procedure di infrazione. (PressRegione)
“Gli articoli pubblicati - ha affermato Vendola - contengono molteplici affermazioni false e offensive che saranno ovviamente oggetto di azione penale e di risarcimento civile nei tribunali. Questo vale per l’Espresso, per Taranto Buonasera e per chiunque dovesse riprendere una cosa cosi manifestamente infondata, vista anche la battaglia storica della Regione Puglia nei confronti di questi signori dei rifiuti”.
“Alla nostra battaglia – ha spiegato Vendola – combattuta anche con lo spirito di evitare una nuova infrazione comunitaria sul problema delle discariche, la lobby dell’acciaio, ben rappresentata in Parlamento, ha replicato con la seguente diffamazione: che la lotta per il rispetto delle norme comunitarie, in tema di autorizzazione di discariche Ilva, era frutto della volontà di favorire da parte mia e da parte della Regione, le discariche attualmente esistenti all’esterno della fabbrica”.
Il Presidente Vendola dunque smentisce radicalmente quanto affermato in ordine alla intenzione della Regione di impedire o rallentare il processo autorizzativo, che costituisce una pura invenzione ed integra gli estremi della calunnia penalmente perseguibile.
La posizione della Regione è chiara e coerente fin dall’inizio: il rilascio dell’autorizzazione necessaria per le discariche di ILVA spetta al Ministero dell’Ambiente, che ha omesso fino ad oggi di pronunciarsi sulla richiesta, presentata nel 2007, e che ha riconosciuto in atti formali la propria competenza.
Quanto alla Regione, essa è competente al rilascio della VIA, che difatti è intervenuta nel 2010 in base ad un articolato e approfondito procedimento.
Dunque, oggi manca il rilascio dell’AIA, imposto da norme comunitarie (a pena di infrazione contro lo Stato), e di competenza del Ministero.
In nessun modo la Regione ha inteso ingerirsi nel tema delle discariche, limitandosi, da ultimo, a prendere atto di un contributo tecnico dell’ISPRA inviato dallo stesso Ministero dell’Ambiente, che evidenzia profili di criticità sopravvenuta nello stato dei luoghi, sui quali si stanno ovviamente compiendo i necessari approfondimenti.
Ovviamente, la Regione non è favorevole all’attivazione di discariche in mancanza delle autorizzazioni prescritte a tutela di salute ed ambiente, anche perché ciò costituirebbe violazione del diritto comunitario e presterebbe il fianco a procedure di infrazione. (PressRegione)
Nessun commento:
Posta un commento