Mater Gratiae, la discarica della vergogna
Il Consiglio dei Ministri si riunirà oggi , 26 Agosto 2013, per discutere, tra le altre questioni all’ordine del giorno, quella della razionalizzazione dei controlli in materia di rifiuti che tocca molto da vicino lo stabilimento ILVA di Taranto. Il decreto sulla Pubblica Amministrazione prevede il via libera alla costruzione ed alla gestione delle discariche per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in località Mater Gratiae, comune di Statte ( Taranto ), ovvero l’ILVA.
Entro 30 giorni dalla
conversione del decreto in legge, poi, il Ministro dell’Ambiente Orlando
potrà rendere effettiva l’operatività della discarica; quindi in un
tempo successivo rendere note le modalità di gestione e di smaltimento
dei rifiuti del ciclo produttivo dell’ILVA. Ciò che il decreto però non
dice è che la discarica Mater Gratiae ha avuto ed ha tuttora dei
numerosi problemi di regolarità.
Siamo nel 2010, anno in cui i
Riva, si legge sulla Repubblica, hanno urgenza di concludere sulle
discariche interne all’ILVA visto che l’AIA non prevede l’esercizio di
una discarica di rifiuti speciali nello stabilimento e che tale
discarica in realtà non solo esiste già ma è anche molto operativa.
Parliamo di un’area di 300 mila metri cubi, necessaria a stoccare i
residui nocivi della lavorazione dell’acciaio. Parliamo quindi di una
autorizzazione necessaria e urgente la cui mancata approvazione può far
saltare l’approvazione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)
del 2010. Un’autorizzazione la quale l’ILVA perderebbe parte della
produzione e di profitti per diverse centinaia di milioni di euro.
Tutto dipende dal Ministero
dell’Ambiente. Ma il gruppo Riva non demorde e con Girolamo Archinà,
ex-dirigente ILVA, annoda quei contatti solidi e continui con la
politica locale tarantina che garantirà loro la protezione necessaria a
operare in tutta tranquillità.
Cominciano le pressioni sulla
Provincia per bypassare la resistenza degli uffici tecnici . Archinà,
come si leggerà nelle carte dell’inchiesta che sono state rese
pubbliche, incontrerà direttamente il Presidente della Provincia di
Taranto Gianni Florido e ne riferirà la disponibilità a collaborare
sulla questione della discarica a Fabio Riva.
Il 15 Maggio 2013 la Guardia
di Finanza esegue l’ordinanza di custodia cautelare spiccata dal GIP di
Taranto Patrizia Todisco. L’accusa è di concussione proprio nella
questione della discarica Mater Gratiae e si concentra sulle manovre
attivate per ottenere, dal 2006 al 2011, l’autorizzazione della
discarica, realizzata in una cava all’interno dello stabilimento, in
carenza dei requisiti tecnico-giuridici necessari all’espletamento delle
sue funzioni.
Il decreto del Ministro
Orlando, che sarà discusso domani, autorizza lo smaltimento di rifiuti
pericolosi ma non sembra prendere in considerazione il fatto che alcuni
rifiuti sono talmente pericolosi, scrive oggi il Presidente di
PeaceLink Marescotti, da non poter essere smaltiti in discarica. Questi
rifiuti dovrebbe subire trattamenti preventivi come la solidificazione o
la vetrificazione, passaggi senza i quali non dovrebbero mai essere
portati nelle discariche. Naturalmente si tratta di operazioni tanto
necessarie quanto costose ed impegnative.
Taranto diventa ancora una volta destinataria di decreti legge ad hoc, ad Ilvam.
Decreti difficili da giustificare quando ci sono studi di epidemiologi,
di tecnici, di esperti che da anni decretano non solo la grande
pericolosità dell’ILVA ma anche il suo effetto certo e confermato sulla
salute della popolazione.
Le ordinanze del GIP di
Taranto hanno dato conferma dei numerosi studi e rapporti tecnici in
materia e ci si chiede attoniti a cosa altro’ penseranno i politici pur
di salvaguardare l’ILVA contro gli interessi dei cittadini.
Come è mai possibile che una
discarica che fino ad ora non ha mai ottenuto le autorizzazioni
necessarie possa esser trasformata in un solo giorno e per mezzo della
bacchetta magica del nuovo decreto in una discarica sicura, pronta ad
accogliere e smaltire quantità e tipologie di rifiuti così importanti?
Perché decretare procedure eccezionali per una discarica che invece deve
passare dalle procedure autorizzative ordinarie?
Ci si augura che l’ARPA possa
effettuare de nuovi immediati controlli sulla natura non solo dei
rifiuti presenti al momento nella discarica Mater Gratiae ma anche sulle
conseguenze sulla falda acquifera. I cittadini non sanno se la
discarica abbia o meno un adeguato sistema di recupero delle acque, se
la pioggia faccia percolare in profondità, se la discarica sia o meno
impermeabilizzata. La procedura da seguire esiste e si chiama AIA (
Autorizzazione Integrata Ambientale), uno strumento che dovrebbe essere
usato non solo per le emissioni ma anche per tutto ciò che riguarda
l’inquinamento dell’acqua e per le discariche.
Autorizzare la Mater Gratiae
per decreto scavalcando l'iter di legge è l’ennesimo schiaffo non solo
alla città di Taranto ma anche alla legalità, perché decreta che ciò che
è illegale può diventare in poche ore e per volere di pochi
immediatamente legale e autorizzato. (Dazebao)
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