giovedì 19 marzo 2009

Serrate i ranghi, bisogna salvare la barracca!

Ecco che gli "amici" si vedono nel momento del bisogno: di fronte alle critiche mosse dalla cittadinanza verso la riapertura di un iceneritore che contribuirà ad avvelenare la città, gli ambientalisti "amici dell'AMIU" (anche perchè presenti nel libro paga della ditta, come consulenti) intervengono a difendere la scelta scellerata.
Guardate questo articolo di Roberto de Giorgi, che oggi si è affrettato a scrivere:
"nella situazione tarantina, stante le dichiarazioni dell’Arpa che afferma che l’Ilva inquina come 10000 inceneritori, l’avversione contro quest’ultimo rischia persino di sembrare simbolica." e ancora: " se non si brucieranno a Taranto, si bruceranno a Massafra, in linea d’aria a 1,500 km. Cosa cambia rispetto all’inquinamento ambientale?"
Leggi l'articolo completo
Già un lettore ha commentato:
"Ma perchè lo scrivente, che lascia intendere e cerca di convincere circa l’appropriatezza della riapertura dell’inceneritore dell’AMIU di Taranto, camuffandosi da finto realista figlio del re, non dichiara il suo conflitto di interessi palese? Costui risulta tra i consulenti di chi? ma dell’AMIU ovviamente! Complimenti a questo sito per la scelta dei redattori! Peraltro non si può prendere in giro la gente dicendo che altrimenti i rifiuti verranno bruciati a distanza di 1500 metri: l’inceneritore di Massafra resta comunque attivo e non gli mancherà sicuramente la materia prima (che già arriva da tutta Italia) da bruciare e spandere nell’aria. Quindi, Taranto, la città dei veleni, dell’Ilva, dell’Eni, della Cementir e delle oltre 70 discariche, avrà anche, unico caso in Europa, grazie ai suoi "amministratori ambientalisti", gli inceneritori gemelli! Che brutta cosa l’ambientalismo interessato..."

Facciamo sentire la voce della città che è stanca di aggiungere veleno a veleno!

2 commenti:

Umberto Calabrese ha detto...

Caro gentile coperta ovvero, anonimo,

cosi come anonimo è l'autore del commento all'articolo di uno dei più seri e onesti ambientalisti, riconosciuto tale da ambientalisti che non si nascondono come Montanari, Patrizia Gentilini, Roberto Topini, Angelo Bonelli ecc.. tutti o quasi che collaborano , con il mio quotidiani, il quotidiano dove scrive Roberto De Giorgi

Invece di trincerarsi e nascondersi dietro o sotto una coperta (non essendoci la maiuscola deduco che sia l'oggetto e non un cognome ne una sigla), le do l'opportunita di dire le sue idee di parlare da una tribuna nazionale letta da 10 mila persone al giorno, che fa informazione libera ed a 360°... dando la possibilità di scrivere e di dire a tutti perché, questa è la democrazia per noi.

Vede gentile "anonimo", in questo quotidiano si è talmente liberi e democratici di dare voce anche a chi vigliaccamente si nasconde dietro l’anominato... ma che decide di essere un persona responsabile. Mentre noi tutti direttori, autori e redattori, firmiamo e ci assumiamo le nostre responsabilità, ben consci che chi scrive si mette nella posizione di essere criticato.

E per essere criticato, abbiamo aperto uno spazio di dialogo, e di critica, impropriamente occupato, da un anonimo, che non lascia neppure e_mail... e per tale viene cancellato

Tutti i nostri redattori ed autori non solo sono qualificati e riconosciuti tali in Italia ed all’estero... mentre un vigliacco che non ha il coraggio di firmare le sue idee rimane universalmente un nulla.
Aspetto di leggerla con un nome ed un cognome o non scriva più di persone oneste che sanno rischiare mettendoci nome e cognome, perché anche per i blog esiste la legge italiana...

coxta ha detto...

L'anonimato non è evidentemente tale se Lei ha modo di rispondere e pubblicare il suo commento che, a differenza di quanto avviene sul suo "democratico" sito, non viene cancellato!
Ovviamente sotto la sigla copeta (non coperta, e lasciamo stare facili ironie sulla superficialità della sua lettura...) non si nasconde un anonimo, ma più persone che si confrontano e lavorano all'interno di un gruppo, appunto il COmitato PEr TAranto (era così difficile capirlo?).
Detto questo, se lei, invece di considerare questa solo una delazione infamante, si fosse preso la briga (da vero giornalista, non da politico) di andare a verificare nei fatti quanto scritto (basta accedere agli archivi dei giornali locali), avrebbe rilevato come ciò che è riportato non è infamia ma semplicemente, tristemente, cronaca!
PS. scende anche lei "in campo" come il suo "amico" De Giorgi?