giovedì 5 marzo 2009

Democrazia nera come il petrolio!



A Taranto l'ENI non vuole fare niente per contenere l'inquinamento della raffineria... in compenso in Iraq, dopo tutto il bagno di democrazia a suon di bombe e kamikaze, ecco che Scaroni si presenta puntuale a chiedere il conto per il "nostro lavoro di pace":

L'Eni è in pole position per aggiudicarsi il contratto relativo allo sfruttamento del giacimento petrolifero di Nassiriya. Un campo petrolifero che, secondo le stime del ministero del petrolio iracheno, vanta riserve per circa 4,4 miliardi di barili, con un potenziale di produzione di almeno 300.000 barili al giorno. Una stima, quest'ultima, nettamente al di sotto della valutazione dell'amministratore delegato del gruppo petrolifero italiano, Paolo Scaroni, secondo il quale potrebbe raggiungere il milione di barili.
La conferma indiretta del prossimo buon esito della gara è venuta dal ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, partito oggi per Bagdad. Scajola, nel corso di un'intervista al Giornale ha preannunciato che durante la sua permanenza in Iraq firmerà "un accordo che ci permetterà di avere in Italia un'altissima percentuale del petrolio estratto" in quel Paese. Un'intesa a livello governativo che potrebbe preludere alla prossima sigla del contratto anche da parte dell'Eni.
La scorsa settimana il ministero iracheno del petrolio aveva annunciato che il governo avrebbe finito di esaminare le offerte presentate dalle compagnie entro febbraio, per decidere a marzo a chi assegnare il contratto.
Si tratta di uno dei molti giacimenti iracheni già scoperti ma non ancora sfruttati. Anche i vertici dell'Eni seguono gli sviluppi finali della vicenda con crescente ottimismo, come ha dimostrato lo stesso amministratore delegato Paolo Scaroni che, nel corso di un'intervista a "Domenica in", ha ribadito di avere "l'ambizione che l'Eni sarà la prima compagnia internazionale che sbarca" in Iraq.
"Mi auguro - ha detto - che questo avvenga nei prossimi mesi. La nuova frontiera che vogliamo aprire è l'Iraq. Un po' la nuova mecca del petrolio". Quello di Nassiriya è un giacimento ben conosciuto dall'Eni, sul quale il gruppo energetico ha compiuto in passato studi geologici e ipotesi di sfruttamento sia con personale italiano, sia con personale iracheno.
ANSA

Ecco perché gli italiani erano a Nassiriya!!!
Quante cose si comprendono meglio, dopo (per chi sopravvive...)!

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