domenica 12 ottobre 2008

La regione democratica pugliese...


...sceglie di imporre ai manduriani le sue scelte tragicamente sbagliate!

Dissalatore del Chidro, Introna avverte:
O Manduria dice sì, o faremo una legge


di NANDO PERRONE

MANDURIA - Il dissalatore delle acque del Chidro s'ha da fare. L'assessore regionale ai Lavori Pubblici, Onofrio Introna, pare non voglia sentir ragione. «Cercheremo di convincere i cittadini di Manduria che si tratta di un’opera fondamentale per la Regione» ha dichiarato l’altro ieri Introna, pur consapevole che, in più circostanze, in passato, Manduria ha sempre manifestato un deciso e unanime rifiuto a questo progetto. «Ma se da Manduria non arriverà l’assenso» ha poi aggiunto Introna, «servirà una leggina di venti parole (attesa nel prossimo Consiglio Regionale), che ammorbidisce la tutela ambientale delle riserve naturali e, poi, l’opera si potrà appaltare».

Eppure fu proprio Introna, nel settembre del 2007, in piazza Garibaldi, a Manduria, durante la Festa dei Socialisti, a rassicurare la comunità manduriana e le associazioni ambientaliste. «Prendo atto del parere contrario espresso, all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Manduria» affermò in quel contesto Introna. «Finchè ci sarà l’attuale Amministrazione Regionale a governare, i cittadini di Manduria possono stare tranquilli: rispetteremo la loro volontà». Nel giro di pochi mesi, evidentemente, il parere della città e del Consiglio Comunale non ha più questo valore, se la Regione spera di by passare i vincoli esistenti attraverso una leggina ad hoc.

«Mi risulta che nella modifica che si intende apportare alla legge si specifica che la sua valenza è condizionata al parere che l’Arpa dovrà esprimere sul provvedimento» fa notare il manduriano Gregorio Mariggiò, componente il coordinamento regionale dei Verdi. «Poi non mi sembra così scontato che il Consiglio Regionale licenzi quella modifica alla legge. Il presidente della Commissione Ambiente della Regione, Pietro Mita, ha pubblicamente affermato di voler ascoltare, prima di dare l’o.k. alla modifica della legge, i Verdi e il Comune di Manduria». I Verdi hanno posto in atto anche altre strategie per impedire la realizzazione del dissalatore. «Abbiamo inviato una petizione al Parlamento Europeo» ricorda Mariggiò. «Sappiamo con certezza che la Regione Puglia è sotto osservazione e che se saranno notate delle infrazioni (ad esempio il mancato rispetto della volontà popolare), il Parlamento Europeo interverrà immediatamente. Ho anche notizie che il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha assicurato che terrà conto dell’orientamento del Parlamento Europeo. La legge voluta da Introna, quindi, potrebbe pure passare. Ma dall’approvazione della legge alla realizzazione dell’impianto il passo non sarà così semplice come sembra. Vorrei poi sapere come si sta muovendo il centrosinistra, che a Manduria ha espresso parere negativo. Perché non fanno pressioni nei confronti dei loro referenti regionali, così come facciamo noi Verdi?»

9/10/2008

da La Gazzetta del Mezzogiorno online

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