lunedì 28 aprile 2008

L'acqua bene comune... tra accordi e privatizzazioni

Stiamo assistendo ad una vera e propria privatizzazione del servizio idrico pugliese e di quello lucano, ma non ce ne accorgiamo.....

Infatti proprio ieri 28 aprile è stato siglato a Matera un atto di intesa tra Regione Puglia e Regione Basilicata.
Cosa prevede questo accordo? Prevede innanzittutto la soppressione a partire dalla fine di giugno dell''Ente irrigazione', istituito il 18 aprile 1947, che verrà sostituito da "Acqua Spa", che con un capitale di 1,7 mln di euro, sara' gestito per il 40% dalla Regione Puglia e per il restante 60% dalla Regione Basilicata.
Che cos'è l'Ente di Irrigazione? L’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia fu istituito il 18 Aprile 1947 per decreto del Capo provvisorio dello Stato. E' una personalità giuridica di diritto pubblico, l'Ente è al servizio di un territorio di oltre 3 milioni di ettari pari a circa il 10% di quello nazionale.I suoi compiti perseguono fini volti alla soluzione dell’antico e grave problema dell’approvvigionamento idrico nei territori di competenza. Fondamentale è il ruolo riferito alla programmazione ed esecuzione di studi, ricerche, progettazioni, realizzazione e gestione di opere volte a ricercare, reperire, captare, invasare, addurre e distribuire sempre maggiori volumi di acque ad uso plurimo".
Perchè sopprimere un ente pubblico e sostituirlo con Acqua Spa? Non è un dispendio di denaro ingiustificato?

Infatti se si guarda al passato, ed in particolare al 2002, troviamo che tra Puglia e Basilicata esisteva una sola società a gestire il serivizio idrico: l'Aqp.
A dicembre del 2002 a seguito di una guerra "sui prezzi" dell'acqua, le due Regioni provocheranno lo scisma che porterà la Puglia a versare alla Lucania ben 11,7 milioni di euro per la cessione di un ramo d'azienda dell'Acquedotto Pugliese, a favore dell'Acquedotto Lucano: da una società a due società!
Per gestire invece le risorse idriche interregionali è stata creata Acqua Spa, la terza società... E l'atto di intesa servirebbe proprio a regolamentare i criteri e i principi per la definizione delle rispettive quote di partecipazione al capitale sociale di Acqua Spa.
Quindi ricapitolando, da una sola società per due regioni, ora siamo arrivati a tre società: qual'è il senso di questa spartizione di poteri? il cittadino quali vantaggi ne trae? I presidenti delle due Regioni hanno consultato i cittadini e i movimenti dell'acqua prima di sottoscrivere questo importante atto?

Sappiamo che dietro alla parola "privatizzazione" si nasconde molto spesso un mondo quello del "bussiness dell'acqua" intento solo a massimizzare i profitti e a ridurre i costi. E questo significa licenziamenti, blocco alla modernizzazione degli impianti, caduta della manutenzione, peggioramento della qualità e rialzo dei prezzi....a danno della collettività: altro che acqua bene comune...l'acqua sta ormai diventando un bene mal gestito da pochi, e la storia ce lo insegna molto ma molto bene.

E' ancora vivo purtroppo il ricordo di una brutta estate, quella del 2007, in cui la cittadinanza tarantina è stata improvvisamente colpita da una gravissima crisi idrica. Non possiamo dimenticare.

Si promette maggiore efficenza, e maggiore equilibrio economico, con la nuova Acqua Spa..... E noi ci crediamo, e diciamo al nostro caro amico: aspetta e spera...
E l'ente di Irrigazione? ci sentiamo rispondere che è oramai un ente da sciogliere, e da mettere in liquidazione soprattutto per la sua situazione economica disastrosa.... Troppi debiti, insomma, non è conveniente per lo Stato mantenere una carretta che "gestisce male" il servizio idrico... Sopprimiamo l'ente, vendiamo tutto il suo patrimonio, e si ricomincia: si riparte da Acqua Spa!

E noi ancora qui a guadare, ad aspettare che venga messa in pratica l'efficienza del nuovo servizio idrico.... e continuiamo a dire al nostro amico: aspetta e spera...
Aspettiamo l'estate.... aspettiamo.

E intanto....
i dipendenti dell'Aqp di Taranto e Provincia aderiranno il 30 aprile allo sciopero generale di otto ore. Partiranno da Taranto per Bari, a manifestare davanti alla sede dell'AQP. Ma perchè?
Per opporsi alla posizione intransigente dell'Azienda, che non mantenendo gli impegni presi relativi alle attribuzioni al personale delle nuove qualifiche funzionali, ha dichiarato decaduti gli accordi raggiunti, e avviato l'attribuzione delle qualifiche secondo la propria penalizzante visione.
E' in questa maniera che si amministra un servizio pubblico come quello idrico?

E intanto......
anche il Movimento Pugliese dell''acqua continua la sua campagna di sensibilizzione rivolta non solo ai cittadini pugliesi ma anche agli stessi rappresentanti istituzionali.
Interessante e degna di nota, l' iniziativa svolta ad Altamura in collaborazione col Comitato Acquamura. Qui sotto il documento che ne parla.








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